Partita Iva 2017: le novità e differenza tasse, regole, adempimenti

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Partita Iva 2017: le novità e differenza

Ecco una primo guida nella scelta del regime fiscale applicabile ovvero della migliore Partita Iva 2017 con tutte le novità e cosa cambia

Qualunque lavoratore si prepari a intraprendere un'attività libero professionale deve porsi il problema di conoscere il regime fiscale in cui rientrare ovvero quale Partita Iva 2017 aprire tra quella ordinaria e quella forfettaria (in cui è confluito l'ex regime dei minimi).

Al di là delle novità introdotte e che adesso vediamo nel dettaglio, il numero di Partita Iva viene attribuito dall'Agenzia delle entrate e resta invariato fino alla cessazione. Deve essere indicato nelle fatture emesse ed è fondamentale per gli adempimenti di natura fiscale, previdenziale e assistenziale. 

Partita Iva a regime forfettario 2017

Il regime ha una durata illimitata nel tempo e senza vincoli di età, purché siano mantenuti i requisiti richiesti. In caso contrario dall'anno successivo si entra nel regime ordinario. I forfettari pagano un'aliquota fiscale più vantaggiosa, al 15%, ma non possono dedurre i costi sostenuti. La Partiva Iva a regime forfettario 2017 presenta anche una serie di agevolazioni fiscali assenti in quella ordinaria:
  1. nessun obbligo di tenuta di contabilità e registri ufficiali;
  2. esclusione dall'applicazione degli ormai ex studi di settore;
  3. esclusione dal campo di applicazione dell'Iva e adempimenti collegati;
  4. esenzione dall'Irap;
  5. esonero dalla presentazione della Comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini dell'Iva e della Comunicazione delle operazioni effettuate con soggetti residenti in paesi iscritti nella black list;
  6. nessuna ritenute alla fonte.
I lavoratori autonomi possono accedere al regime forfettario 2017 se nell'anno precedente hanno conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a quelli riferiti alla loro categoria, che sono compresi tra 25.000 e 50.000 euro. In caso di più attività cui risultano applicabili soglie di ricavi e compensi diversi, occorre fare riferimento alla soglia più elevata.
Ci sono poi altre due condizioni: non aver sostenuto spese per l'impiego di lavoratori non superiori a 5.000 euro lordi annui a titolo di lavoro dipendente, lavoro accessorio, associazione in partecipazione; non superare il costo complessivo dei beni strumentali al 31 dicembre e al lordo dell'ammortamento, di 20.000 euro.

Partita Iva ordinaria 2017

I lavoratori che scelgono il regime di contabilità ordinaria della Partita Iva 2017 sono obbligati alla tenuta delle scritture contabili e al pagamento di un'imposizione fiscale maggiore. Tuttavia possono dedurre le spese effettuate per l'esercizio della propria attività e non hanno limiti di ricavi entro cui contenersi. Per quanto riguarda le scritture contabili, si tratta diregistri Iva delle fatture emesse e degli acquisti, nei quali vanno registrati gli estremi e i dati contenuti nei documenti Iva emessi e ricevuti;
  1. registro cronologico delle movimentazione finanziarie;
  2. tenuta dei libri e dei registri previsti dalla legislazione sul lavoro in presenza di personale dipendente;
  3. registro dei beni ammortizzabili.
Sul fronte tasse, le Partite Iva 2017 a regime ordinario devono tenere conto degli scaglioni di reddito ovvero al 23% per i redditi fino a 15.000 euro, al 27% per la parte tra 15.001 e 28.000 euro, al 38% per la parte tra 28.001 e 55.000 euro, al 41% per la parte tra 55.001 e 75.000 euro, al 43% per la parte di reddito superiore a 75.000 euro.