Partita Iva forfettaria 2021, differenze regime 2021. Cambiamenti sono due.

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Partita Iva forfettaria 2021, differenze

Partita Iva forfettaria 2021, i cambiamenti

Partita Iva forfettaria 2021, differenze regime 2021. Cambiamenti sono due.

Non c'è pace per le partite Iva forfettaria perché il passaggio al 2020 porterà con sé ulteriori novità e due principali differenze rispetto al 2021

In questo articolo, dunque, cercheremo di rispondere allla domanda che in molti si fanno ovvero cosa cambia per la iva forfettaria 2021 rispetto al 2021 per chi la vuole aprire o semplicemente mantenere?

Tanto per non farsi mancare nulla, rispetto al programma originario, il governo ha deciso di procedere con un doppio passo indietro.

Ci stiamo riferendo a quei lavoratori autonomi, commercianti, artigiani e professionisti che, nei 12 mesi del 2021, hanno goduto di un trattamento fiscale agevolato ovvero l'applicazione di un'aliquota unica al 15% sui ricavi e guadagni maturati nel corso dell'anno precedente.

A patto però di non superare il tetto di 65.000 euro e di non detrarre le spese effettuate per l'esercizio della propria attività. Il secondo governo Conte composto da Movimento 5 Stelle e Partito democratico aveva esordito con lo stravolgimento di queste regole prevedendo, tra le altre cose, l'addio al conteggio forfettario delle tasse da pagare in favore del calcolo analitico e l'obbligo di attivare un conto corrente dedicato in cui far confluire i ricavi da partita Iva forfettaria e da cui effettuare le spese collegate. Ma qualcosa sta adesso cambiando.

Partita Iva forfettaria 2021, differenze al 2021. La prima

Il primo importante cambiamento per le partite Iva forfettaria nel 2021, in attesa dell'approvazione definitiva della legge di Bilancio, è l'introduzione del tetto di 30.000 euro per i redditi da lavoro dipendente.

Si tratta di una misura pensata in un'ottica di equità per consentire di non rendere troppo comodo questo sistema fiscale per chi ha già un lavoro fisso e, anziché arrotondare, con la partita Iva forfettaria finisce per guadagnare più del doppio.

Fino a quest'anno non era previsto alcun limite, ma solo l'incompatibilità per chi svolge attività autonoma in via prevalente nei confronti di datori di lavoro o soggetti a essi riconducibili, con i quali sono in corso o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d'imposta.

Allo stesso modo, incompatibilità anche per chi possiede una partecipazione in società di persone, associazioni professionali o imprese familiari e per chi controlla srl o associazioni in partecipazione che svolgono attività economiche riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d'impresa, arti o professioni.

La partecipazione in srl preclude l'utilizzo se determina il controllo della società e la srl opera in realtà economiche riconducibili a quella della persona fisica in regime agevolato.

Partita Iva forfettaria 2021, secondo cambiamento in confronto 2021

Il secondo importante cambiamento per le partita Iva forfettaria nel 2021 è l'introduzione di due nuovi paletti:

  • 5.000 euro di compensi massimi corrisposti a dipendenti e collaboratori
  • 20.000 euro per acquistare beni strumentali ovvero per l'esercizio della propria attività
Nel caso di sforamento di una di queste tre soglie si fuoriesce dal regime forfettario dall'anno successivo.

Dietrofront importante partita Iva forfettaria

Rispetto allo schema originario, due novità per le partita Iva forfettaria nel 2021 sono per ora stati eliminati: l'introduzione del calcolo analitico con i contribuenti agevolati che possono ancora fare riferimento alla forfettizzazione dei costi in base all'attività esercitata.

Viene quindi a cadere l'obbligo per le partite Iva forfettarie di attivare un conto corrente in cui far confluire solo i redditi derivanti dall'attività svolta e da effettuare prelievi solo nell'ambito dell'esercizio della propria attività.

Confermata invece la cancellazione del forfettario per redditi superiori a 65.000 euro e inferiori a 100.000 euro.