Come sono già cambiate le regole per Partite Iva e come potrebbero cambiare ancora: cosa prevedono norme e modifiche attuali
Dopo l’approvazione delle novità per Partite Iva nel 2022, potrebbero cambiare ancora le regole per lavoratori autonomi e professionisti. Il governo Draghi stava lavorando alla definizione di una nuova riforma fiscale con novità anche per titolari di Partita Iva ma le prossime elezioni del 25 settembre potrebbero cambiare ancora tutto e far cadere ogni novità a cui si lavorava. Vediamo quali sono le modifiche ufficiali e le possibili modifiche che nel 2023 potrebbero cambiare ancora le Partite Iva.
Ancora esonerati da tale obbligo i titolari di partita Iva forfettaria con guadagni inferiori ai 25mila euro e per altri due anni, vale a dire fino al 2024. La fattura elettronica per forfettari è diventata obbligatoria dal primo luglio e per l’emissione della nuova fattura elettronica si può procedere in piena autonomia da soli o tramite servizio dell’Agenzia delle Entrate o scaricando appositi software offerti da diversi servizi, ma anche rivolgendosi a commercialisti.
Per i titolati di partita iva forfettaria con obbligo di emissione di fattura elettronica, la fattura deve essere emessa entro il mese successivo a quello in cui avviene l’operazione, mentre di solito l’emissione della fattura avviene entro 12 giorni dal momento in cui si conclude l’operazione. La scadenza fissata di emissione delle fatture elettroniche deve essere rispettata dal momento in cui è scattato l’obbligo, cioè luglio, e fino al 30 settembre.
Dal primo ottobre, poi, i titolari di partita Iva forfettaria dovranno emettere la fattura entro:
Oggi, infatti, rientrano nel regime fiscale agevolato forfettario con aliquota unica al 15% coloro che hanno ricavi entro i 65mila euro e chi supera tale soglia passa subito al regime ordinario. Le modifiche per partita Iva forfettaria hanno previsto per chi supera la soglia dei ricavi dei 65mila euro un periodo di transizione di due anni prima di passare effettivamente al regime fiscale ordinario.
Se, cioè si supera la soglia dei 65mila euro, si può rimanere per ulteriori due anni nel regime forfettario prima di passare nel regime ordinario, ma solo se si rientra entro una ulteriore determinata soglia. Si parlava di 85mila euro poi da alzare a 100mila euro ma nulla è stato deciso in merito ancora.
Per titolari di Partita Iva è già scattato un altro obbligo esteso a tutti, vale a dire quello di dotarsi del Pos per pagamenti con carte. Dallo scorso 30 giugno, chi non accetta pagamenti elettronici con Pos subirà una sanzione di 30 euro più un aumento del 4% del valore dell’operazione rifiutata.
L’obbligo di avere il Pos vale per: