Negozianti e professionisti possono essere sanzionati se non consentono ai clienti di pagare con una carta di debito, di credito o prepagata.
Cambiano le norme sull'obbligo del pagamento con il Pos. L'obiettivo dell'esecutivo è trovare l'equilibrio tra le esigenze dei consumatori di pagare le piccole spese anche con il bancomat o la carta di credito e quelle degli esercizi commerciali che, soprattutto nel caso di transazioni continue, hanno bisogno di maggiore rapidità nell'esecuzione delle operazioni.
Il tutto al netto dei costi delle commissioni per l'utilizzo di questo strumento. Scopriamo le novità introdotte nella manovra finanziaria e più precisamente capiamo nel dettaglio:
In questo momento devono dotarsi di Pos per permettere pagamenti con carte commercianti e artigiani; titolari di attività di ristorazione; professionisti che esercitano in proprio e hanno un rapporto diretto con il cliente; tassisti; venditori ambulanti; attività ricettive come hotel e B&B; agriturismi. Anche professionisti e ditte individuali in regime forfettario sono soggette all'obbligo del Pos. Semplicità, facilità e praticità offerte dai terminali di pagamento rendono i Pos una scelta intelligente per i commercianti che desiderano accettare pagamenti con carta di credito o digitale.
Sulla base delle ultimissime disposizioni in materia, sale da 30 a 60 euro il limite oltre il quale i commercianti sono esentati dall'obbligo di consentire i pagamenti con bancomat e carte.
A essere precisi, la nuova norma è inserita nell'articolo 69 della Manovra: "all'articolo 15, comma 4, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, le parole: “di qualsiasi importo” sono sostituite dalle seguenti: “di importo superiore a sessanta euro", si legge nel testo.
Secondo Unimpresa, la permanenza dell'obbligo del Pos per i commercianti, nonostante venga alzata la soglia da 30 euro a 60 euro con la legge di bilancio, striderebbe con l'aumento del tetto per l'utilizzo del contante destinato a salire a 5.000 euro con la stessa manovra. A suo dire, la mancata eliminazione dell'obbligo del Pos non solo rappresenterebbe una penalizzazione per le imprese di minore dimensione e per i piccoli commercianti, ma andrebbe nella direzione opposta, quantomeno come segnale politico, rispetto all'utilizzo libero della moneta di carta.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilirà entro 180 giorni e dunque entro il prossimo mese di giugno i criteri di esclusione. In questa fase transitoria sono sospesi i procedimenti e i termini per l'adozione delle sanzioni.
Negozianti e professionisti possono essere sanzionati se non consentono ai clienti di pagare con una carta di debito, di credito o prepagata. Per ogni transazione via Pos rifiutata, la sanzione sarà quindi pari a 60 euro, a cui aggiungere il 4% del valore della transazione stessa. Spetta agli ufficiali e agli agenti di polizia giudiziaria, così come agli organi addetti al controllo sull’osservanza delle disposizioni, verificare la corretta applicazione delle norme.
A introdurre l'obbligo di pagamenti elettronici era stato il governo Monti, ma due anni dopo era stata fissata 30 euro la soglia oltre la quale era obbligatorio accettare pagamenti elettronici. Il limite era stato ridotto prima a 5 euro e poi a zero. Il governo Draghi aveva poi introdotto le sanzioni. Con il nuovo intervento normativo, l'obbligo e la sanzione scatteranno solo per importi maggiori di 30 euro.
Il funzionamento di questo processo di comunicazione è praticamente lo stesso sia che tu paghi con carta di debito o di credito, chip card, contactless o mobile wallet, con alcune differenze, ovviamente.
Dati alla mano, i clienti tenderebbero a spendere di più quando vengono offerte le opzioni di pagamento che preferiscono. Con i nostri servizi, puoi accettare pagamenti da un portafoglio in crescita di sistemi di carte e portafogli mobili. Tutti i pagamenti sono veloci e i tempi di attesa sono brevi, così non perderai mai una vendita.
Questo processo di comunicazione è quasi istantaneo: bastano pochi secondi per trasferire il titolare della carta e le informazioni di pagamento dalla banca del titolare della carta al fornitore di servizi di pagamento. Il chip installato nelle carte di debito e di credito ha all'incirca le dimensioni di una punta di spillo. Per quanto piccolo, memorizza un record del PIN a quattro cifre del cliente. Quando un cliente inserisce la propria carta di credito nel dispositivo di pagamento, il chip viene letto e la transazione viene verificata quando il cliente inserisce il codice PIN corrispondente sulla tastiera o sul touchscreen del dispositivo.