Regole partite iva domande risposta cosa fare
Regole da conoscere per aprire una partita Iva: cosa fare, regimi disponibili, differenze e costi. Quello che c’è da sapere
AGGIORNAMENTO: Per aprire una nuova Partita Iva è necessario compilare il modello di inizio attività. Le imprese individuali e i lavoratori autonomi devono utilizzare il modello AA9/12. Il modello con le relative istruzioni è disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate e deve essere compilato inserendo i dati anagrafici.
Chi decide di aprire una nuova Partita Iva può aderire al regime dei minimi, che prevede un’aliquota al 5% per i primi cinque anni di attività e per un limite di guadagno sui 30 mila euro; al regime forfettario o al regime ordinario. Quest’ultimo decisamente il più oneroso.
L'adesione ai tre regimi dipende dai guadagni di ogni lavoratore autonomo, o azienda. In particolare,
Per aprire la partita Iva è necessario compilare il modello di inizio attività: imprese individuali e lavoratori autonomi devono utilizzare il modello AA9/12. Il modello con le relative istruzioni è disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate. Il modello richiede la compilazione con i classici dati anagrafici. Il modello disponibile sul sito delle Entrate si può stampare e compilare in pdf o usare il software dal download gratuito per poi inviarlo in forma telematica sempre all’Agenzia delle Entrate. L’apertura in sé della Partita Iva non ha un costo, a meno che non si decida di affidarsi ad un commercialista, esperto contabile o consulente fiscale cui bisognerà versare l’onorario per l’apertura di una partita Iva, costo che può arrivare fino ad un massimo di 700-800 euro. O, in alternativa, ci si può rivolgere ad un Caf, decisamente meno oneroso. Diversa è, invece, la situazione per quanto riguarda i costi di mantenimento, legati a tasse e contributi. I costi riguardano:
Trascorsi i primi cinque anni di regime dei minimi, indipendentemente dall’età anagrafica, se resta nella soglia dei 30 mila euro di guadagno, piuttosto che passare al regime ordinario con aliquota Irpef al 23% e pagamento dell’Iva l 22%, può passare al regime forfettario con aliquota al 15%. Si tratta di un regime agevolato che vale per coloro che si mantengono entro determinati limiti di guadagno.
Per quanto riguarda il regime forfettario, non cambia nulla rispetto lo scorso anno, e requisiti richiesti per l’accesso a questo regime prevedono:
Sono, invece, esclusi dal regime forfettario:
Il regime forfettario è il regime fiscale agevolato per l'apertura di una nuova Partita Iva di cui possono beneficiare contribuenti entro determinate soglie di reddito. In particolare, per il regime forfettario:
Possono accedere al regime agevolato forfettario i contribuenti che nell'anno precedente non hanno conseguito ricavi o compensi non superiori ai limiti stabiliti; e non hanno sostenuto spese sopra ai 5.000 euro lordi di lavoro accessorio, per lavoratori dipendenti e collaboratori anche se assunti a progetto ivi comprese le somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati e le spese per prestazioni di lavoro. I contribuenti nel regime forfettario che svolgono attività di impresa hanno la possibilità di accedere al regime dei contributi Inps al 35% purché inviino specifica comunicazione all'Istituto entro il 28 febbraio 2017. Tale comunicazione deve essere presentata all'Inps in via telematica compilando e inviando l’apposito modulo presente nel ‘Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti’.
Possono accedere al regime dei contributi Inps agevolati ridotti del 35% i titolari di partita Iva nel regime forfettario che svolgono attività d’impresa o che devono iscriversi obbligatoriamente alla gestione separata Inps artigiani e commercianti. Non possono accedere, invece, al regime contributivo agevolato Inps del 35% i contribuenti nel regime forfettario che svolgono attività professionali non soggette all'iscrizione obbligatoria alla Camera di Commercio nè alla cassa professionale o che hanno l’obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS professionisti senza cassa.