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Quali sono e cosa prevedono i vantaggi fiscali possibili per alcuni beni dati in comodato d’uso: cosa prevedono leggi in vigore e chiarimenti
Quali sono i beni che si possono dare in comodato d'uso con importanti vantaggi fiscali nel 2023? Il comodato d’uso è una tipologia di contratto che permette ad un soggetto, definito comodante, di mettere a disposizione di una terza persona, comodatario, un bene, che può essere una casa o un terreno, un’auto e non solo, per un periodo di tempo che può essere indeterminato o determinato e, in quest’ultimo caso, con successivo obbligo di restituzione del bene.
Questa tipologia di contratto si usa soprattutto quando un genitore ha una seconda casa da dare ad un figlio, o quando si vuol concedere la seconda casa in uso ad altri parenti o amici. Vediamo quali sono i vantaggi fiscali che possono derivare dal dare un bene in comodato d’uso.
Se il comodatario non rispetta tali obblighi, deve restituire subito il bene ricevuto in comodato d’uso ma deve anche procedere al risarcimento del danno al comodante.
Il regime fiscale italiano prevede diversi vantaggi per alcuni beni che si possono dare in comodato d’uso, soprattutto per case e terreni.
Partendo dai vantaggi fiscali previsti per il comodato d’uso di case, le leggi in vigore prevedono per una casa data in comodato d’uso gratuito ad un figlio agevolazioni per il pagamento dell’Imu. E, infatti, possibili beneficiare di una riduzione del 50% della base imponibile dell’Imu per le case date in comodato d’uso gratuito, ad accezione delle case rientranti tra e case di lusso.
Tuttavia, per usufruire dello sconto Imu sulla casa data in comodato d’uso gratuito bisogna innanzitutto registrare il contratto di comodato d’uso all’Agenzia delle Entrate ma lo stesso comodato d’uso deve sussistere solo tra parenti di primo grado in linea diretta, cioè genitori e figli, per cui la casa diventa l’abitazione principale e che il comodante che concede la casa in comodato sia residente e dimori abitualmente nello stesso comune in cui si trova la casa data in comodato.
Dunque, si paga l’Imu ridotta su case date in comodato d’uso, solo se il comodato d’uso gratuito è a favore di figli.
Ciò significa che se la seconda casa viene data in comodato d’uso gratuito ad altri parenti non in linea diretta o ad amici, i vantaggi fiscali per il pagamento Imu ridotto non esistono. Nessuna agevolazione è invece prevista per la Tari che per una casa in comodato d’uso gratuito si calcola e si paga secondo le stesse regole e modalità previste per tutte le altre case.
Per quanto riguarda i vantaggi fiscali per il comodato d’uso di terreni agricoli, innanzitutto non è necessaria o obbligatoria la forma scritta del contratto e si considera valido per i terreni agricoli anche il contratto di comodato d’uso di fondi rustici stipulato nella forma verbale, poi c’è il capitolo Imu per cui per i terreni agricoli in comodato d’uso per imprenditori agricoli e coltivatori diretti è previsto l'esonero dal pagamento se i terreni sono usati con finalità agro-silvo-pastorale, silvicoltura, funghicoltura e allevamento di animali.
Per il resto, l'Imu deve essere pagata dal proprietario o da colui che detiene il diritto reale o dal concessionario del terreno se edificabile e il valore dei terreni edificabili viene stabilito da apposite delibere comunali, in base alla zona di ubicazione, la destinazione d’uso consentita, indice di edificabilità e in base al valore di mercato.