Quali sono novità e meccanismi della nuova riforma fiscale che permettono di pagare meno tasse, di quanto e chi potrà usufruirne
Quali sono i 3 nuovi modi, oltre le modifiche Irpef, per pagare meno tasse con nuova riforma del Fisco del governo Meloni? Tra le misure della nuova riforma fiscale che il governo ha approvato ufficialmente alla Camera, molte sono a favore dei contribuenti proprio per perseguire quell’obiettivo annunciato dalla stessa premier Meloni di creare un nuovo rapporto tra Fisco e contribuenti basato su trasparenza e fiducia. E alcune novità prevedono anche la possibilità di pagare meno tasse.
Il concordato preventivo biennale prevede il calcolo della base imponibile su cui pagare le tasse per due anni in misura fissa, per cui ogni contribuente potrà sapere quante tasse pagare nei successivi due anni anche se avrà guadagni superiori al previsto e si tratta di una novità che, secondo il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, potrà accompagnare i contribuenti all’adempimento spontaneo, che permette di combattere l’evasione fiscale.
Possono aderire al concordato preventivo biennale i titolari di reddito di impresa, piccole e medie imprese, e lavoratori autonomi o professionisti con Partita Iva e con un fatturato non particolarmente consistenti e di queste categorie solo coloro che hanno buoni voti in ‘pagella’ fiscale, cioè chi ha un voto alto negli Isa, indicatori sintetici di affidabilità che hanno sostituito i vecchi studi di settore, di almeno 8 su 10.
Il secondo modo per pagare meno tasse incluso nella nuova riforma fiscale del governo Meloni è trasferirsi in Comuni dimenticati. Si tratta di una novità pensata dal governo per cercare di fermare la desertificazione in alcuni Comuni di Italia dimenticati e dove si registra un importante calo demografico ormai da troppo tempo e ripopolarli.
L’intenzione è quello di applicare a chi si trasferisce in Comuni dimenticati una tassazione molto bassa, probabilmente sulla scia di quanto già fatto per attirare pensionati italiani e stranieri, residenti all’estero, in Italia, precisamente in regioni del Sud, proponendo un’imposta sostitutiva all’Irpef del 7%.
La nuova riforma fiscale dovrebbe prevedere un nuovo sistema di calcolo di detrazioni e deduzioni che contribuirebbero ad un minor pagamento delle tasse da parte dei contribuenti.
Come più volte annunciato, infatti, con la riforma fiscale si preparano a cambiare detrazioni e deduzioni e per modifiche delle detrazioni si pensa ad uno schema di diverse percentuali di detrazioni in base ai redditi conseguiti e che potrebbero essere le seguenti:
Nonostante le tantissime misure della nuova riforma fiscale e che potrebbero interessare moltissime categorie di contribuenti, agevolandone i rapporti con il Fisco, la misura principale della nuova riforma fiscale resta la revisione delle aliquote Irpef con l’obiettivo più volte ribadito dal governo di ridurle portandole dalle attuali quattro a tre e diverse sono ancora le ipotesi di modifica allo studio.
Partendo dalle aliquote Irpef attualmente in vigore, sono le seguenti:
Altra ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti aliquote:
Ulteriore ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti nuove aliquote:
Ultime ipotesi di revisione Irpef potrebbe prevedere le seguenti aliquote:
Tuttavia, stando a quanto riportano le ultime notizie, si potrebbe intervenire, come anticipato dalla stessa premier Meloni, anche sulla prima aliquota al 23%, riducendola, propri per sostenere chi ha redditi più bassi e ha maggior bisogno di aiuto.