Quanto aumentano quest’anno le indennità di disoccupazione e perché: ulteriori modifiche ancora possibili nel corso dell’anno
Per chi e di quanto aumentano le differenti indennità di disoccupazione ufficialmente nel 2023? Cambiano gli importi delle indennità di disoccupazione quest’anno 2023 per effetto della nuova rivalutazione delle somme in base all’andamento dell’inflazione.
Esattamente come avviene per le pensioni, anche le indennità di disoccupazione vengono rivalutate in base all’inflazione, il che significa garantire quest’anno ai disoccupati importi maggiori. Vediamo allora di quanto aumentano le diverse indennità di disoccupazione quest’anno.
Per effetto della nuova rivalutazione 2023 adeguata all’inflazione, aumenta innanzitutto l’assegno sociale, misura riconosciuta al compimento dei 67 anni di età a coloro che soddisfano determinati requisiti reddituali.
L’assegno sociale è, infatti, di importo mensile pari a 468,10 euro, per un totale di 6.085,30 euro l’anno per tredici mensilità. L’importo dell’assegno sociale spetta per intero quando il soggetto non è coniugato e non ha altri redditi, mentre nel caso di coniugati l’assegno sociale spetta per intero quando il reddito familiare ha un importo inferiore al valore annuo dell’assegno sociale, quindi 6.085,30 euro.
Se il reddito individuale è superiore a zero, ma comunque inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale, l’assegno sociale spetta in misura parziale, sottraendo all’importo dei 6.085,30 euro il valore del reddito individuale che si percepisce.
Nel caso della persona sposata, invece, la soglia da non superare per avere comunque diritto all’assegno sociale, ma in misura parziale, è pari a due volte il suddetto valore annuo, quindi 12.170,60 euro.
Questi importi vengono quest’anno rivalutati del 7,3%, registrando un aumento di 34,17 euro, per cui l’assegno sociale passa da 468,10 euro a 502,27 euro.
Cambia anche l’importo della indennità di disoccupazione Naspi nel 2023. Come, infatti, previsto dalle leggi in vigore, i massimali Naspi devono essere soggetti a rivalutazione annua, quest’anno al 7,3%, significa, dunque, aumentare l’importo massimo della Naspi portandolo a 1.460,10 euro e a 1.342,18 euro la soglia entro cui la Naspi spetta al 75%.
Nel 2022 la Naspi è pari al 75% dell’importo dello stipendio medio, qualora pari o inferiore a 1.250,87 euro. Quando lo stipendio è superiore a tale importo, la somma riconosciuta è pari al suddetto 75% più il 25% della cifra in eccesso. In ogni caso, l’importo massimo non può essere superiore a 1.360,77 euro.
Gli stessi valgono per la Dis-Coll, indennità di disoccupazione per collaboratori, dottorandi e assegnisti di ricerca, per cui l’importo massimo aumenta a 1.460,10 euro al mese.
Le indennità di disoccupazione 2023 cambiano quest’anno non solo per gli aumenti previsti per la rivalutazione ma anche per le regole in vigore. Il governo Meloni ha, infatti, in programma un riordino e una revisione degli aiuti attualmente in vigore per la disoccupazione, oltre le novità già decise per il reddito di cittadinanza.
Stando a quanto attualmente previsto, infatti, la Naspi ha una durata massima di 24 mesi e un disoccupato percepisce l’indennità per la metà delle settimane lavorate nel quadriennio precedente e matura il 50% delle giornate di lavoro effettuate come giornate indennizzabili da Naspi.
Le possibili novità potrebbero prevedere una riduzione della percentuale al 40% o al 30% e l’idea è comunque quella di scendere sotto il 50% del periodo lavorato. Dunque, per esempio, per un anno di lavoro si potrebbe avere la Naspi non più per ma solo per 3-4 mesi, mentre per 4 anni di lavoro, potrebbe avere la Naspi solo per 12 mesi di Naspi e non più per 24 mesi.
Da gennaio 2023 sono, invece, già in vigore le nuove regole relative del reddito di cittadinanza. Il governo Meloni ha, infatti, previsto la decadenza del sussidio se si rifiuta la prima offerta di lavoro anche non congrua e chi ha tra i 18 e i 59 anni ed è abile al lavoro e non ha in famiglia disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età potrà avere il reddito di cittadinanza per un tempo massimo di 7 mesi.