Le modifiche su Naspi, Smart Working, pensioni, bonus badanti in arrivo dopo nulla di fatto decreto lavoro

di Marianna Quatraro pubblicato il
Le modifiche su Naspi, Smart Working, pe

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Quali sono provvedimenti e misure saltate con l’approvazione del nuovo Decreto Lavoro ma che saranno approvate a breve

Quando e quali modifiche ci saranno per Naspi, Smart Working, pensioni, bonus badanti dopo il nulla di fatto in decreto lavoro? Tra ulteriore taglio del cuneo fiscale per aumentare gli stipendi dei lavoratori dipendenti, nuovo bonus assunzioni, nuovo reddito di cittadinanza, nuovi aumenti per l’assegno unico per figli e aumento della soglia di detassazione dei fringe benefit aziendali, sono saltati nel nuovo decreto Lavoro diversi provvedimenti che, però, potrebbero essere approvati ancora a breve. Vediamo di quali si tratta. 

  • Quali ulteriori modifiche attese per la Naspi e quando dopo nulla di fatto in Decreto Lavoro
  • Novità pensioni attese e saltate con Decreto Lavoro ufficiali quando arriveranno
  • Smartworking e modifiche ancora attese dopo nulla di fatto in Decreto Lavoro
  • Quando può ancora arrivare nuovo bonus badanti 

Quali ulteriori modifiche attese per la Naspi e quando dopo nulla di fatto in Decreto Lavoro

Modifiche per l’indennità di disoccupazione Naspi era attese con il nuovo Decreto Lavoro ufficialmente approvato il primo maggio. Nulla, però, è stato fatto in tal senso: nel nuovo decreto Lavoro non c’è stata alcuna novità per le Naspi ma si parla ancora di modificarla.

Le modifiche per la Naspi dovrebbero interessare i tempi di durata dell’indennità: oggi viene, infatti, riconosciuta ai lavoratori in totale stato di disoccupazione involontaria per un massimo di 24 mesi e il disoccupato percepisce l’indennità per la metà delle settimane lavorate nel quadriennio precedente e matura il 50% delle giornate di lavoro effettuate come giornate indennizzabili da Naspi.

Tale percentuale si potrebbe ridurre al 40% o al 30%, in ogni caso inferiore al 50%. Sui tempi in cui potrebbe essere ufficialmente rivista la Naspi, è possibile che venga approvato apposito decreto a breve o che eventuali modifiche rientrino nella prossima Manovra Finanziaria 2024 di fine anno.

Si tratta, in ogni caso, di una novità che dovrebbe seguire altre due modifiche già avvenute quest’anno per la Naspi per la disoccupazione e che riguardano innanzitutto la rivalutazione degli importi per l’anno 2023, considerando che anche tale prestazione, come quelle pensionistiche, è soggetta a rivalutazione annuale, e, infatti, l’importo massimo della Naspi per il 2023 è aumentato a 1.470,99 euro ed è aumentata anche a 1.352,19 euro la soglia entro cui la Naspi spetta al 75%.  

Altra importante modifica già avvenuta per la Naspi riguarda le modalità di accesso all'indennità di disoccupazione nel caso di dimissioni per giusta causa: è stato, infatti, chiarito che le dimissioni per giusta causa decorrono dalla data di apertura della liquidazione giudiziale ed è quindi retroattiva rispetto a quando vengono rassegnate. 

Ciò significa che la domanda di Naspi deve essere presentata nel termine di decadenza di 68 giorni a partire dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. 

Novità pensioni attese e saltate con Decreto Lavoro ufficiali quando arriveranno

Ulteriori modifiche attese e saltate con l’approvazione del Decreto Lavoro ufficiale sono quelle relative alle pensioni: è stato prorogato ancora fino al 2025 il contratto di espansione che permette ad alcune categorie di lavoratori di andare in pensione prima fino a cinque anni ma sono saltate le novità relative al ripristino dei vecchi requisiti di opzione donna per la pensione anticipata delle lavoratrici così come il riconoscimento di sconti contributivi per le donne con figli, per ogni figlio avuto, ai fini pensionistici e per permettere loro di conciliare al meglio lavoro con attività di cura di figli e famiglie.

Ad oggi, però, le discussioni su opzione donna continuano in Parlamento: stando, infatti, a quanto riportano le ultime notizie, è saltato nel Decreto Lavoro il ripristino dei vecchi requisiti di opzione donna, per permettere nuovamente alle lavoratrici dipendenti e autonome di andare in pensione prima, rispettivamente, a 58 e 59 anni di età, con 35 anni di contributi,  indipendentemente dalla presenza o meno, e quanti, figli o dalla categoria di appartenenza, ma è ora stata approvata alla Camera la mozione di maggioranza su Opzione donna con iniziative per contrastare il divario pensionistico di genere e sono state ancora bocciate le mozioni dell'opposizione che puntavano al totale ripristino dei vecchi requisiti di opzione donna.

Ci si chiede ora come proseguiranno le discussioni e se e quando potranno effettivamente esserci novità per le pensioni con opzione donna, molto probabilmente si parla della prossima Manovra Finanziaria 2024, considerando che il testo approvato alla Camera impegna il governo a definire forme di flessibilità per la pensione anticipata delle donne nell’ambito delle riforme pensioni, insieme a nuove possibilità per conciliare al meglio lavoro e i tempi di vita e di cura della famiglia.

Smartworking e modifiche ancora attese dopo nulla di fatto in Decreto Lavoro

Con il nuovo Decreto Lavoro approvato il primo maggio sono saltate anche le modifiche annunciate per lo smartworking, con eventuali nuove possibilità e modalità di impiego di questo meccanismo di lavoro nelle realtà aziendali in cui possibile, per rivoluzionare il mondo del lavoro, con relativi controlli e limiti stabiliti in modo da non esagerare con l’abuso dello smart working per evitare di recarsi sul posto di lavoro, e da rispettare i limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale stabiliti dalla contrattazione collettiva e dalla legge. 

Resta quindi da capire se le nuove regole per lo smart working interesseranno tutti i lavoratori, pubblici e privati a prescindere dalla categoria di appartenenza, o solo, ancora, lavoratori fragili, o genitori di figli neonati o piccoli, ecc. eventuali novità in tal senso potrebbero arrivare a breve con un decreto ad hoc.

Quando può ancora arrivare nuovo bonus badanti 

Anche il bonus badanti saltato nel Decreto Lavoro ufficiale di maggio potrebbe essere approvato a breve con apposito decreto ad hoc o essere magari inserito nella prossima Manovra Finanziaria 2024, risorse economiche permettendo. 

Il provvedimento, come annunciato inizialmente, dovrebbe prevedere l’aumento della soglia di deducibilità dei contributi versati ai lavoratori domestici regolarmente assunti da 1.500 a 3.000 euro.