Regole aggiornate, tempi, costi e vincoli per sblocco beni e conti correnti (anche condivisi) per eredità

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Regole aggiornate, tempi, costi e vincol

Regole tempi costi sblocco beni conti correnti

Quali sono le regole per tempi di sblocco e successione dell’eredità di conti correnti e beni immobili: cosa prevedono le leggi in vigore

Quali sono le regole aggiornate, tempi, costi e vincoli per sblocco beni e conti correnti (anche condivisi) per eredità e successione? Al decesso di un familiare, la prima cosa di richiedere e ricevere è il certificato di morte, documento fondamentale per lo svolgimento di tutti gli adempimenti burocratici che devono essere eseguiti alla morte di un soggetto.

Con il certificato di morte si possono, infatti, regolare i rapporti tra privati e Pubbliche Amministrazioni, dalla disdetta delle utenze domestiche, alla richiesta di giorni di permesso di lavoro per la morte di un familiare, alla successione dell’eredità.

  • Regole aggiornate, tempi, costi e vincoli per sblocco conti correnti per eredità e successione 
  • Regole, costi e tempi per sbloccare beni immobili per successione ed eredità

Regole aggiornate, tempi, costi e vincoli per sblocco conti correnti per eredità e successione

Quando una persona scompare, bisogna innanzitutto presentare la dichiarazione di successione all'Agenzia delle Entrate. Si tratta di un documento che deve essere fatto esclusivamente da:
  • eredi (che vi sono esonerati solo se rinunciano all’eredità);
  • legatari e loro rappresentanti;
  • amministratori dell’eredità per conto dei beneficiari;
  • curatori dell’eredità giacente; 
  • gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza del defunto o di dichiarazione di morte presunta;
  • esecutori testamentari.
Contestualmente alla presentazione della dichiarazione di successione, l’erede, o gli eredi, devono provvedere al pagamento delle imposte ipotecarie, catastali, di bollo, delle tasse ipotecarie e dei tributi speciali in autoliquidazione e chiedere copia semplice della dichiarazione di successione con gli estremi della registrazione.

La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dall’apertura della successione stessa che, come stabilito dalle norme attuali, coincide con la data del decesso del familiare.

Nell’attesa della dichiarazione di successione da parte degli eredi, gli istituti bancari bloccano i conti correnti della persona scomparsa per una sorta di tutela nei confronti degli eredi e per evitare che uno o più eredi possano appropriarsi di più soldi di quanto dovuto secondo quanto stabilito dalle quote legittime di eredità. 

Nell’attesa, dunque, della presentazione della dichiarazione di successione, vengono bloccate tutte le operazioni sul conto corrente di un defunto, da prelievi, a ritiro di soldi in contanti, a pagamenti con carte di credito o bancomat, con Mav, Rid, ecc.

Si tratta di operazioni che si possono sbloccare solo quando gli eredi presentano la dichiarazione di successione alla banca che liquida ai diversi eredi, secondo le quote stabilite, le somme dovute.

Dopo aver eseguito tutta la procedura e aver presentato i dovuti documenti e pagato le relative imposte richieste, allora gli eredi possono accedere ai soldi del conto corrente di un defunto. Generalmente, stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, dopo aver ricevuto la dichiarazione di successione, la banca entro 30 giorni sblocca il conto corrente del defunto.

Le uniche operazioni che non vengono bloccate sul conto corrente di un defunto sono quelle relative a conti correnti cointestati a firma disgiunta. In tal caso, infatti, l’altro cointestatario del conto corrente del defunto può effettuare legittimamente qualsiasi operazione sulla sua quota di conto. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha, infatti, dichiarato illegittimo il blocco del conto corrente alla morte dell’intestatario nel caso di conto corrente cointestato a firma disgiunta. 

Regole, costi e tempi per sbloccare beni immobili per successione ed eredità

La presentazione della dichiarazione di successione alla morte di un soggetto deve essere presentata dagli eredi anche per l'eredità di eventuali beni immobili. La dichiarazione di successione serve, infatti, per la successione di tutti i beni, mobili e immobili, e patrimoni appartenenti al soggetto defunto.

Anche i beni immobili di proprietà di un defunto vengono 'bloccati' fino alla presentazione della dichiarazione di successione da parte degli eredi del defunto e successivamente o contestualmente alla dichiarazione, si può fare la divisione ereditaria o la liquidazione del patrimonio e con la divisione dell’eredità i coeredi pongono fine alla comunione ereditaria e diventano unici proprietari dei beni che gli saranno assegnati. 

Il blocco preventivo dei beni avviene proprio per capire a quanto ammonta l’eredità complessiva del soggetto defunto e procedere alla stima dei beni in modo tale da poter individuare correttamente le quote che spettano per legge ad ogni erede.  

Per i beni immobili, solo dopo aver presentato la dichiarazione di successione, pagato le imposte e ottenuto il rilascio dell’attestato da parte dell’Agenzia delle Entrate, la denuncia di successione viene trasmessa al Catasto e alla Conservatoria dall’Agenzia delle Entrate per l’aggiornamento dei dati e gli eredi possono avere la liquidazione e la ripartizione di quanto spettante.