Pagamenti 2022 con carta di credito
Multe negozianti per chi non accetta pagamenti bancomat e carte di credito nel 2022
Nel 2022 entreranno in vigore per legge multe e sanzioni per negozianti e commercianti che non accettano pagamenti con bancomat e carte di credito, i cosidetti pagamenti elettronici. E' questa una delle misure ufficiali della Legge di Bilancio 2022 e del collegato Decreto Fiscale
Il tutto si innesta in un programma generale di disincentivazione all'utilizzo della banconote per favorire il ricorso a strumenti elettronici e dunque tracciabili, in modo da ridurre in maniera drastica i guadagni non dichiarati al fisco.
Un piano di contrasto all'evasione fiscale che punta a favorire l'utilizzo di carte di credito e bancomat non può che viaggiare sui due binari paralleli della previsione di bonus per chi rinuncia all'uso delle banconote e delle sanzioni per i commercianti che rifiutano di accettare la moneta elettronica ovvero le transazioni via pos.
Ecco dunque che da una parte l'esecutivo si affida a una lotteria con premi esentasse sugli scontrini emessi a fronte di pagamenti con carte di credito e bancomat. E dall'altra prevede multe per chi non accetta versamenti elettronici ovvero pagamenti tracciabili 2022.
Di che importo? 30 euro, a cui aggiungere il 4% della spesa. Una cifra che si rivela molto elevata se si viene sorpresi più volte a rifiutare il pagamento con carta di credito o bancomat.
Le multe entreranno in vigore, però, solo dal mese di Luglio 2022 e non dal 1 Gennaio 2022, in quanto nel frattempo il governo e le varie associazioni di categoria si sono prefissati di fissare conle banche costi minori per installazione e gestione del Pos e soprattutto per le transazioni elettroniche, commissioni più basse per i pagamenti con bancomat e carte di credito.
In parallelo non possono che aumentare i controlli, affidati a ufficiali e agenti di polizia giudiziaria. A chiudere il cerchio delle novità previste nel decreto fiscale, è ancora in pista l'ipotesi di uno sconto fiscale sugli acquisti. Si tratta della restituzione di una quota tra il 2 e il 4% dell'Iva, ma non è affatto detto che questa misura possa vedere la luce.
Di pari passo ci sono infine le sanzioni per i clienti che non utilizzano pagamenti con carta di credito e bancomat quando sono invece obbligatori.
Per il contribuente la multa varia in base alla cifra sforata. Facendo presente che la soglia è stata abbassata nel 2022, quest'anno per transazioni per importi superiori a 2.999,99 euro o emissione di assegni per importi superiori a 999,99 euro la sanzione amministrativa pecuniaria va dall'1 al 40% con sanzione minima non inferiore a 3.000 euro.
Per transazione o emissione di assegni con importi superiori a 50.000 euro, la forchetta della sanzione amministrativa pecuniaria va dal 5 al 40% con sanzione minima 5% ovvero 1% aumentato di cinque volte, con importo non inferiore a 3.000 euro.
E per omessa comunicazione degli illeciti alle direzioni territoriali dell'Economia e delle Finanze, la sanzione amministrativa pecuniaria va dal 3 al 30% con sanzione minima non inferiore a 3.000 euro.
Da rilevare il coinvolgimento del commercialista che cura le scritture contabili del cliente: se registra un pagamento oltre la soglia prevista va incontro a una sanzione fra il 3% e il 30% dell'importo.