Quanto bisogna guadagnare per avere 1.300euro 2.000euro netti di stipendio con la nuova delega fiscale se ho la partita iva?
Quanto si deve guadagnare con partita iva per avere stipendio di 1300-2mila euro mese con riforma fisco Marzo? Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla legge delega per la riforma fiscale, nuovo piano del governo per la revisione delle tasse pensato, come spiegato dallo stesso governo, soprattutto per incentivare il lavoro e sostenere i redditi medi e medio-bassi.
Altra ipotesi di revisione Irpef al vaglio del governo che inciderebbe certamente sui guadagni effettivi di chi ha partita Iva prevede le seguenti nuove aliquote:
Per capire quanto si deve guadagnare se si ha una partita Iva per avere uno stipendio netto di 1.300-2mila euro, all’indomani della nuova riforma del fisco, possiamo in generale dire che bisogna prendere almeno tra i 1.700 e i 2.400-2.500 euro al mese. Ma molto dipende dal regime fiscale in cui si rientra, se forfettario o se ordinario, e dal peso anche dei contributi previdenziali che i lavoratori autonomi con partita Iva e i professionisti devono versare.
I lavoratori autonomi con partita iva, a differenza di quanto avviene per i lavoratori dipendenti, devono pagare sia tasse che contributi previdenziali. Per chi decide di aprire una partita iva e ha i requisiti per rientrare nel regime forfettario agevolato, è prevista l’applicazione di un’aliquota unica al 15%, a cui possono aderire da quest’anno coloro che hanno ricavi annui entro gli 85mila euro e non più entro i 65mila euro (e si vuole ancora aumentare il limite a 100mila euro).
Ciò significa che sul guadagno annuo, tutti coloro che hanno partita Iva forfettaria applicano l’aliquota di tassazione al 15%. In questo caso, per avere uno stipendio di 1.300 euro bisogna guadagnare almeno 1.700-1.800 euro. Per avere uno stipendio di 1.600 euro, bisogna guadagnare circa 2mila euro e per avere 2mila euro bisogna guadagnare sui 2.400-2.500 euro, considerando anche i contributi previdenziali da pagare.
Diverso è il discorso se si vogliono 1.300-2mila euro netti di stipendio al mese e si ha la partita iva ordinaria. In tal caso, infatti, al guadagno si deve applicare:
l’aliquota di tassazione Irpef in base agli scaglioni di reddito;
contributi previdenziali da versare;
Iva al 22%, che però viene pagata dal committente lavoro e poi versata dal professionista;
eventuale ritenuta d’acconto.
Al momento le quattro aliquote Irpef in base ai diversi scaglioni di reddito sono:
Bisogna poi considerare che da quest’anno 2023 è in vigore la cosiddetta flat tax incrementale, sistema di tassazione incrementale con aliquota fissa al 15% per tutti i contribuenti con partita Iva che si applicherà solo sull’incremento di reddito conseguito nel 2023, rispetto alla media dei redditi fiscali conseguiti nel triennio precedente, in tal caso negli anni 2019-2021.
Con la flat tax incrementale l’aliquota agevolata al 15% è applicata solo sull’incremento rispetto al maggiore dei redditi dichiarati nei tre anni precedenti con una franchigia del 5%. Stando, infatti, a quanto annunciato, la flat tax non varrà oltre il tetto massimo di 40 mila euro.
Da non dimenticare infine che negli stipendi dei lavoratori dipendenti potranno entrare nuovi particolari bonus e deduzioni sempre grazie a riforma fisco