Posso non usare POS senza rischio multa se manca connessione Internet o funziona male

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Posso non usare POS senza rischio multa

Internet non funziona, posso non usare Pos?

Negozianti e professionisti possono essere sanzionati se non consentono ai clienti di pagare con una carta di debito, di credito o prepagata.

Le aziende utilizzano i terminali di pagamento da decenni, ma la novità è l'obbligo dell'utilizzo del Pos anche per i professionisti. Tutti loro possono ora accettare pagamenti ovunque siano. Qualunque sia la professione, sono un strumento nelle mani di qualsiasi professionista che ha bisogno di accettare pagamenti in movimento.

Un Pos moderno e ben progettato aiuta anche a ridurre i costi e migliorare i margini, senza sacrificare i livelli di servizio. Per i rivenditori significa risparmiare e persino aumentare le vendite in negozio attraverso funzionalità di commercio potenziate che consentono ai clienti di acquistare, ritirare o restituire gli articoli attraverso qualsiasi canale. Un Pos innovativo massimizza sia l'inventario che la produttività del personale. Ma andiamo oltre per vedere:

  • Se Internet non funziona, posso non usare il Pos o no

  • L'evoluzione del Pos fino alla sua obbligatorietà

Se Internet non funziona, posso non usare il Pos senza rischiare multe e sanzioni?

Disposizioni alla mano, negozianti e professionisti possono essere sanzionati se non consentono ai clienti di pagare con una carta di debito, di credito o prepagata. Ancora più precisamente, per ogni transazione via Pos rifiutata, la sanzione è pari a 30 euro, a cui aggiungere il 4% del valore della transazione stessa. Ebbene, solo nei casi di oggettiva impossibilità tecnica, ad esempio quando Internet non funziona o funziona male, i negozianti e professionisti possono non ricevere pagamenti con carta via Pos senza rischisare nessuna multa.
E questa è una situazione che può accadere di frequente visto la qualità delle linee Internet in Italia.

Diverso è il discorso nel caso in cui il possessore del Pos non faccia nulla nel tempo per risolvere la questione, anche se dimostrare il dolo risulta quantomeno complesso in quanto uno stesso cliente dovrebbe denunciare il professionista alle autorità preposte più volte e queste ultime ovrebbero verificare che al momento il funzioamento di Internet sussisteva . Senza dimenticare che partita Iva, azienda o professionista possono non avere Pos e non rischiare multe con altre soluzioni .

A oggi hanno infatti l'obbligo di dotarsi di Pos per permettere pagamenti con carte commercianti e artigiani; titolari di attività di ristorazione; professionisti che esercitano in proprio e hanno un rapporto diretto con il cliente; tassisti; venditori ambulanti; attività ricettive come hotel e B&B; agriturismi. Anche professionisti e ditte individuali in regime forfettario sono soggette all'obbligo del Pos.

In linea di massima, spetta agli ufficiali e agli agenti di polizia giudiziaria, così come agli organi addetti al controllo sull’osservanza delle disposizioni, verificare la corretta applicazione delle norme.

L'evoluzione del Pos fino alla sua obbligatorietà

Il punto vendita si riferiva solo al sito, di solito uno sportello con un registratore di cassa in cui i clienti consegnavano contanti per beni e servizi. Il pagamento è sempre al centro di qualsiasi sistema di punti vendita, sia online, presso un self-service, tramite il terminale portatile di un agente o alla cassa tradizionale.

Da quando il vecchio registratore di cassa è stato associato ai computer negli anni 70, il punto vendita si è evoluto in un potente centro per i processi finanziari, commerciali, promozionali e operativi. La tecnologia è avanzata, così come i sistemi Pos con l'introduzione dei codici a barre negli anni 70, le interfacce utente grafiche negli anni 80 e gli ordini online negli anni 90.