Quando rimborsi 730 2023 sono negati, diminuiti o ritardati e situazione pagamenti Settembre-Ottobre aggiornata

di Marianna Quatraro pubblicato il
Quando rimborsi 730 2023 sono negati, di

Quali sono i casi in cui l’Agenzia delle Entrate può ridurre o ritardare o dividere in più anni i rimborsi del 730: cosa prevedono leggi in vigore. E la situazioe aggiornata a Settembre con pagamenti effettivi e ritardi.

Quali sono i casi in cui l’Agenzia delle Entrate può negare rimborsi 730 2023, diminuirli, ritardarli o dividerli in più anni? In tempi di dichiarazione dei redditi, si parla anche di scadenze e rimborsi derivanti dal 730 2023.  

Per quando riguarda i rimborsi 730 2023 cambiano modalità e tempi per riceverli dall’Agenzia delle Entrate in base soprattutto alla data di presentazione della dichiarazione dei redditi e come. Per esempio, per i lavoratori dipendenti con sostituto d’imposta, il rimborso 730 avviene direttamente in busta paga generalmente il mese successivo a quello in cui è stato presentato il modello.

In particolare, per esempio, se il modello 730 viene presentato entro il 31 maggio, il rimborso viene effettuato nel mese di giugno, se 730 viene presentato entro il 30 giugno, il rimborso viene effettuato nel mese di luglio, se il modello 730 viene presentato entro il 31 luglio, il rimborso viene effettuato nel mese di agosto e così via fino ad ottobre. Ma ci sono casi in cui per legge i rimborsi possono avvenire anche in ritardo rispetto ai tempi previsti o ridotti.

  • Quali sono i casi in cui Agenzia delle Entrate può negare o diminuire rimborsi 730 2023
  • Quando Agenzia delle Entrate può ritardare o dividere in più anni i rimborsi 730 2023
  • Tempi di attesa e pagamenti aggiornati a Settembre, Ottobre e prossimi mesi con ritardi fino a Gennaio 2024

Quali sono i casi in cui Agenzia delle Entrate può negare o diminuire rimborsi 730 2023

Stando alle norme in vigore, ci sono casi in cui l’Agenzia delle Entrate può negare o diminuire i rimborsi del 730. Dai controlli dell’Agenzia delle Entrate può, infatti, risultare un rimborso di importo differente, maggiore o minore, rispetto a quello richiesto dal contribuente con la presentazione della dichiarazione dei redditi.

In questi casi, il rimborso può risultare ridotto rispetto a quanto calcolato dal contribuente così come può essere negato in presenza di eventuali debiti legati a dichiarazioni dei redditi. Per esempio, se non è stata presentata una dichiarazione dei redditi nei tempi previsti dalla legge e sono previste sanzioni da pagare all’Agenzia delle Entrate, le stesse Entrate possono trattenere eventuali importi dei rimborsi per compensare il debito contratto. 
 
L’Agenzia delle Entrate ha la facoltà di avviare i controlli delle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti, ma ha anche la possibilità di bloccare eventuali rimborsi a credito risultanti dal 730.
 

Quando Agenzia delle Entrate può ritardare o dividere in più anni i rimborsi 730 2023

Secondo quanto stabilito dalle leggi in vigore, l’Agenzia delle Entrate può riconoscere gli importi dovuti per i rimborsi del 730 durante tutto l’anno di presentazione della dichiarazione dei redditi, anche ritardandoli o dividendoli in casi specifici.

Di solito, i rimborsi avvengono nei mesi della seconda metà dell’anno da giugno ad ottobre, ma si tratta di tempi variabili che dipendono da quando viene presentata la dichiarazione dei redditi. L’Agenzia delle Entrate può però dividere i rimborsi anche in più anni in casi specifici che sono i seguenti:

  • nei casi di modifica della dichiarazione dei redditi precompilata da parte del contribuente (senza rivolgersi ad un intermediario, Caf o dottori Commercialisti);
  • se il credito Irpef risulta di importo superiore ai 4.000 euro e deriva da detrazioni per carichi di famiglia o eccedenze di imposta derivanti da precedenti annualità;
  • in presenza elementi di incoerenza nella dichiarazione dei redditi presentata.
Al verificarsi di una di questi casi, i tempi per ottenere i rimborsi del 730 2023 ritardano e i rimborsi possono essere divisi perché restano bloccati in attesa dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, che terminano di solito entro quattro mesi dalla scadenza di presentazione del modello 730 (30 settembre), per cui il rimborso può avvenire anche nel mese di marzo dell’anno successivo.

I rimborsi del 730 2023 ritardano anche quando non è presente un sostituto d’imposta e il rimborso viene accreditato direttamente su un conto corrente. In questo caso i tempi tardano e possono arrivare anche a 4-6 mesi.La data dipende, però, dall’importo e dalla tipologia del rimborso:

  • per rimborsi di importo entro i mille euro, il pagamento viene effettuato tra il 15 e il 22 dicembre;
  • per rimborsi di importo compreso tra mille e 4mila euro, il rimborso viene effettuato tra gennaio e marzo;
  • per rimborsi di importo maggiore di 4mila euro di solito la dichiarazione viene verificata dall’Agenzia delle Entrate e i tempi oscillano generalmente dai 4 ai 6 mesi.

Quali rimborsi saranno pagati a Settembre-Ottobre (ma alcuni arriveranno solo nel 2024)

Numerosi italiani, sia tra dipendenti che partite iva oltre pensionati, attendono ancora i pagamenti dei rimborsi del 730 2023 presentato negli scorsi mesi.
Alcuni saranno sbloccati a Settembre, ma per altri si dovrà attendere addirittura fino al 2024. La situazione aggiornata l'abbiamo spiegata nel dettaglio in questo nostro articolo dedicato.