Le nuove misure al vaglio del governo Meloni da affiancare all’assegno unico per sostenere le famiglie con figli: quali sono e cosa prevedono
Quali sono i nuovi aiuti, agevolazioni e detassazioni particolari per chi ha figli con assegno unico o al suo posto? L’assegno unico per i figli è la nuova misura in vigore dallo scorso 2022 che ha sostituito tutte le precedenti misure in vigore per famiglie con figli e che spetta a tutte le coppie con figli, comprese le coppie conviventi, sia che si tratti di coppie conviventi di fatto, sia che si tratti di coppie che hanno formalizzato la propria convivenza in Comune, che abbiano uno o più figli a carico di età inferiore ai 21 anni a condizione che il figlio faccia parte dello stato famiglia, sia convivente con i genitori e sia a carico degli stessi.
In particolare, come previsto dalla legge, l'assegno unico spetta per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età e per ogni figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni.
L’assegno unico per figli può essere ottenuto anche prima che il bambino nasca, precisamente dal settimo mese di gravidanza in poi. Come stabilito dalle leggi in vigore, infatti, anche nel 2023 l'assegno unico per figli 2023 viene riconosciuto dal settimo mese di gravidanza e fino al 21esimo anno di età e il suo importo varia in base ai diversi scaglioni di reddito e Isee. Più l’Isee è basso e più alto è l’importo di assegno unico per figli spettante e stabilito da apposite tabelle Inps. Ma non è l’assegno unico l’unica misura per chi ha figli prevista dal nuovo Piano Famiglia 2023. Vediamo di cosa si tratta.
Partendo dal nuovo Reddito di Infanzia, si tratta della nuova misura di sostegno al reddito specifico per figli fino a 6 anni di età che potrebbe essere riconosciuto insieme all’assegno unico per figli per un importi di 400 euro al mese per ogni figlio di età inferiore ai sei anni.
Si tratta di una cifra piuttosto alta e che potrebbe essere ulteriormente aumentata per famiglie in condizioni particolari, per esempio nel caso in cui sia presente nel nucleo familiare un figlio con un handicap, o nel caso di una famiglia con un solo genitore.
La cifra da riconoscere per il nuovo reddito di infanzia servirebbe per coprire le spese per le necessità dei primi anni di vita del figlio e, vista la cifra ipotizzata, potrebbe certamente rappresentare un ulteriore importante aiuto per chi ha figli, soprattutto se piccoli, insieme all'assegno unico per figli.
Per figli più grandi il governo pensa ad un’altra nuova misura da introdurre: si tratta del nuovo Assegno di Gioventù, che varrebbe per figli dai 7 fino a 25 anni di età e che dovrebbe avere un importo mensile di 250 euro al mese da dedicare soprattutto alle spese per l’istruzione scolastica e la formazione dei figli a carico delle famiglie e che comunque si affiancherebbe all’assegno unico per figli almeno fino ai 21 anni di età del figlio per poi essere erogato unicamente dai 21 ai 25 anni di età.
Insieme a nuovo reddito di infanzia e nuovo assegno di gioventù, il governo pensa anche ad un nuovo piano di detassazione per famiglie con figli.
L’ipotesi sarebbe quella di ridurre le tasse alle famiglie con figli introducendo il nuovo quoziente familiare, cioè il nuovo sistema ipotizzato di calcolo delle tasse da versare basato non più in base al singolo stipendio ma in base al reddito complessivo di tutti i componenti di un nucleo familiare.
Si tratterebbe di una novità che sarebbe decisamente vantaggiosa soprattutto per le famiglie più numerose con figli a carico fiscale e per garantire un sistema più equo e progressivo.