Coronavirus, bonus 600 euro ampliato
Rispetto alla medesima indennità prevista per le partite Iva iscritte alla gestione separata dell'Inps: sono previsti limiti di reddito e occorre dimostrare un calo del fatturato.
La notizia era attesa dai professionisti e lavoratori autonomi appartenenti alle casse previdenziali private.
Si tratta di tutte quelle partite Iva che era state escluse dal decreto governativo che prevede la concessione di 600 euro come parziale riparazione delle perdite derivanti dalla chiusura delle attività seguita dalla diffusione del coronavirus.
L'elenco è molto lungo e comprende anche Infermieri, Assistenti Sanitari e Vigilatrici d’Infanzia, Giornalisti e Liberi Professionisti, agenti e rappresentanti di commercio, Ingegneri e Architetti, Periti Industriali, Dottori Agronomi, Forestali, Attuari, Chimici, Geologi.
Ma anche Veterinari, Psicologi, Medici, Agrotecnici e Periti Agrari, Farmacisti, Consulenti del Lavoro, Biologi, Dottori Commercialisti. E infine, Ragionieri e Periti Commerciali, Geometri Liberi Professionisti, avvocati e notai.
C'è però una differenza fondamentale rispetto alla medesima indennità prevista per le partite Iva iscritte alla gestione separata dell'Inps: sono previsti limiti di reddito e occorre dimostrare un calo del fatturato. Vediamo allora tutti i dettagli di questa novità ed esattamente
In prima battuta devono aver conseguito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro o tra 35.000 euro e 50.000 euro. Quindi occorre dimostrare che nei primi tre mesi del 2020 i compensi rispetto a quelli del primo trimestre 2019 devono essere inferiori di almeno il 33%, tenendo conto dei flussi di cassa e non del fatturato.
Destinatari sono le partite Iva iscritte a
Le risorse sono ridotte e possono accedere solo i primi che presenteranno domanda dal primo aprile 2020 al proprio ente di previdenza privata secondo le procedure via via indicate.