Nuove importanti modifiche ancora sull'Isee in decreto lavoro oltre quelle appena avvenute e in arrivo

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Cosa è già cambiato per l’Isee 2023 e cosa potrebbe ancora cambiare con la presentazione del nuovo decreto Lavoro a breve

Quali sono le nuove importanti modifiche ancora sull'Isee in decreto lavoro oltre quelle appena avvenute e in arrivo? L'Isee, Indicatore della situazione economica equivalente che misura la ricchezza delle famiglie italiane, è oggi fondamentale per permettere ai cittadini e alle famiglie ci accede a bonus, agevolazioni e misure di aiuti in vigore, considerando che sono fissati specifici valori Isee per l’accesso a tutti i bonus disponibili. Ma ci sono possibili modifiche in arrivo per l’Isee accanto a quelle già definite. Vediamo quali sono.

  • Quali sono le nuove importanti modifiche Isee in arrivo con decreto Lavoro
  • Modifiche già avvenute e in arrivo per Isee 2023

Quali sono le nuove importanti modifiche Isee in arrivo con decreto Lavoro

Sono diverse le misure che il governo sta discutendo da inserire nel nuovo Decreto Lavoro, atteso a giorni, da modifiche per la Naspi, a modifiche per contratti a tempo determinato, smart working e non solo. Dovrebbero rientrare nel prossimo decreto Lavoro anche ulteriori modifiche al calcolo dell’Isee.

Stando, infatti, a quanto riportano le ultime notizie, il calcolo dell’Isee potrebbe essere modificato con il nuovo decreto lavoro o restare uguale ma con modifiche della scala di equivalenza ai fini del conseguimento del nuovo reddito di cittadinanza.

Sappiamo, infatti, che il reddito di cittadinanza si avvia ad esaurirsi e, come riportano le ultime notizie, sarà sostituito dalla nuova Gil, Garanzia per l'inclusione. Per ottenere il nuovo reddito di cittadinanza Gil si abbassa rispetto al precedente il valore Isee: se, infatti, per avere il reddito di cittadinanza bisognava avere un valore Isee di 9.360 euro, per avere la nuova Gil il valore Isee da avere si abbassa a 7.200 euro. 

E cambiano i valori della scala di equivalenza per il calcolo della soglia di reddito per accedere al beneficio. Anche per la Gil, infatti, ad ogni componente del nucleo familiare viene assegnato un punteggio. In questo caso, la soglia di reddito per ottenere la Gil è di 6mila euro annui, moltiplicata per i corrispondenti parametri della scala di equivalenza e più e alto tale punteggio, più la soglia di reddito aumenta e più aumenta l’importo della Gil.

I valori della nuova scala di equivalenza da considerare ai fini della Gil, solo per il calcolo della soglia di reddito e non relativi al momento all’Isee, sono i seguenti:

  • 0,4 per i componenti adulti oltre il primo solo se il componente maggiorenne ha carichi di cura, cioè figli sotto i tre anni o persone da accudire con disabilità grave o non autosufficienti, e non per tutti com’era invece previsto per il reddito di cittadinanza;
  • 1 per l’intero nucleo familiare senza componenti maggiorenni con carichi di cura;
  • 0,15 i minori fino al secondo e 0,10 i minori oltre il secondo;
  • 0,4 in presenza di una persona ultrasessantenne o con disabilità.
Le modifiche della nuova scala di equivalenza, precisiamo, non riguardano la classica scala di equivalenza che si usa per il calcolo dell’Isee ai fini dell’accesso a bonus, agevolazioni e misure di aiuto disponibili ma solo la scala di equivalenza relativa al reddito per avere il nuovo reddito di cittadinanza. 

Modifiche già avvenute e in arrivo per Isee 2023

Nel frattempo sono già state approvate modifiche per l’Isee 2023, a partire dal nuovo Portale Unico Isee messo a disposizione dall’Isee per velocizzare la presentazione Isee con modello precompilato alle novità relative alla Dsu, dichiarazione unica sostitutiva che rappresenta il documento base per procedere al calcolo Isee. 

La Dsu, è infatti, disponibile da quest’anno 2023 in modalità precompilata e i cittadini possono accedervi attraverso un sistema di autenticazione.

E’, infatti, possibile accedere alla Dsu precompilata con le seguenti modalità:

  • credenziali dispositive rilasciate dall’Inps con le modalità indicate nella apposita sezione del sito internet dell’Istituto;
  • credenziali rilasciate dall’Agenzia delle Entrate con le modalità indicate nella apposita area riservata del sito internet dell’Agenzia;
  • identità SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) di livello 2 o superiore di cui all’articolo 64 del Codice dell’Amministrazione digitale;
  • CNS (Carta Nazionale dei servizi) o CIE (Carta di identità elettronica 3.0). 
Inoltre, per quanto riguarda Isee e Dsu, altra modifica già approvata riguarda l’indicazione di elementi di riscontro da lui stessi forniti e riferiti ai componenti maggiorenni del nucleo familiare per cui ora è possibile ottenere relativa delega pe l’approvazione dei dati. 

Le novità in arrivo entro l’anno o forse dal prossimo riguarda il totale superamento dell’Isee ai fini dell’ottenimento di bonus e agevolazioni sostituito dal nuovo quoziente familiare di cui ormai da tempo si parla e che cambia il meccanismo di calcolo di ricchezza e per il pagamento delle tasse delle famiglie italiane. E si tratta di una novità confermata anche da recenti notizie che hanno già modificato l’accesso ad alcune misure.

La prima, ormai ben nota, è quella del superbonus 110%-90% a cui ora si accede con soglia di reddito del quoziente familiare e non più valore Isee: per i lavori eseguiti dal primo gennaio 2023 su unità immobiliari dalle persone fisiche, unifamiliari, il contribuente sia titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare e per cui risulti la stessa unità immobiliare come abitazione principale può usufruire del superbonus solo a condizione di avere reddito di riferimento entro i 15mila euro.

Per il riconoscimento del superbonus, dunque, non serve più avere un determinato Isee ma il criterio per averlo è ormai il reddito familiare e il nuovo quoziente familiare. Il quoziente familiare, diversamente dall’Isee, si calcola dividendo la somma dei redditi complessivi, e non del singolo componente, posseduti nell'anno precedente a quello del sostenimento della spesa:

  • da contribuente;
  • dal coniuge del contribuente;
  • dal soggetto legato da unione civile o convivente se presente nel nucleo familiare;
  • dai familiari diversi dal coniuge;
  • dal soggetto legato da unione civile o dal convivente, presenti nel suo nucleo familiare.
Il nuovo quoziente familiare risulta decisamente più vantaggioso per le famiglie numerose con più figli, considerando che, basandosi il calcolo delle tasse sul quoziente familiare, più sono i componenti della famiglia più si riducono le tasse e viceversa.

Altra importante modifica che conferma la volontà di sostituire l’Isee con il nuovo quoziente familiare è l’annuncio di qualche giorno fa di riconoscere l’assegno unico per figli a prescindere dal valore Isee. Oggi, infatti, l’assegno unico per i figli viene riconosciuto di importo variabile in base al valore Isee di ogni nucleo familiare.

L’intenzione del governo è quella di rendere universale l’assegno unico per i figli, sganciato dall’Isee, ma da riconoscere secondo parametri differentri.