Riforma fisco, nuovo testo rilasciato ieri con importanti modifiche su Irpef, Imu, Tari, tredicesime, buste paga

di Marianna Quatraro pubblicato il
Riforma fisco, nuovo testo rilasciato ie

Interessanti novità stanno sulla delega fiscale riguardanti la riforma del fisco stanno arrivando dagli schemi dei decreti legislativi a cui stanno lavorando gli esperti incaricati

AGGIORNAMENTO oggi giovedì 21 Settembre su novità deega fiscale e riforma fisco: una prima bozza di alcuni degli schemi legislativi sulla riforma fiscale, che dovevano uscire il 20 Settembre, sono stati presentati al Ministero dell'Economia e sono trapelate divese indiscrezioni interessanti oggi gioveì 21 Settembre. Non sono del tutto esaurienti, basta vedere l'enormità del testo della delega fiscale approvata lo scorso 4 Agosto, ma sono comuque molto interessanti. (e altre indiscrezioni confermate le trovate nell'articolo dopo questo aggiornamento)

Tra le novità emerse vi sono:

  • Aumento della tredicesima anche per i pensionati (che si spera possa avvenire anche già per questo Dicembre 2023), equiparandola alla detassazione studiata per i dipendenti privati. Come scrivono gli esperti (e si apprende) sarebbe stato incostituzionale diminuire le tasse sulle busta paga e non sulle pensioni.
    Per quanto riguarda la detassazione della tredicesima vi rimandiamo a questo articolo dedicato
  • Nuove deduzioni dirette per i dipendenti, inserendo come spese deducibili quelle legate al lavoro come, ad esempio,quelle dei trasporti (anche auto) per andare avanti e indietro dal luogo di lavori, i pasti e la formazione.
    Questo significa che il proprio reddito da dichiarare sarebbe il risultato, ad esempio, dello stipendio preso a cui sottrarsi le spese indicate sopra (ovvero le deduzioni).
    Sulla cifra risultante si pagherebbe le tasse, in base agli scaglioni Irpef in cui ci si le trova. Il meccanismo dei "ricavi e costi" delle partite iva con la riforma del fisco si trasferirebbe anche per i dipedenti (ma anche pensionati e tutti i cittadii italiani in generale)
  • Per lo smart working, tutte le spese come computer, bollette, arredamento, etc sarebbero deducibili direttamente dallo stipendio
  • Un ampio capitolo della bozza trapelata, riguarda, invece le tasse locali con l'Irpef regionale e Imu e Tari comunali (ma non solo) che sarebbero decise in maniera totalmente indipendente dallo Stato Centrale, con una autonomia totale rispetto ad oggi. Vi potrebbero essere anche altre nuove imposte locali e regionali, ma anche inediti bonus e agevolazioni particolari tutte decise in totale autonomia dalle singole realtà locali.
    Certo, viene auspicato anche un importante riordino delle normative fiscali e tributarie comunali e regionali, con l'introduzione di numerose semplificazioni. (soprattutto ma non solo su su accertamenti e riscossioni dei tributi locali)
  • Infiene, possibilità di sanatorie e rottamazione cartelle e multe decise da singoli enti, comuni e regioni in totale autonomia, senza dipendere da leggi locali.

Altri aspetti come quello del calendario delle imposte e dei tributi, sono stati toccati, come ha spiegato il sottosegretario Di Leo, dei quali, abbiamo parlato nell'articolo precedente che potete leggere sotto dove vi avevamo dato conto di alcuni anticipi e iniscrezioni (confermati) sugli schemi delle delege fiscali attese appunto per il 20 Settembre

 

Quali sono le importanti decisioni della riforma del Fisco questa settimana su tasse, Irpef, accertamenti, sanatorie e nuovo calendario? Dall’Irpef a novità su tasse, accertamenti e riscossione, sanatorie e adempimenti: si va verso la definizione degli schemi di decreti legislativi per l’attuazione definitiva della riforma fiscale. E le prime scadenze si avvicinano: dovranno essere, infatti, pronti entro il 20 settembre gli schemi di decreti legislativi a cui lavorano e devonolavorare le commissioni di esperti. 

In realtà, dall’approvazione della delega fiscale ad agosto, il Governo ha a disposizione 24 mesi (due anni circa dunque) per adottare i decreti legislativi per cambiare le regole fiscali ma si tratta di un lungo iter da svolgere a tappe e le prime novità potrebbero arrivare già tra la fine di quest’anno e l’inizio dell’anno prossimo.

  • Quali importanti novità sono attese questa settimana per tasse e Irpef in riforma fiscale
  • Riforma fiscale e nuove misure attese tra accertamenti e sanatorie
  • Nuovo calendario fiscale da definire per la nuova riforma del Fisco 

Quali importanti novità sono attese questa settimana per tasse e Irpef in riforma fiscale

Le prime importanti novità attese questa settimana della riforma fiscale riguardano Irpef e tasse in generale. Partendo dall’Irpef, si sa che l’obiettivo del governo è ridurre le attuali quattro aliquote Irpef portandole a tre, in base a nuovi scaglioni di reddito, con una graduale riduzione dell’imposta, accompagnata da una eventuale estensione della no tax area e dal riordino di detrazioni e deduzioni. 

Partendo dall’estensione della no tax area, si punta ad ampliare la soglia di reddito al di sotto della quale non si deve pagare alcuna tassa. Ora la no tax area è diversa per pensionati e lavoratori e per i primi è stabilita a 8.500 euro e per i secondi è fissata a 8.174 euro. L’obiettivo del governo è fissare una soglia di reddito entro il quale non si pagano le tasse che sia uguale sia per lavoratori che pensionati che dovrebbe essere per tutti di 8.500 euro annui.

Passando alla modifica degli scaglioni Irpef più bassi, l’obiettivo generale del governo è portare a tre le attuali quattro aliquote Irpef che sono le seguenti:

  • del 23% per redditi fino a 15.000 euro; 
  • del 25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro; 
  • del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro; 
  • del 43% per redditi oltre i 50.000 euro.
Si pensa inizialmente ad una modifica del primo scaglio di reddito che potrebbe estendersi a comprendere non solo che hanno redditi entro i 15mila euro ma fino a 28mila euro.

Le discussioni di questa settimana sulle tasse della nuova riforma del Fisco riguardano anche revisione dell’aliquota Ires, definizione del superamento dell’Irap e ridefinizione dei presupposti di applicazione dell’Iva, ma anche modifiche per le tasse locali con una nuova razionalizzazione dei tributi regionali e locali, revisione del sistema della riscossione delle entrate degli enti locali, anche attraverso forme di cooperazione con lo Stato, e del sistema sanzionatorio.

Riforma fiscale e nuove misure attese tra accertamenti e sanatorie

Tra le decisioni attese questa settimana sulla riforma fiscale ci sono anche razionalizzazione degli obblighi dichiarativi e degli accertamenti, revisione dei termini degli adempimenti tributari e di versamento, nonché novità per accertamenti e semplificazioni fiscali.

Per quanto riguarda gli accertamenti, si punta ad una maggiore semplificazione, con il riordino delle norme per le attività di analisi del rischio, con forme di cooperazione tra le amministrazioni nazionali ed estere che effettuano attività di controllo e misure che incentivano i contribuenti all’adempimento spontaneo con il potenziamento dell’adempimento collaborativo e l’introduzione del concordato preventivo biennale.

Si tratta di un accordo preventivo sulle tasse che il contribuente si impegna a pagare nei due anni successivi e che emergono dall’incrocio di infiniti dati in possesso del Fisco, tra fatturazione elettronica, liquidazioni periodiche Iva, pagelle fiscali (Isa), ecc, che permettono all’amministrazione finanziaria di conoscere la situazione economica e fiscale dei diversi soggetti.

Il concordato preventivo biennale, per i titolari di reddito di impresa, piccole e medie imprese, e per lavoratori autonomi o professionisti con Partita Iva e con un fatturato non particolarmente consistente, prevede la possibilità di calcolare la base imponibile su cui pagare le tasse in misura fissa per due anni, per cui ogni soggetto potrà sapere preventivamente quante tasse dovrà versare nei prossimi due anni anche se avrà guadagni superiori al previsto.

Nuove sanatorie potrebbero arrivare dal governo anche per chi non paga le tasse non per volontà ma per impossibilità, cioè perché non ha a disposizione risorse economiche per rispettare le scadenze dei pagamenti delle tasse dovute.

Rientra nello Statuto dei diritti del contribuente in discussione questa settimana anche il contraddittorio obbligatorio preventivo, novità inserita nella delega fiscale che permette al contribuente, prima di ricevere un avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, di difendersi e che deve essere attuato dalle stesse Entrate.

Con il contraddittorio preventivo obbligatorio, il contribuente deve essere convocato presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate per spiegare le proprie motivazioni difensive e fornire spiegazioni su eventuali situazioni fiscali oggetto di accertamenti.

Il principio di contraddittorio obbligatorio deve essere, dunque, applicato prima dell’emissione di un avviso di accertamento dall'Agenzia delle Entrate e in riferimento a tutti gli accertamenti fiscali, indipendentemente dalla tipologia di imposta o dall’ente territoriale coinvolto.

Per effetto del contraddittorio obbligatorio l’Agenzia delle Entrate non può emettere avvisi di accertamento fiscale senza prima convocare il contribuente per ricevere specifiche spiegazioni e si tratta di una novità che avvantaggia certamente i contribuenti.

Previste possibili novità questa settimana anche per le sanzioni fiscali: si discute, infatti, di possibilità di miglioramento della proporzionalità, razionalizzazione del sistema amministrativo e penale, previsione di specifici regimi premiali e riordino del sistema sanzionatorio in materia di accisa e di altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi.

Nuovo calendario fiscale da definire per la nuova riforma del Fisco 

Il nuovo calendario fiscale da definire per la nuova riforma del Fisco parte certamente dalla nuova possibilità di rateizzazione degli acconti delle tasse di novembre per autonomi e professionisti con Partita Iva, misura che rientra anch’essa nello Statuto dei diritti del contribuente, una delle tematiche che si tratterà questa settimana.

Con la nuova possibilità di rateizzare l’acconto delle tasse, l'acconto di novembre si potrà pagare non più in un'unica soluzione ma in sei rate. La delega fiscale di agosto ha fissato i pagamenti da gennaio a giugno dell'anno successivo (che è quello a cui l'acconto si riferisce), per cui i titolari di Partita Iva, lavoratori autonomi, liberi professionisti non dovranno più rispettare l’adempimento di novembre.