E' reato di molestia e disturbo chiamare insistentemente il debitore insolvente: cosa prevede la nuova sentenza della Cassazione per debitori e pignoramenti. Chiarimenti
Quali sono i nuovi importanti limiti e divieti sul recupero crediti in caso di pignoramento o prestiti e rate non pagate? Il pignoramento è una procedura di esecuzione forzata che mira a recuperare somme dovute dai debitori in maniera forzosa fino al totale recupero del debito.
Non è una procedura che scatta subito sin dal primo mancato pagamento di rate dovute per prestiti, finanziamenti o mutui ma dopo un bel po' di tempo considerando che prima del pignoramento vero e proprio ci sono una serie di avvisi che intimano il debitore al pagamento, a partire dalle telefonate da parte delle agenzie di recupero crediti. E proprio relativamente a questo passaggio ci sono novità.
La Corte di Cassazione ha spiegato che telefonare di continuo ad un debitore per la pretesa di pagamento del debito rappresenta una molestia e disturbo, ponendo limiti ai contatti telefonici in determinati orari e giorni della settimana. Niente più, dunque, telefonate illimitate pur se per un’attività legittima come il recupero di somme non pagate ma solo telefonate giuste e mirate al fine del recupero dei debiti vantati dal debitore.
E' vero, infatti, che il lavoro di un agente di recupero crediti implica tutti gli interventi finalizzati ad ottenere il pagamento di una somma dovuta da un soggetto privato per un debito contratto, ma è anche vero, secondo la Cassazione, che tale attività dovrebbe essere svolta nel rispetto delle normative di legge e dei codici di autoregolamentazione di alcuni gestori.
Generalmente, infatti, le agenzie di recupero crediti devono avere con i debitori un ruolo di intermediazione, che deve essere svolto con professionalità e rispetto dei diritti dei consumatori, e contattare sempre il debitore per la riscossione del debito, secondo la Cassazione, non è rispetto.
Le telefonate da parte di agenzie di recupero crediti sono solo il primo passo verso la procedura vera e propria di pignoramento.
Secondo quanto stabilito dalle leggi 2023 in vigore, il pignoramento per recupero debiti forzato scatta dopo anche anni dal mancato pagamento di un debito e solo dopo che il creditore ha provveduto a notificare al debitore il titolo esecutivo e il precetto.
Precisiamo che il precetto diventa inefficace, se nel termine di novanta giorni dalla sua notificazione non è iniziata l'esecuzione.
Prima della vera e propria espropriazione forzata, il debitore ricevere la notifica dell’avviso di intimazione in tutti i casi in cui la notifica della cartella di pagamento è avvenuta da più di un anno.
Dalla data di notifica dell’avviso di intimazione il debitore ha 5 giorni di tempo per effettuare il versamento di quanto dovuto. Per saldare i debiti ed evitare i pignoramenti, è possibile chiedere la rateizzazione delle somme a debito o la sospensione legale della riscossione nei casi e nei termini previsti dalla legge.
Per debiti fino a mille euro non si procede alle azioni esecutive prima di 120 giorni dall’invio, mediante posta ordinaria, di una comunicazione contenente il dettaglio del debito.