Si continua a parlare di introduzione del salario minimo in Italia pur essendo stata rimandata la discussione in Parlamento: ecco cosa sta accadendo
Quali sono le novità sui salari minimi attese ad Agosto tra Parlamento e nuove richieste (anche su altri stipendi) Ue? Qualche mese fa, le forze politiche di opposizione hanno presentato alla Camera una proposta di legge per l’approvazione del salario minimo orario di 9 euro lordi da riconoscere a tutti i lavoratori e le lavoratrici per garantire una retribuzione adeguata a quantità e qualità del lavoro prestati. Vediamo a che punto è la discussione in merito.
Il governo lavora, infatti, per qualche altro giorno, poi ci sarà la pausa estiva e i lavori parlamentari riprenderanno a fine mese ma le discussioni sul salario minime sono state rinviate anche oltre. Nulla, dunque, si farà ancora ad agosto per il salario minimo in Italia.
La discussione potrebbe essere rimandata a settembre e se ci sarà una effettiva approvazione della proposta, a cui la maggioranza sembra aver recentemente aperto, probabilmente sarà di importo inferiore rispetto a quanto proposto dalle opposizioni, in linea con le nuove richieste dell’Ue.
Stando a quanto riportano le ultime notizie, infatti, l’Ue avrebbe spiegato che la cifra oraria adeguata e giusta da riconoscere come salario minimo in Italia sarebbe di 7,68 euro e non di 9 euro l’ora come proposto, perché introdurre il salario minimo in Italia di 9 euro all’ora avrebbe conseguenze per tutti e inviterebbe anche ad un ulteriore aumento dei minimi retributivi anche di quei contratti nazionali di lavoro Ccnl che prevedono già una retribuzione minima superiore ai 9 euro orari.
E questi rinnovi ulteriori di Ccnl porterebbero a nuovi aumenti di stipendi, in generale, che l’Ue chiede di evitare. E’ stata proprio la presidente della Banca Centrale Europea Lagarde a chiedere di non aumentare ancora gli stipendi in Europa, perchè un aumento ulteriore degli stipendi potrebbe implicare ulteriori misure restrittive a livello economico.
Ma andiamo con ordine: come spiegato dalla Lagarde, un aumento eccessivo degli stipendi potrebbe portare ad un contestuale aumento dei prezzi oltre l’obiettivo prefissato, perché se gli stipendi aumentano ancora, sale anche l’inflazione implicando una ulteriore reazione più forte della politica monetaria, che si ripercuoterebbero di nuovo su consumi e investimenti, dopo il costante aumento degli ultimi mesi dei tassi di interesse.