Nuove esenzioni, modifiche e regole per il pagamento dell’Imu nel 2023: cosa prevedono, a chi spettano e condizioni da soddisfare
Il pagamento dell’Imu sugli immobili e soprattutto sui terreni è un tema da sempre molto discusso che ha suscitato spesso dubbi per cui si sono espresse diverse sentenze. Una delle più recenti sentenze riguarda la possibilità di una nuova esenzione Imu su alcune tipologie di case e terreni. Vediamo cosa prevede.
Secondo le leggi in vigore sono già esenti dal pagamento dell’Imu i seguenti terreni:
La nuova sentenza della Corte di Giustizia tributaria chiarisce che per poter usufruire dell’esenzione dal pagamento dell’Imu per i fabbricati rurali a uso strumentale non è necessario che l’attività agricola sia esercitata dallo stesso soggetto d’imposta, non è necessario avere la qualifica di imprenditore agricolo.
La condizione per usufruire in questo caso dell’esenzione dall’Imu è che i fabbricati rurali siano a uso strumentale, costruzioni cioè necessarie allo svolgimento dell’attività agricola.
Le importanti modifiche Imu per il 2023 partono dalle modalità di definizione delle aliquote di pagamento di ogni Comune. Ogni Comune ha, infatti, per legge, la facoltà di decidere l’aliquota da applicare per il calcolo del pagamento Imu entro i limiti fissati dalla legge.
La Manovra Finanziaria 2023 ha stabilito che se il Comune non delibera le proprie aliquote di calcolo dell’imposta e non le pubblica entro il 14 ottobre sul Portale del Federalismo Fiscale, il calcolo del pagamento deve essere effettuato considerando le aliquote minime stabilite dalla legge.
Dunque, se oggi, quando un Comune non delibera nuove aliquote per il pagamento dell’imposta, l’acconto Imu del 16 giugno si paga sulla base delle aliquote dell’anno precedente e al momento del pagamento del saldo del 16 dicembre si effettua l’eventuale conguaglio in presenza di nuova delibera, nel 2023 in mancanza di nuove aliquote Imu deliberate da ogni singolo Comune, il calcolo dell’imposta avverrà sull’aliquota minima prevista dalla legge.
Altre novità già approvate relative al pagamento dell’imposta sugli immobili riguardano nuove esenzioni Imu 2023: è stato, infatti, deciso che se una casa viene abusivamente occupata, il proprietario è esente dal pagamento Imu 2023 solo però a condizione di aver presentato denuncia all’autorità giudiziaria per occupazione abusiva.
Prevista, inoltre, l’esenzione dal pagamento dell’Imu 2023 per gli immobili che si trovano nei territori colpiti dai terremoti del 2012 (Emilia Romagna, Lombardi e Veneto) e del 2016, come Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria.
Una recente sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che se due coniugi hanno residenze separate nello stesso comune o in località diverse e si tratta di residenza effettive e non fittizie, allora si ha diritto a una doppia esenzione e non all’esenzione solo su una abitazione e pagamento Imu sull’altra.
Chi ha, dunque, già pagato l’Imu su una seconda casa, come previsto dalla normativa, ha diritto ad avere un rimborso e la domanda per ottenere il rimborso del pagamento Imu si può presentare entro cinque anni dal pagamento al Comune di competenza.
Ciò significa che si tratta di un rimborso retroattivo e che vale solo ed unicamente per l’Imu versata sulla seconda casa che non si sarebbe dovuta pagare e non interessa in alcun modo la Tari, considerando il diverso presupposto impositivo di Imu e Tari.