Nuove modifiche importanti su detrazioni e deduzioni non solo scaglioni Irpef in delega fiscale approvata

di Marianna Quatraro pubblicato il
Nuove modifiche importanti su detrazioni

Non solo aliquote irpef, cosa cambierà anche per detrazioni e deduzioni dopo l'approvazione delle delega fiscale

Quali sono nella delega fiscale le nuove modifiche importanti su detrazioni e deduzioni non solo scaglioni Irpef? E' stata approvata in via definitiva dalla Camera e per cui si attendono ora singoli decreti attuativi o un unico grande decreto (per cui il governo ha al massimo due anni di tempo) per l'attuazione ufficiale delle misure.

Attenzione puntata soprattutto non solo sulla revisione delle aliquote Irpef per tassare i diversi redditi ma anche su nuove detrazioni e deduzioni per i cittadini.

  • Nuove modifiche importanti su detrazioni e deduzioni in nuova riforma fiscale
  • Nuovi scaglioni Irpef riforma fiscale 2023

Nuove modifiche importanti su detrazioni e deduzioni in nuova riforma fiscale

La nuova riforma fiscale dovrebbe prevede uno schema di revisione e riordino dell’attuale sistema di detrazioni, soprattutto quelle oggi fissate al 19%. Si tratta di una revisione di cui ancora si discute e per cui non si hanno ufficialità circa le modifiche che saranno effettivamente attuate.

Ciò che al momento si sa è  che il governo potrebbe intervenire in tal senso definendo uno schema di diverse percentuali di detrazioni in base ai redditi conseguiti e che potrebbero essere le seguenti:

  • detrazioni del 4% del reddito per lo scaglione fino a 15mila euro;
  • detrazioni del 3% del reddito per lo scaglione tra 15mila e 50mila euro;
  • detrazioni del 2% del reddito per lo scaglione tra 50mila e 100mila euro;
  • nessuna detrazione per redditi oltre i 100mila euro.
Così come le detrazioni, con la nuova riforma fiscale potrebbero cambiare anche le deduzioni e non solo per lavoratori dipendenti ma anche per pensionati. Le deduzioni permettono, infatti, di avere una base imponibile ridotta rispetto al reddito complessivo e pagare dunque meno tasse Irpef.

Riducendo, infatti, l’imponibile ai fini fiscali, il reddito si abbassa e si abbassano anche le tasse da pagare. Potrebbero, dunque, essere definiti nuovi costi da portare direttamente in deduzioni su stipendi e importi di pensione. Per i lavoratori dipendenti le nuove deduzioni potrebbero interessare costi direttamente legati e lavoro e relativa prestazione, per esempio spese sostenute per trasporto pubblico per recarsi a lavoro, costi legati a spostamenti in auto o per l’acquisto di strumenti per lavorare, come pc, ecc.

Per le pensioni, le nuove deduzioni della riforma fiscale potrebbero interessare determinati trattamenti pensionistici o pensioni percepite da chi ha problemi particolari. Potrebbero, per esempio, esserci deduzioni di spese mediche, o per trasporto, o spese per ausili, come girelli per camminare o sedie a rotelle, ecc. 

Nuovi scaglioni Irpef riforma fiscale 2023

Nuove detrazioni e nuove deduzioni per lavoratori dipendenti e pensionati saranno possibili novità che si affiancheranno ai nuovi scaglioni Irpef di tassazione. Secondo le anticipazioni, infatti, la nuova riforma fisco prevede la revisione dell’Irpef che inciderà sugli importi di stipendi e pensioni e per cui sono in discussioni nuovi schemi di modifica.

Il governo Meloni punta, infatti, a ridurre le aliquote Irpef portandole da quattro a tre. Le ipotesi di modifica erano inizialmente tre poi diventate quatto. Partendo dalle attuali quattro aliquote Irpef in vigore in base agli scaglioni di reddito sono le seguenti:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
I nuovi schemi di revisione Irpef prevedono diverse ipotesi. Si parte dalla prima ipotesi di revisione Irpef che potrebbe prevedere le seguenti aliquote:
  • aliquota del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
  • aliquota del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
  • aliquota del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.
Con queste nuove aliquote Irpef, chi ha redditi annui tra 28mila euro e 50mila euro annui avrebbe aumenti degli importi mensili, considerando che l’aliquota Irpef si ridurrebbe passando dal 35% al 27%, mentre sarebbero penalizzati coloro che percepiscono redditi annui sui circa 25mila euro, per cui ci potrebbe essere aumento di tasse di ben 300 euro, e non ci sarebbe alcuna novità per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro e per l’ultima fascia, cioè per redditi superiori ai 50mila euro, per cui resterebbero confermate le attuali aliquote Irpef, rispettivamente, del 23% e del 43%.

Seconda ipotesi di revisione Irpef dovrebbe prevedere le seguenti aliquote:

  • del 23% per redditi fino a 28.000 euro; 
  • del 33% per redditi tra 28mila e 50mila euro;
  • del 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Con questo schema di revisione Irpef, chi ha redditi da 25mila euro all’anno pagherebbe circa 200 euro di tasse in meno, per arrivare fino a circa 700 euro per chi ha redditi più alti.

Altra ipotesi di revisione Irpef prevederebbe le seguenti tre nuove aliquote:

  • del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro;
  • del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
  • del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.
In questo caso, le modifiche interesserebbero chi ha redditi più alti tra 50mila e 75mila euro con risparmi sulle tasse da pagare, mentre per chi redditi tra i 15mila e 28mila euro ci sarebbe un aumento delle tasse da pagare con l’aliquota di tassazione che passerebbe 25% al 27%.

Ultima ipotesi di revisione Irpef proposta nella nuova riforma fisco potrebbe prevedere le seguenti nuove aliquote:

  • aliquota del 23% per redditi da 8.500 euro e fino a 28mila euro;
  • aliquota del 35% per redditi da 28.001 euro a 50mila euro;
  • aliquota del 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Con questa nuova ipotesi di revisione Irpef le modifiche interesserebbero chi ha redditi tra i 15mila e i circa 30mila euro, per cui si calcolerebbe una riduzione delle tasse da pagare con conseguenti aumenti che potrebbero, in generale, oscillare tra i circa 50-60 euro per i redditi più bassi, per arrivare fino a oltre mille euro per chi ha redditi più alti.