Quali importanti tasse, detrazioni, bonus saranno cancellate e quali modificate in riforma Fisco

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Cosa cambia e come con la prossima riforma del fisco in arrivo per tasse e detrazioni per cittadini, lavoratori e imprese

Quali importanti tasse, detrazioni, bonus saranno cancellate e altre profondamente cambiate con  lariforma Fisco? Il capitolo tasse nella nuova riforma del Fisco è certamente quello più importante a cui guardano con grande attesa e interesse cittadini, lavoratori e imprenditori. Allo studio, infatti, ci sarebbero diverse modifiche per diverse tasse. Vediamo di cosa si tratta.

  • Quali importanti tasse cambiano con riforma Fisco Marzo
  • Quali detrazioni e bonus saranno cancellate e cambiate con riforma Fisco Marzo

Quali importanti tasse cambiano con riforma Fisco

La tassa su cui si ci sta maggiormente concentrando è certamente l’Irpef per la tassazione sui redditi. L’intenzione ormai nota del governo è di ridurre le attuali quattro aliquote Irpef portandole a tre. E le ipotesi di revisione dell’Irpef sono diverse.
Le attuali quattro aliquote Irpef in vigore in base agli scaglioni di reddito sono le seguenti:
  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
La prima ipotesi di modifica Irpef prevederebbe le seguenti tre aliquote:
  • aliquota del 23% per chi ha redditi fino a 15mila euro;
  • aliquota del 27% per chi ha redditi tra 15mila-50mila euro;
  • aliquota del 43% per chi ha redditi superiori ai 50mila euro.
  • Con queste nuove aliquote Irpef, i pensionati con redditi annui tra 28mila euro e 50mila euro annui, cioè chi prende pensioni di vecchiaia o reversibilità tra 2.150 euro circa e 3.700 euro al mese circa, avrebbero decisi aumenti dei loro importi mensili, considerando che l’aliquota Irpef si ridurrebbe di ben 8 punti percentuali scendendo dal 35% al 27%. 
Sarebbero, invece, penalizzati coloro che percepiscono redditi annui sui circa 25mila euro, per cui ci potrebbe essere aumento di tasse di ben 300 euro e nulla cambierebbe per la prima fascia di redditi fino a 15mila euro e per l’ultima fascia, cioè per redditi superiori ai 50mila euro, perché resterebbero confermate le attuali aliquote Irpef, rispettivamente, del 23% e del 43%.

La seconda ipotesi di revisione dell’Irpef potrebbe prevedere le seguenti tre aliquote:

  • aliquota al 23% per redditi fino a 28.000 euro, che garantirebbe aumenti soprattutto per chi percepisce pensioni fino a circa 2.150 euro al mese; 
  • aliquota al 33% per redditi tra 28mila e 50mila euro;
  • aliquota al 43% per redditi oltre i 50mila euro.
L’ultima ipotesi di revisione dell’Irpef potrebbe, invece, prevedere le seguenti tre nuove aliquote:
  • del 23% per i redditi sotto i 15 mila euro
  • del 27% per i redditi tra 15 mila e 75 mila euro;
  • del 43% per i redditi oltre i 75 mila euro.
In questo caso, scenderebbe nettamente la tassazione per chi ha redditi più alti tra 50mila (si parla di pensioni di circa 3.800 euro) e 75mila euro, mentre ci sarebbero riduzioni di pensioni per redditi tra i 15mila e 28mila euro, per cui l’aliquota di tassazione salirebbe dall’attuale 25% al 27%. 

Non solo Irpef: il governo punta alla revisione anche di altre tasse, a partire dall’Iva, che dovrebbe essere del tutto azzerata sui beni di prima necessità, passando dall’Irap, che dovrebbe essere cancellata per aziende e imprese, fino ad arrivare ad una rimodulazione dell’Ires.

In quest’ultimo caso, l’aliquota base dovrebbe restare al 24%, ma con riduzioni fino al 15% se l’impresa impiega gli utili raggiunti nei due anni successivi in investimenti innovativi, brevetti e o per assumere i disoccupati più ai margini del mercato del lavoro, invece di distribuirli agli azionisti.

Quali detrazioni e bonus saranno cancellate e cambiate con riforma Fisco

Passando al capitolo detrazioni e bonus, le ultime notizie confermano l’intenzione del governo di rivederle, lasciando al momento esattamente come sono nei loro meccanismi e regole, detrazioni per spese mediche e per interessi passivi sui mutui.

La riduzione delle aliquote Irpef dovrebbe determinare una contestuale riduzione del carico fiscale per i cittadini e quindi minori entrate per le casse dello Stato e il governo Meloni per recuperare il mancato gettito ha intenzione di intervenire con tagli di detrazioni, agevolazioni e bonus in vigore. 

L’idea è quella rimodulare le detrazioni al 19% con una revisione delle fasce di reddito per accedervi. Ora sono, infatti, previste progressive riduzioni delle detrazioni per i redditi tra i 120 e i 240 mila euro fino all’azzeramento totale delle detrazioni e l’intenzione del governo è quella di allargare la riduzione ad altre fasce di reddito.

Il governo Meloni starebbe, infatti, pensando di ridurre detrazioni e agevolazioni non solo ai redditi compresi tra i 120 e 240 mila ma anche alle altre fasce di reddito, ad eccezione delle spese sanitarie e interessi passivi sui mutui. La rimodulazione potrebbe avvenire in base ai redditi o anche, come anticipato, in base a composizione del nucleo familiare secondo quanto previsto dal quoziente familiare, oggi già usato per il superbonus 110%-90% e che potrebbe essere allargato anche per ottenere altri bonus.