Mia, nuovo reddito di cittadinanza potrebbe essere bloccato o fortemente cambiato da intervento Ue

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Mia nuovo reddito cittadinanza bloccato cambiato Ue

Cosa prevede e come funzionerebbe la nuova Mia e i motivi per cui potrebbe essere bloccata da intervento dell’Ue: chiarimenti

Si prepara a cambiare il reddito di cittadinanza, destinato a scomparire del tutto dal 2024, e ad essere sostituito dalla cosiddetta nuova Mia, misura di inclusione attiva. Si tratta di una nuova misura proposta dal governo, che potrebbe rientrare già nella prossima riforma del lavoro annunciata dal governo per marzo, che sembrava certa ma che potrebbe invece subire qualche battuta d’arresto. Vediamo allora perchè la Mia nuovo reddito di cittadinanza potrebbe essere bloccato o fortemente cambiato da intervento Ue.

  • Mia nuovo reddito di cittadinanza come funzionerà
  • Perché la nuova Mia potrebbe essere bloccata o cambiata da intervento Ue

Mia nuovo reddito di cittadinanza come funzionerà

La Mia, misura di inclusione attiva, è la nuova forma di reddito di cittadinanza che, come era stato anticipato dal governo qualche giorno fa, si potrà richiedere già dal prossimo mese di settembre e spetterà solo a due categorie di persone.

Si tratta, nel dettaglio, degli occupabili, cioè famiglie in cui ci sia almeno un soggetto tra 18 e 60 anni d’età, e di famiglie povere inoccupabili in cui ci sia almeno un minorenne o un anziano over 60 o un disabile. A seconda della categoria di persone che beneficeranno della misura, cambierà l’importo: è stato, infatti, fissato a 375 euro per gli occupabili e a 500 euro per gli inoccupabili.

La Mia avrà una durata di 18 mesi al massimo per coloro che non hanno possibilità di occupazione e per un anno al massimo per gli occupabili. La durata si riduce, però, nel tempo: per le famiglie senza soggetti occupabili, dalla seconda domanda in poi, la durata del beneficio si riduce a 12 mesi e tra l’esaurimento della prestazione e la domanda per rivalerla deve trascorrere almeno un mese.

Per famiglie con persone occupabili, dalla seconda domanda in poi la durata si riduce da 12 mesi a sei mesi e una eventuale terza domanda per averla si potrà presentare solo dopo un anno e mezzo. Per avere la Mi, il requisito Isee da soddisfare è di 7.200 euro e per richiederla bisogna essere residenti in Italia stabilmente da almeno 5 anni (non più da 10 come richiesto invece per il reddito di cittadinanza). 

Una volta presentata la domanda per avere la Mia, il beneficio sarà riconosciuto solo a seguito di controlli incrociati sul possesso dei requisiti e sarà obbligatorio per tutti la partecipazione attiva a formazione e lavoro, anche per chi ha meno di 18 anni e non frequenta alcun percorso di studi. 

Devono, per legge, rispettare l’obbligo di formazione tutti i componenti del nucleo familiare maggiorenni, mentre sono esclusi dall'obbligo i beneficiari della Mia over 60 ed eventuali componenti del nucleo familiare con disabilità e possono esserlo anche i componenti con carichi di cura di figli minori di tre anni di età o disabili in condizioni di gravità.

Per il calcolo della Mia i minori saranno esclusi dalla scala di equivalenza e avranno diritto, se usufruiscono dell'assegno unico e universale, di 50 euro al mese fissi nella Mia. Il parametro della scala di equivalenza è pari a 1 per il primo componente adulto del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne che non usufruisce dell'assegno unico e universale, fino a un massimo di 2,1 ed ulteriormente elevato a 2,2 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza. 

Non saranno calcolati nella scala di equivalenza per il calcolo della Mia i componenti di un nucleo familiare per tutto il periodo in cui si risiedono in strutture a totale carico pubblico. Sarà, inoltre, creata una piattaforma nazionale, sotto la regia del ministero del Lavoro, dove gli occupabili dovranno obbligatoriamente iscriversi e dove potranno ricevere le offerte congrue di lavoro. Al rifiuto di una sola offerta congrua di lavoro, si perde la Mia.

Precisiamo che, secondo quanto annunciato, saranno ritenute congrue anche le offerte di lavoro con contratti brevi, a condizione che siano superiori a 30 giorni. Precisiamo che l’offerta si considera congrua se in linea con il profilo lavorativo della persona occupabile e se la sede di lavoro è nella stessa provincia di residenza del beneficiario della misura o delle province confinanti.

Perché la nuova Mia potrebbe essere bloccata o cambiata da intervento Ue

Nonostante sia stata già definita e organizzata e nonostante il governo abbia aperto alla richiesta da parte dell’Ue di ridurre il requisito della residenza in Italia da 10 a 5 anni per poter accedere alla nuova Mia, la nuova misura di inclusione attiva che dovrebbe sostituire il reddito di cittadinanza potrebbe essere bloccata da un intervento Ue.

Solo qualche settimana fa, infatti, l’Unione europea aveva parlato della volontà di istituire una misura uguale per tutti gli Stati membri, il cosiddetto reddito minimo, come strumento contro la povertà e la disoccupazione e misura di inclusione sociale per garantire a rutti coloro che sono al di sotto di una certa soglia di avere un determinato reddito.

L’Italia aveva aperto e sottoscritto la possibilità di introduzione del reddito minimo che, per essere tale come pensato dalla Commissione europea, dovrebbe essere uno strumento uguale e comune per tutti i Paesi membri dell’Ue e la nuova Mia che l’Italia vorrebbe introdurre al posto del reddito di cittadinanza potrebbe non andar bene né come reddito minimo Ue né insieme al reddito minimo Ue e questa situazione potrebbe bloccarne il debutto ufficiale.