Quali sono le importanti novità che si prospettano per il demanio insieme alle tante altre novità per la casa già previste e in arrivo
Quali sono le importanti novità per il demanio e le tante e inedite misure per le case in arrivo? Il capitolo casa sta diventando tra i più importanti da affrontare e definire, con novità propose che puntano ad una maggiore efficienza nel più ampio programma di mondo green che l’Ue vuole raggiungere. E si prospettano anche importanti novità per il demanio.
Quali sono le importanti novità per il demanio
Riordino di bonus e agevolazioni le case
Nuovi obblighi Ue per case
Cosa cambia per le case con nuovo decreto affitti
Novità per la casa in arrivo con revisione catasto richiesta da Ue
Quali sono le importanti novità per il demanio
Come confermano le ultime notizie, l'Agenzia del Demanio ha lanciato la nuova Piattaforma integrata e la carta d’identità digitale degli immobili che riporta tutti i dati amministrativi e progettuali di ogni edificio per conoscere la qualità della progettazione, garantita anche dall'adozione dei criteri del Building information modeling (Bim) e dei parametri ambientali, in modo che gli immobili risultino autonomi dal punto di vista energetico ed efficienti e con progetti di riqualificazione necessari per gli edifici che ad oggi efficienti non sono.
La direttrice dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, ha, infatti, ribadito l’impegno a riqualificare gli immobili pubblici, secondo i modelli più moderni e innovativi di progettazione, cercando di offrire spazi più funzionali ed efficienti alla pubblica amministrazione e a restituire ai territori e ai cittadini immobili poco e male utilizzati, recuperando i beni dello Stato in disuso e tutelando il patrimonio storico-artistico.
Riordino di bonus e agevolazioni le case
Con la prossima Manovra Finanziaria potrebbero cambiare agevolazioni e bonus per la casa oggi in vigore, anche se molti sono già stati prorogati fino al prossimo anno. Il governo ha, infatti, ribadito più volte le intenzioni di rivedere i bonus edilizi oggi in vigore, a favore di altre misure, e non è escluso che, così come quest’anno è stato rivisto il bonus 110% ridotto al 90%, per il prossimo anno si possa lavorare sulla stessa scia o anche cancellando qualche bonus casa.
Nuovi obblighi Ue per case
Le novità per la casa in arrivo dovrebbero prevedere anche un adeguamento ai nuovi obblighi imposti dall’Ue: dall’obbligo di ristrutturazione green delle case all’obbligo di sostituzione di vecchi elettrodomestici. In particolare, l’obbligo di ristrutturazione delle case riguarda le case più vecchie e inquinanti di classe energetica F o anche G e da portare almeno alla classe E e per cui sarebbero previsti i seguenti tempi:
entro il 2030 tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E ed entro il 2033 la classe energetica da raggiungere dovrà essere la D;
gli altri edifici dovranno raggiungere la classe energetica E a partire dal 2027 e la D dal 2030;
tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028;
entro il 2040 si dovrà raggiungere un livello tale da garantire un parco immobiliare a zero emissioni entro il 2050.
Restano esonerati dal nuovo obbligo di ristrutturazione le seguenti tipologie di immobili:
Passando alle novità relative agli elettrodomestici, l’Ue ha imposto:
lo stop all’acquisto e alla installazione di caldaie a gas, considerate inquinanti e che dovrebbero del tutto scomparire entro il 2029;
l’obbligo di sostituzione di vecchi frigoriferi di classe energetica più bassa e inquinanti;
l’obbligo di sostituzione dei condizionatori agli idrofluorocarburi, noti anche come F-gas, che secondo l’Ue sono responsabili dell’emissione di gas ad effetto serra;
l’obbligo di sostituzione delle cucine a gas con cucine a induzione, che non sono inquinanti come le cucine a gas, riducono i tempi di cottura e, di conseguenza, il consumo di energia, ma anche in questo caso il passaggio potrebbe essere graduale.
Cosa cambia per le case con nuovo decreto affitti
Sono diverse le nuove regole per gli affitti di casa in arrivo con il prossimo decreto affitti annunciato dal governo. Secondo le anticipazioni, il nuovo decreto affitti dovrebbe prevedere nuove regole per gli affitti brevi, come:
decisione di un minimo di due notti per affittare case;
compilazione obbligatoria di un registro per chi ospita;
obbligo per i proprietari di fissare un Codice identificativo nazionale (Cin) per ogni immobile a uso abitativo messo in affitto per finalità turistiche e obbligo di esporlo anche negli annunci pubblicati su tutti i portali online e se non si assolve a tale adempimento si rischiano multe fino a 5mila euro;
nuove misure di tutela per le famiglie numerose che scelgono una casa piuttosto che un albergo;
nuovi incentivi per gli affitti brevi nei piccoli borghi di Italia dove non sono presenti strutture alberghiere;
obbligo per chi svolge l’attività di locazione in forma imprenditoriale, cioè chi gestisce più di quattro appartamenti, di presentazione della Scia, segnalazione certificata di inizio attività.
Nel nuovo decreto affitti potrebbe rientrare anche la misura che prevede l’estensione della cedolare secca sugli affitti anche agli immobili non di tipo residenziale.
Novità per la casa in arrivo con revisione catasto richiesta da Ue
Tra le inedite misure per la casa in arrivo potrebbe esserci anche una nuova riforma del catasto, richiesta di nuovo, in realtà, dall’Ue al nostro Paese. Dall’Ue sono arrivate, infatti, nuove richieste all’Italia per una revisione del catasto, con adeguamento di valore catastale e valore di casa che, secondo la stessa Ue, dovrebbero essere uguali.
Si tratta, però, di novità che potrebbero portare ad aumenti delle tasse sulle case e, probabilmente, l’Italia non interverrà sul catasto con una revisione delle tasse ma potrebbe rivedere il catasto portando avanti la riforma che era stata avviata dall’ex governo Draghi.
Al momento, infatti, nonostante le richieste dell’Ue, sulla riforma del catasto tutto sembra bloccato, perché, come spiegato già tempo fa, la riforma del catasto non rientra ancora tra le priorità del governo.
L’idea potrebbe comunque essere quella di riprendere la riforma e aggiornare il catasto in modo da renderlo più congruo rispetto a quello attuale ma senza aumentare tasse sulla casa già in vigore. Per la revisione del catasto, comunque, il governo Meloni ripartirebbe dalla riforma del catasto del governo Draghi, che puntava non ad aumentare le tasse ma a far emergere gli immobili cosiddetti fantasma, eliminando l’attribuzione esplicita di un valore patrimoniale all’immobile e procedendo con la rendita catastale per il calcolo delle tasse da pagare sugli immobili stessi, e la rendita ‘ulteriore’, senza modificare la base imponibile per il calcolo delle tasse.
Le misure previste dalla riforma del catasto dell’ex governo Draghi prevedevano:
nuovi meccanismi di aggiornamento periodici delle rendite catastali in base alle oscillazioni del mercato di riferimento;
ricalcolo delle rendite catastali, cioè dei valori attribuiti agli immobili e che sono base di calcolo di tasse, sulla base di diversi elementi, come superficie dell’immobile, numero di vani, posizione in cui l’immobile si trova, ecc;
attribuzione ad ogni immobile del valore patrimoniale e una rendita attualizzata sui valori normali espressi dal mercato, ma anche:
agevolazioni per gli immobili di interesse storico o artistico per costi di manutenzione e conservazione;
potenziamento degli strumenti a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per mappare e censire gli immobili sconosciuti;
modifiche per gli Omi, prezzi di mercato divisi per zone, e consultazione nell’accesso alla banca dati catastale.