Stipendi più alti e nuove misure a sostegno del lavoro: le misure previste per il nuovo decreto di luglio annunciato ufficialmente
E’ atteso per la fine del mese il nuovo decreto legge con novità per stipendi e lavoro annunciato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Garofoli e con misure particolarmente attese da lavoratori e cittadini considerando l’attuale andamento economico e dell’inflazione, ormai alle stelle, che stanno creando non poche difficoltà alla vita quotidiana della maggior parte dei cittadini italiani viste le spese da sostenere. Vediamo allora quali sono le novità per aumento stipendi e lavoro previste nel nuovo decreto legge di luglio-Agosto.
L’attesa per l’aumento degli stipendi cresce, dunque, sostenuta anche dall’annunciato taglio del cuneo fiscale, per ridurre le tasse e rendere più sostanziose le busta paga, ma ancora da definire nel dettaglio.
Al momento, infatti, le ipotesi di taglio di cuneo fiscale per aumentare gli stipendi sono diverse, a partire dall’aumento da 0,8 a 1,6% dello sgravio fiscale per lavoratori dipendenti con redditi entro i 35 mila euro annui.
Il raddoppio dello sgravio fiscale si tradurrebbe in un aumento dello stipendio di circa 80 euro per effetto di una riduzione delle tasse da pagare.
Il decreto di fine luglio annunciato ufficialmente prevederà novità anche per il settore lavoro, con diverse misure previste a favore dei lavoratori da incentivi e premi di produttività, a detassazione degli aumenti contrattuali e buoni pasto, smart working, welfare aziendale, ma anche introduzione del salario minimo.
Con particolare riferimento al salario minimo, si parla di fissare la cifra sui 9 euro lordi all’ora ma si tratta di una misura che non tutti spingono, considerando che oggi sono pochi i Ccnl che prevedono un importo base minore per le retribuzioni dei propri dipendenti, motivo per cui per aumentare gli stipendi sarebbe forse molto meglio puntare sul taglio del cuneo fiscale.
Si tratta di misure pensate con l’obiettivo di ridurre il peso dell'inflazione che sta particolarmente pesando sulle famiglie italiane. Secondo il segretario della Cgil, Maurizio Landini, è oggi necessario definire anche misure immediate per contrastare la precarietà e intervenire sul rinnovo dei contratti.