Cosa cambia per le procedure di pignoramento di conti correnti, beni, case ad agosto tra nuove leggi e nuove regole al via
Ripartono i pignoramenti di conti correnti, beni e case dopo il blocco di agosto e anche con più forza grazie alla nuova legge approvata. I tanto temuti pignoramenti cambiano volto tra nuove norme già al via e ulteriori recenti novità che si avviano ad entrare in vigore per spingere i cittadini debitori a regolarizzare le proprie posizioni. Vediamo quali sono le recenti novità approvate.
Con l’approvazione della riforma Cartabia è stato rivisto il processo esecutivo per i pignoramenti di conti correnti, case e altri beni con un nuovo sistema di ricerca telematica di beni e crediti da pignorare, basato sull’incrocio di tutti i dati in possesso delle diverse banche dati per permettere agli ufficiali giudiziari di accedere alle banche dati dell’amministrazione finanziaria e cercare telematicamente i beni da pignorare, sia che si tratti di conti correnti e sia che si tratti di beni materiali.
Si tratta di un procedimento che può essere avviato su richiesta di un creditore o per sottoporre il bene a procedura concorsuale su richiesta del curatore.
Dopo mesi di blocco, il ministero della Giustizia ha finalmente attivato i collegamenti per permettere agli ufficiali giudiziari di accedere ai database della pubblica amministrazione, sbloccando, di conseguenza, i pignoramenti prima bloccati di conti correnti, case e altri beni, per cui dal 22 agosto gli ufficiali giudiziari possono accedere direttamente alle banche dati dell’Agenzia delle Entrate, alle dichiarazioni dei redditi, alle Certificazioni uniche, ad atti del Registro e all’archivio dei Rapporti finanziari.
Lo sblocco dei nuovi sistemi telematici per la ricerca di beni da pignorare tra conti correnti, case e non solo è solo l’ultima novità definita per i prelievi forzosi. Se, infatti, nei mesi scorsi sono già stati definiti nuovi limiti per i pignoramenti dei conti correnti e sono entrate in vigore le nuove norme per il pignoramento verso terzi, sistema che permette al creditore di procedere al recupero dei crediti presso il debitore ma in possesso di un altro soggetto, recentemente sono cambiate anche le regole per i pignoramenti delle case, grazie soprattutto a diverse nuove sentenze che hanno chiarito diverse situazioni.
La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha, infatti, stabilito che, se un contratto bancario prevede clausole vessatorie e abusive, il debitore può opporsi al pignoramento immobiliare anche se non ha agito tempestivamente in passato lasciando scadere i termini e facendo diventare il decreto ingiuntivo definitivo.
Perché si possa attuare la sentenza della Cassazione, devono sussistere le seguenti condizioni:
Solo dopo, il giudice competente della procedura di pignoramento immobiliare, può rivedere tutto il procedimento e bloccare l’asta giudiziaria se emerge una effettiva violazione delle norme europee che tutelano il consumatore.
Dunque, per decidere se effettivamente una casa può essere all’asta o essere riacquisita dal debitore, il giudice deve valutare prima se il decreto ingiuntivo è stato emesso sulla base di clausole abusive contrarie ai diritti del consumatore.
Anche un’altra sentenza della Corte di Giustizia europea ha stabilito che se il contratto stipulato tra banca e cliente contiene clausole abusive, il cliente può fare ricorso anche se è già stata avviata la procedura di pignoramento, bloccando anche in tal caso il pignoramento di una casa se già avviato.
Le clausole contrattuali abusive sono quelle che non rispettano fedelmente i principi di buona fede ed equità, come:
L’unica eccezione è rappresentata dal caso in cui il debitore è una pubblica amministrazione: la competenza, infatti, è del Tribunale del luogo in cui il terzo ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede.
Le novità relative al pignoramento presso terzi riguardano anche le procedure: il pignoramento presso terzi deve, infatti, essere notificato al debitore iniziale del titolo esecutivo e dell’atto di precetto e, a partire dallo scorso giugno 2022, la notifica può essere effettuata dall’avvocato anche a mezzo Pec, posta elettronica certificata, o tramite Ufficiale Giudiziario.
Dunque, i nuovi adempimenti per il pignoramento presso terzi sono a carico del difensore del creditore ed è sempre necessario notificare l'avvenuta iscrizione a ruolo sia al debitore esecutato che al terzo pignorato e la prova dell’avvenuta notifica deve essere depositata nel fascicolo della procedura esecutiva entro la data dell’udienza di comparizione indicata nell’atto di pignoramento presso terzi.