Partita Iva 2022, spese che si possono scaricare. Lista costi.
Come da tradizione, ogni anno porta un pacchetto di novità le partite Iva ovvero per i lavoratori autonomi. Non sempre sono tali da rendere lecito parlare di rivoluzione, ma qualche piccolo aggiustamento, anche in riferimento alle spese da scaricare, è sempre all'ordine del giorno. La platea degli interessati è praticamente sterminata, come dimostrano i dati sulle aperture di nuove partite Iva tra professionisti, autonomi e freelance. Tutti loro devono tener ben presente come sia possibile dedurre le spese sostenute per immobili, viaggi e trasferte, vitto e alloggio, ma anche per auto e benzina (con un importante cambiamento, come vedremo a breve), oltre che quelle per lo smartphone e il computer. Una premessa è necessaria: possono scaricare le spese solo le partite Iva 2019 in regime ordinario e non quelle in regime forfettario. Quest'ultime, a fronte di una riduzione delle imposte, non possono dedurre un solo centesimo di spese.
E allora, tra le voci di spesa che tradizionalmente interessano professionisti, autonomi e freelance ci sono quelle di vitto e alloggio. Le norme del 2022: possono essere dedotte in quota parte, esattamente il 75%, con la sola condizione che l'importi non ecceda il 2% dei compensi percepiti. Diverso è il caso se queste voci di spesa sono interamente a carico del committente. Anche se gli importi sono inserite in fattura, si paga la ritenuta d'acconto e sono scaricabili nella loro totalità. E a proposito di alloggio, occorre ricordare che la spesa per l'acquisto di un immobile per uso strumentale all'attività di impresa è scaricabile completamente applicando le quote di ammortamento. Se invece si tratta di immobili a uso promiscuo, la quota viene dimezzata, inclusi i costi delle utenze ovvero le bollette della luce, del telefono e del gas. Ma a una condizione: la partita Iva non deve essere intestataria di un'altra casa nello stesso Comune.
Le novità di questo 2022 passano dal versante mobilità. Continua infatti a essere scaricabile la benzina dell'auto aziendale o per l'uso legato al proprio lavoro. Ma dal primo luglio scompare la cara e vecchia schede carburante cartacea. Tutte le operazioni dovranno essere trasmesse per via telematica secondo cui una procedura che non è stata ancora definita e dunque resa nota. Semaforo verde per le partite Iva 2022 alla deduzione dei costi per l'acquisto di un'automobile. Ma anche in questo caso ci sono alcuni paletti da rispettare.
Innanzitutto quelli relativi alle quote: al 100% per i veicoli che risultano beni strumentali; al 70% per i veicoli ad uso promiscuo dati in uso ai dipendenti; al 20% per veicoli utilizzati per scopi diversi. In seconda battuta ci sono soglie di spesa da rispettare e da oltrepassare (naturalmente ai fini della deduzione e non della scelta della vettura): il tetto massimo è di 18.075,99 euro che diventa pari a 25.822,84 euro nel caso di agenti o rappresentanti di commercio. E se c'è un'altra voce di spesa che è possibile risparmiare è quella dell'Iva sull'auto: è infatti scaricabile al 40% nella generalità dei casi ovvero al 100% per i veicoli funzionali al solo esercizio dell'attività.
Ricordiamo infine la deduzione dell'80% delle spese per telefono e computer. E se, come abbiamo anticipato, per le partite Iva 2019 con regime forfettario non ci sono occasioni di scaricare le spese, per quelli con regime dei minimi (comunque non più attivabile) la deducibilità delle spese telefoniche è fissata a un massimo del 50%.