Da regime semplificato a Flat Tax 2021. Passaggio, regole Agenzia Entrate. Quando e chi può farlo
Passare dal regime semplificato delle partite Iva a quello della flat tax 2021 si può, a patto di seguire le regole Agenzia delle entrate e rispettare i requisti previsti. Facile infatti immaginare che molti contribuenti, oggi in regime semplificato, decidano di transitare nel nuovo regime, anche perché sono esonerati dalla fatturazione elettronica. Lo svolgimento dell'attività di lavoro autonomo in via professionale e continuativa, indipendentemente dalla scelta del regime fiscale, richiede l'apertura della partita Iva compilando il modello Iva presente sul sito dell'Agenzia delle Entrate o ricorrendo a un intermediario abilitato (o direttamente alle Entrate). Chi esercita un lavoro autonomo con partita Iva deve indicare il codice attività all'atto della richiesta. Si tratta di una serie di numeri che identifica in maniera univoca il perimetro entro cui muoversi.
Chi nel 2021 è stato in contabilità semplificata come regime naturale e al termine dell'anno non ha conseguito ricavi maggiori di 65.000 euro transita nella flat tax 2021 senza alcuna opzione perché si azzera il vincolo triennale. Chi era in regime semplificato in seguito a opzione può accedere alla flat tax 2021 emettendo fatture senza Iva. In tutte e due le circostanze occorre far presente che dalla flat tax sono esclusi chi applica regimi speciali Iva, non è cittadino residente, esercita in prevalenza attività, di cessione di fabbricati o autoveicoli nuovi, svolge l'attività prevalentemente nei confronti del datore di lavoro attuale o di chi è stato datore nei due anni precedenti o di un soggetto a esso riconducibile, partecipa a società di persone, associazioni, imprese familiari, oppure controlla Srl o associazioni in partecipazione che esercitano attività riconducibili a quelle della flat tax 2021.
La determinazione del reddito segue il principio di cassa ovvero concorrono a formare il reddito i compensi percepiti e le spese sostenute nell'anno. Tutti i lavoratori sono poi tenuti all'iscrizione a una cassa di previdenza sulla base della propria posizione lavorativa. In ogni caso e qualunque sia la scelta, il lavoratore autonomo è obbligato a tenere le scritture contabili presso il domicilio fiscale, il luogo di esercizio dell'attività oppure presso un professionista o altro intermediario. In questi due ultimi casi il soggetto presso cui si depositano le scritture contabili deve rilasciare al contribuente un'attestazione contenente la specifica delle scritture in suo possesso e il fatto deve risultare nel modello di richiesta della partita Iva successivamente comunicando le variazioni eventuali.
Sul fronte gestione, il sito Fatture e corrispettivi dell'Agenzia delle entrate è pensato come una porta d'accesso ai servizi che riguardano l'imposta sul valore aggiunto. Tra questi, e tra le novità del 2021, c'è la fattura elettronica che non va emessa in formato Xml dai titolari di partita Iva in regime flat tax 2021, tranne che per le fatture nei confronti della pubblica amministrazione.