Per chi e come le tasse saranno più basse con 3 importanti novità in delega fiscale al di là scaglioni Irpef

di Marianna Quatraro pubblicato il
Per chi e come le tasse saranno più bass

Quali sono novità e meccanismi della nuova riforma fiscale che permettono di pagare meno tasse, di quanto e chi potrà usufruirne

Quali sono i 3 nuovi modi, oltre le modifiche Irpef, per pagare meno tasse con nuova riforma del Fisco del governo Meloni? Tra le misure della nuova riforma fiscale che il governo ha approvato ufficialmente alla Camera, molte sono a favore dei contribuenti proprio per perseguire quell’obiettivo annunciato dalla stessa premier Meloni di creare un nuovo rapporto tra Fisco e contribuenti basato su trasparenza e fiducia. E alcune novità prevedono anche la possibilità di pagare meno tasse.

  • Nuovo concordato preventivo biennale per pagare meno tasse per chi vale e cosa prevede
  • Pagare meno tasse se ci si trasferisce in Comuni dimenticati tra le novità della riforma fiscale
  • Come pagare meno tasse con nuove detrazioni e deduzioni in riforma fisco
  • Modifica Irpef in nuova riforma fisco del governo Meloni

Nuovo concordato preventivo biennale per pagare meno tasse per chi vale e cosa prevede

Il primo nuovo sistema che dovrebbe rientrare nella riforma fiscale del governo Meloni e che permetterà di pagare meno tasse è il concordato preventivo biennale.

Il concordato preventivo biennale prevede il calcolo della base imponibile su cui pagare le tasse per due anni in misura fissa, per cui ogni contribuente potrà sapere quante tasse pagare nei successivi due anni anche se avrà guadagni superiori al previsto e si tratta di una novità che, secondo il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, potrà accompagnare i contribuenti all’adempimento spontaneo, che permette di combattere l’evasione fiscale.

Possono aderire al concordato preventivo biennale i titolari di reddito di impresa, piccole e medie imprese, e lavoratori autonomi o professionisti con Partita Iva e con un fatturato non particolarmente consistenti e di queste categorie solo coloro che hanno buoni voti in ‘pagella’ fiscale, cioè chi ha un voto alto negli Isa, indicatori sintetici di affidabilità che hanno sostituito i vecchi studi di settore, di almeno 8 su 10.

Pagare meno tasse se ci si trasferisce in Comuni dimenticati tra le novità della riforma fiscale

Il secondo modo per pagare meno tasse incluso nella nuova riforma fiscale del governo Meloni è trasferirsi in Comuni dimenticati. Si tratta di una novità pensata dal governo per cercare di fermare la desertificazione in alcuni Comuni di Italia dimenticati e dove si registra un importante calo demografico ormai da troppo tempo e ripopolarli.

L’intenzione è quello di applicare a chi si trasferisce in Comuni dimenticati una tassazione molto bassa, probabilmente sulla scia di quanto già fatto per attirare pensionati italiani e stranieri, residenti all’estero, in Italia, precisamente in regioni del Sud, proponendo un’imposta sostitutiva all’Irpef del 7%. 

Come pagare meno tasse con nuove detrazioni e deduzioni in riforma fisco

La nuova riforma fiscale dovrebbe prevedere un nuovo sistema di calcolo di detrazioni e deduzioni che contribuirebbero ad un minor pagamento delle tasse da parte dei contribuenti.

Come più volte annunciato, infatti, con la riforma fiscale si preparano a cambiare detrazioni e deduzioni e per modifiche delle detrazioni si pensa ad uno schema di diverse percentuali di detrazioni in base ai redditi conseguiti e che potrebbero essere le seguenti:

  • detrazioni del 4% del reddito per lo scaglione fino a 15mila euro;
  • detrazioni del 3% del reddito per lo scaglione tra 15mila e 50mila euro;
  • detrazioni del 2% del reddito per lo scaglione tra 50mila e 100mila euro;
  • nessuna detrazione per redditi oltre i 100mila euro.
E si avviano a cambiare anche le deduzioni, sia per lavoratori dipendenti e sia per pensionati, che permettono di avere una base imponibile ridotta rispetto al reddito complessivo e pagare dunque meno tasse Irpef, e che potrebbero interessare per esempio, spese per il trasporto pubblico per recarsi a lavoro per lavoratori, spese per ausili medici, soprattutto per pensionati più anziani, come girelli per camminare, ecc.

Modifica Irpef in nuova riforma fisco del governo Meloni

Nonostante le tantissime misure della nuova riforma fiscale e che potrebbero interessare moltissime categorie di contribuenti, agevolandone i rapporti con il Fisco, la misura principale della nuova riforma fiscale resta la revisione delle aliquote Irpef con l’obiettivo più volte ribadito dal governo di ridurle portandole dalle attuali quattro a tre e diverse sono ancora le ipotesi di modifica allo studio.
Partendo dalle aliquote Irpef attualmente in vigore, sono le seguenti:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
La prima ipotesi di revisione dell'Irpef in base agli scaglioni di reddito prevederebbe le possibili nuove seguenti aliquote: 
  • del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
  • del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
  • del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.
Con queste nuove aliquote Irpef, chi ha redditi annui tra 28mila euro e 50mila euro sarebbe avvantaggiato perché l’aliquota di tassazione scenderebbe dal 35% al 27%, mentre sarebbero penalizzati coloro che hanno redditi annui sui 25mila euro. Non ci sarebbe, invece, alcuna novità per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro.

Altra ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti aliquote:

  • al 23% per redditi fino a 28.000 euro; 
  • al 33% per redditi tra 28mila e 50mila euro;
  • al 43% per redditi oltre i 50mila euro.
Con questa modifica Irpef, tutte le fasce di reddito sarebbero avvantaggiate, perchè tutti pagherebbero meno tasse.

Ulteriore ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti nuove aliquote:

  • del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro;
  • del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
  • del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.
Con questa modifica dell’Irpef, chi ha redditi più bassi tra i 15mila e i 28mila euro sarebbe paradossalmente penalizzato da un aumento delle tasse, mentre, al contrario, chi ha redditi più alti tra 50mila e 75mila euro sarebbe avvantaggiato.

Ultime ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti aliquote:

  • aliquota del 23% per redditi da 8.500 euro e fino a 28mila euro;
  • aliquota del 35% per redditi da 28.001 euro a 50mila euro;
  • aliquota del 43% per redditi oltre i 50mila euro.
In questo caso, aumenterebbero i redditi tra i 15mila e i circa 30mila euro tra i circa 50-60 euro, fino a 800-1.000 euro per chi ha redditi più alti. 

Tuttavia, stando a quanto riportano le ultime notizie, si potrebbe intervenire, come anticipato dalla stessa premier Meloni, anche sulla prima aliquota al 23%, riducendola, propri per sostenere chi ha redditi più bassi e ha maggior bisogno di aiuto.