Riforma fiscale proseguono lavori tasse controlli catasto
Discussioni, modifiche e novità previste per la prossima riforma fiscale 2023: come proseguono i lavori del governo e chiarimenti
Proseguono i lavori sulla riforma fiscale 2023 tra tasse, novità per conti correnti, controlli da parte del Fisco e modifiche alla riforma del Catasto, una riforma cui l’Ue guarda con grande attenzione e per cui si prospettano tempi lunghi. Dopo l’adozione del disegno di legge da parte del Parlamento, infatti, serviranno altri 18 mesi per l’approvazione dei decreti attuativi. Vediamo come proseguono i lavori su tasse, conti correnti, controlli fisco, catasto per la nuova riforma fiscale.
Riforma fiscale 2023 punto della situazione su tasse e controlli Fisco
Tra le priorità della riforma fiscale 2023 ci sono revisioni su tasse locali, aliquote Iva e Irpef per redditi da lavoro, a partire da possibili modifiche delle agevolazioni fiscali, comprese quelle relative alle aliquote Iva ridotte.
I lavori proseguono anche per la definizione ufficiale delle novità per l’Irpef locale: è stato, infatti, al momento deciso che i Comuni capoluoghi italiani in difficoltà, con un deficit procapite superiore a 500 euro potranno aumentare l’Irpef locale a propria discrezione entro i limiti previsti dalla legge, mentre per i Comuni con un debito procapite superiore a 1.000 euro avranno anche la possibilità di sostituire l’aumento o aggiungervi una ulteriore tassa del valore di due euro da applicare a chi si imbarca in porti o aeroporti.
Altra voce in discussione relativa al capitolo tasse per la prossima riforma fiscale 2023 riguarda il taglio del cuneo fiscale 2023 sui redditi da lavoro, percorso già avviato attualmente ma su cui si continuerà a discutere per rendere i tagli strutturali riuscendo a ridurre le tasse da pagare sui redditi da lavoro garantendo contemporanei aumenti in busta paga per i lavoratori.
Passando al capitolo affitti, stando a quanto riportano le ultime notizie, nulla cambierà per la cedolare secca sugli affitti e sono confermate le attuali aliquote del 21% e del 10% per gli affitti canone concordato. Si discute anche di ulteriori sconti fiscali anche per altri ambiti, mentre saranno intensificati e resi più capillari e ben strutturati i controlli da parte del Fisco.
Per quanto riguarda i conti correnti, la nuova riforma fiscale 2023 non dovrebbe portare alcuna novità. Nulla è, infatti, stato definito per i conti correnti, ma potrebbero aumentare i costi per i titolari di azioni, obbligazioni, ecc.
Potrebbero, infatti, cambiare le aliquote di tassazione su Bot, Btp ma anche su obbligazioni, azioni: si discute dell'introduzione di due aliquote sui redditi da capitale del 15% e del 26% e di un'aliquota proporzionale unica al 23%, in ogni caso più alta rispetto alla tassazione attualmente prevista, ma, ribadiamo, nessuna tassa né novità dovrebbe interessare al momento i conti correnti.
E poi c’è il grande, e tanto discusso, capitolo della riforma del catasto. Le misure già approvate prevedevano:
Con la modifica prevista dalla delega fiscale, è stato precisato che il gettito che deriverà dall’emersione degli immobili fantasma sarà destinato alla riduzione dell’Imu per gli immobili situati nei Comuni dove si trovano gli stessi immobili emersi.
Inoltre, con la modifica approvata, il valore patrimoniale è stato sostituito dalla possibilità di consultare la banca dati dell’Omi ed è stato stabilito che le nuove informazioni derivanti dai nuovi sistemi di aggiornamento degli immobili non potranno essere usate per calcolare la base imponibile dei tributi basati sulle risultanze catastali e per la determinazione di agevolazioni.