Nuove regole, tasse e bonus su case, terreni agricoli e non, fabbricati in manovra finanziaria o decreto dedicato

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali potrebbero essere novità e provvedimenti che potrebbero cambiare regole e tasse su terreni, case e altri fabbricati: chiarimenti

Quali sono le nuove regole, tasse e bonus su terreni agricoli (e non), case e fabbricati in manovra finanziaria o decreto dedicato? Sono diverse le novità possibili che o in Manovra finanziaria o con apposito decreto dedicato potrebbero incidere su regole e tasse previste su terreni, sia agricoli che non, case e altri fabbricati. Vediamo quali potrebbero essere. 

  • Nuove regole e tasse su case con nuovo Piano casa in Manovra o Decreto affitti 
  • Cosa cambia per bonus su case e fabbricati in nuova Manovra Finanziaria 
  • Nuove regole, tasse e bonus su terreni agricoli (e non)

Nuove regole e tasse su case con nuovo Piano casa in Manovra o Decreto affitti 

Nella prossima Manovra Finanziaria, o forse in decreto dedicato, si avviano a cambiare regole e tasse sulla casa, soprattutto per case in affitto. Solo qualche giorno fa, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha parlato di nuovo Piano casa nella prossima Manovra Finanziaria, piano che costerebbe qualche centinaia di milioni di euro da investire innanzitutto in un piano per l’edilizia pubblica, con una ricognizione delle case popolari sfitte e la ristrutturazione di 15mila alloggi popolari.

Secondo Salvini bisognerebbe garantire abitazioni non solo ai più poveri ma a tutti coloro che, pur potendo pagare un canone di locazione, non riescono a sostenere i prezzi di mercato.

Il nuovo Piano Casa del governo Meloni dovrebbe rifinanziare anche Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni e Fondo morosità incolpevole e prevedere anche riordino di bonus e agevolazioni già annunciato nella prossima Manovra Finanziaria. 

Attenzione puntata, come del resto da tempo ormai noto, anche sulle case in affitto breve. Il governo ha annunciato dapprima un apposito decreto ad hoc, che potrebbe arrivare d’urgenza, per poi aprire alla possibilità di inserire le novità forse in Manovra.

Secondo le anticipazioni, le nuove regole per case in affitto breve dovrebbero essere le seguenti: 

  • decisione di un minimo di due notti per affittare case;
  • compilazione obbligatoria di un registro per chi ospita;
  • nuove misure di tutela per le famiglie numerose che scelgono una casa piuttosto che un albergo;
  • nuovi incentivi per gli affitti brevi nei piccoli borghi di Italia dove non sono presenti strutture alberghiere;
  • obbligo per i proprietari di fissare un Codice identificativo nazionale (Cin) per ogni immobile a uso abitativo messo in affitto per finalità turistiche, con contestuale obbligo di esporlo anche negli annunci pubblicati su tutti i portali online e se non si assolve a tale adempimento si rischiano multe fino a 5mila euro;
  • obbligo per chi svolge l’attività di locazione in forma imprenditoriale, cioè chi gestisce più di quattro appartamenti, di presentazione della Scia, segnalazione certificata di inizio attività.
Nel nuovo decreto affitti dovrebbe rientrare anche l’estensione della cedolare secca sugli affitti anche agli immobili non di tipo residenziale.

Potrebbero poi cambiare le tasse sulla casa se effettivamente, come annunciato, le tasse sugli immobili, a partire da Imu e Tari sui rifiuti, diventassero locali, cioè gestite da Comuni o regioni, e non più statali, con conseguenze sulle diverse aliquote di pagamento da applicarvi che potrebbero essere aumentate e di molto, come no, e se ci fosse una prima revisione dell’Irpef in Manovra Finanziaria, che andrebbe certamente ad incidere sui redditi derivanti da case di proprietà in affitto, così come con una prima riforma del catasto che, seppur non tra le priorità del governo, viene richiesta dall’Ue e, così come modulata dalla stessa Ue, dovrebbe prevedere un aumento delle tasse sulla casa.

L’Ue avrebbe, infatti, chiesto nella nuova Manovra Finanziaria una revisione della riforma del Catasto, prevedendo l’adeguamento di valore catastale e valore di casa che, secondo l’Ue, dovrebbero essere uguali, cosa che avrebbe conseguenze, negative, sulle tasse sulle case ma anche su terreni e altri fabbricati.

Se, però, si dovesse effettivamente procedere ad una revisione del catasto, molto più probabilmente si riprenderebbero le misure su cui aveva iniziato a lavorare l’ex Governo Draghi, con ricalcolo delle rendite catastali, cioè dei valori attribuiti agli immobili e che sono base di calcolo di tasse, affitto, e non solo e che derivano da diversi elementi, come superficie dell’immobile, numero di vani, posizione in cui l’immobile si trova, ecc, ma anche nuovi meccanismi di aggiornamento periodici delle rendite catastali in base alle oscillazioni del mercato di riferimento, e attribuzione ad ogni immobile, oltre alla rendita catastale, anche il relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata sui valori normali espressi dal mercato;

Previste modifiche anche per gli Omi, prezzi di mercato divisi per zone e di consultazione nell’accesso alla banca dati catastale. Si tratterebbe, in ogni caso, di novità che non implicherebbero, però, come già era stato spiegato Draghi, aumenti di tasse su case e altri beni immobili.

Cosa cambia per bonus su case e fabbricati in nuova Manovra Finanziaria 

Per quanto riguarda bonus per case e altri fabbricati che potrebbero cambiare con la nuova Manovra Finanziaria, probabilmente le intenzioni del governo sono quelle di lavorare, così come annunciato, sui bonus edilizi attualmente in vigore che, pur se la maggior parte sono stati già prorogati, alcuni anche fino al 2025, pesano in realtà e vogliono essere rivisti dal governo.

Nel mirino soprattutto il superbonus 110% già ridotto quest’anno al 90% ma che rappresenta, come sottolineato dalla premier Meloni, un importante ostacolo per la spesa che comporta.

Stando dati recenti, infatti, il 70% del costo di Superbonus, bonus facciate e degli altri bonus edilizi è da pagare tra il 2023 e il 2027, cioè proprio negli anni di questa legislatura, mettendo a rischio le misure che il governo vorrebbe attuare già a partire dalla prossima Manovra Finanziaria. 

Nuove regole, tasse e bonus su terreni agricoli (e non)

Nell’ampio capitolo delle novità per le case in Manovra Finanziaria o decreto dedicato, potrebbero rientrare anche misure specifiche per i terreni (agricoli e non). Tra gli interventi più probabili ci sarebbero, anche in questo caso, novità per la tassazione sui terreni che potrebbe diventare decentrata ed essere affidata a Comuni e regioni e non più statale, così come potrebbero essere definiti a livello locale anche eventuali nuovi bonus.

Inoltre, anche le tasse sui terreni, agricoli e non, cambierebbero se ci fosse una reale riforma del catasto, con nuovi adeguamenti di valori e prezzi, e un inizio di revisione Irpef in Manovra finanziaria anche se, dovendo interessare soprattutto i redditi più bassi, difficilmente avrebbe impatto sui terreni.