Bonus 600 euro partite Iva non Inps
La procedura da seguire è simile a quella dei lavoratori autonomi iscritti all'Inps, ma c'è una importate differenza di cui tenere conto ovvero le minori risorse a disposizione.
Ci sono anche i lavoratori autonomi, i professionisti e le partite Iva iscritte agli ordini professionali differenti dall'Inps che da domani 1 aprile 2020 possono richiedere il bonus di 600 euro concesso dal governo per il solo mese di marzo come aiuto economico.
Inizialmente esclusi, il governo li ha successivamente ricompresi e la lista dei beneficiari è adesso molto lunga perché comprende dottori commercialisti geometri liberi professionisti, agenti e rappresentanti di commercio, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia, agronomi, forestali, attuari, chimici, geologi, giornalisti, ragionieri e periti commerciali, agrotecnici e periti agrari.
E ancora: ingegneri e architetti, consulenti del lavoro, notai, farmacisti, periti industriali, veterinari, psicologi, biologi e medici.
La procedura da seguire è simile a quella che sono chiamati a seguire i lavoratori autonomi iscritti all'Inps, ma c'è una importate differenza di cui tenere conto ovvero le minori risorse a disposizione.
La conseguenza è presto detta: solo i primi che presenteranno domanda riceveranno il bonus. Vediamo allora
Le risorse a disposizione delle partite Iva non Inps sono limitate e di conseguenza i lavoratori devono fare i conti con la corsa ad accaparrarsi i 200 milioni di euro assegnati alle varie casse private ovvero
E a differenza di quanto accade con l'Inps, i cui lavoratori autonomi possono accedere liberamente al bonus di 600 euro, nel caso delle casse private si tiene conto di reddito (fino a 35.000 euro o tra 35.000 e 50.000 euro) e fatturato (bisogna dimostrare un calo del 33%).
La procedura per la presentazione della domanda non passa dall'Inps ed è quindi differente da cassa a cassa.
In alcuni casi è sufficiente l'invio di un messaggio di posta elettronica, anche non certificata, con la domanda di accesso al bonus di 600 euro, l'autocertificazione con il possesso dei requisiti e l'indicazione del numero di conto in cui accreditare l'importo. In altri c'è una procedura più puntale.
Di certo c'è che nell'assegnazione delle risorse si tiene conto dell'ordine cronologico di presentazione delle richieste.