Si preparano a cambiare le regole per gli affitti di case con il prossimo decreto affitti al vaglio del governo: quali sono le modifiche allo studio
Quali sono le nuove interessanti anticipazioni su decreto affitti case con modifiche importanti per proprietari e inquilini? Si va delineando sempre più il nuovo decreto affitti che mira a regolamentare gli affitti per le case, soprattutto gli affitti brevi e soprattutto per proprietari di decine di appartamenti, con nuove regole che avranno valenza a livello nazionale. Il nuovo decreto dovrebbe essere approvato, probabilmente, entro la settimana prossima nel Consiglio dei Ministri di lunedì o giovedì prossimo.
E come detto, non sarà dedicato solo agli affitti brevi. Vediamo quali sono tutte le nuove anticipazioni sul decreto affitti.
Per gli affitti brevi di case, infatti, da quest’anno devono essere obbligatoriamente comunicati all'Agenzia delle Entrate anche anno di locazione e dati catastali della casa affittata insieme a tutti gli altri dati già obbligatori per la registrazione di un contratto, che sono:
Passando al capitolo tasse, le modifiche, soprattutto per i proprietari di case in affitto, potrebbero arrivare dall’approvazione della nuova riforma fiscale più che da un decreto affitti ad hoc, considerando la revisione delle aliquote Irpef di tassazione dei redditi su cui sta lavorando da tempo ormai il governo che punta a ridurre le aliquote dalle attuali quattro e tre, con conseguenze per tutti coloro che pagano le tasse in base ai redditi percepiti.
Se le aliquote Irpef in alcuni casi saliranno, diventando poco vantaggiose per i proprietari, questi ultimi, per recuperare soldi, potrebbero aumentare ancora gli importi dei canoni di affitto, andando a pesare, e non poco, sugli inquilini.
E così come potrebbero cambiare le tasse per i proprietari di case in affitto con la revisione delle aliquote Irpef, potrebbero cambiare anche le detrazioni se dovessero essere effettivamente riviste come annunciato dal governo.
Inoltre, per gli affitti brevi, in tema di tasse, precisiamo che proprietari e inquilini di case in affitto brevi possono optare per la cedolare secca, scegliendo il regime fiscale agevolato direttamente in dichiarazione dei redditi e solo ed esclusivamente se nel corso dell’anno si affittano al massimo quattro appartamenti.
Per chi opera come sostituto di imposta e applica la ritenuta del 21% sui canoni di locazione e i corrispettivi, la comunicazione deve essere inviata esclusivamente tramite Certificazione Unica, mentre tutti gli altri possono effettuare le comunicazioni attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno dell’anno successivo alla data di stipula del contratto.
Nel nuovo decreto affitti potrebbe rientrare anche la misura che prevede l’estensione della cedolare secca sugli affitti anche agli immobili non di tipo residenziale.