Come passare alla flat tax 2022
Passare dai minimi alla Flat Tax 2022. Chi può cambiare partita Iva, quando possibile, come fare
La principale novità di questo 2022 in ambito fiscale è senza dubbio l'introduzione della flat tax 2022. Si tratta della cosiddetta tassa piatta grazie a cui le partite Iva, a fronte di una serie di limiti sui ricavi massimi da realizzare in un anno e sulla non detraibilità delle spese sostenute, possono pagare il 15% di tasse, indipendentemente dall'attività esercitata. Si tratta quindi di un regime fiscale che può rivelarsi interessante per molti contribuenti, intenzionati ad esempio a passare dai minimi alla flat tax 2022. Resta allora da capire come fare e quando possibile.
La procedura per passare alla flat tax nel caso di apertura della partita Iva 2022 è estremamente semplice: se i ricavi non hanno superato i 65.000 euro nel corso del 2022, si può passare al regime della flat tax 2022 in automatico cambiando il modello di fattura e comunicandolo all'Agenzia delle entrate. Tuttavia è bene precisare come il regime dei minimi non sia più disponibile, ma chi si trova già in questa condizione fiscale può andare a scadenza o passare al regime forfettario. L'agevolazione è fruibile solo per 5 anni o anche per un maggior periodo ma entro il periodo di imposta in cui il contribuente in regime dei minimi compie i 35 anni di età. Deve però trattarsi di un'attività nuova iniziata dopo il 31 dicembre 2007 e non di prosecuzione di altra precedentemente esercitata salvo non si tratti di periodo di pratica obbligatoria ai fini dell'esercizio di arti e professioni o di collaborazioni.
I contribuenti potevano accedere a tale regime se non avevano percepito compensi superiori a 30.000 euro nell'anno solare precedente, se non avevano effettuato cessioni all'esportazione nell'anno solare precedente, se non avevano dipendenti o collaboratori non occasionali, se nel triennio solare precedente non avevano acquistato beni strumentali per un ammontare complessivo superiore a 15.000 euro. In ogni caso, l'attività delle partite Iva si caratterizza per la presenza di autonomia, ossia mancanza del vincolo di subordinazione, propria organizzazione; professionalità, ossia porre in essere atti e comportamenti coordinati fra loro finalizzati allo scopo prestabilito con regolarità, stabilità e sistematicità e non in maniera occasionale; natura non imprenditoriale, ossia prevalenza del proprio lavoro sul capitale investito.
Il reddito di lavoro autonomo è soggetto a ritenuta alla fonte sulle imposte sui redditi. Significa che il committente che eroga il compenso, se sostituto d'imposta è tenuto a operare una ritenuta del 20% del compenso stesso, che rappresenta un'anticipazione dell'Irpef dovuta dal professionista su tale reddito. L'obbligo può venire meno se il professionista aderisce a un particolare regime fiscale agevolato. Il sostituto rilascerà una certificazione su cui verranno indicati gli importi dei compensi corrisposti e le ritenute fiscali effettuate e versate. Tale certificazione servirà per la predisposizione della dichiarazione dei redditi percepiti nell'anno d'imposta.
Conviene comunque sempre capire quale sia la scelta migliore tra nuova flat tax 2022, regime fiscale forfettario e partita iva ordinaria, facendo i confronti dei pro e contro come abbiamo fatto in un articolo dedicato.
Da ricordare che per chi ha fatto già una scelta, abbiamo messo a disposizione una fattura fac simile per il nuovo regime forfettario con tutte le istruzioni per i calcoli e la diciture (bollo o senza) e stessa cosa una fattura fac simile per la flat tax 2022 con esempi e regole compilazione e conteggi