Come potrebbe cambiare l’Isee con la nuova delega fiscale: ecco quali sono le novità possibili e quale impatto potrebbero avere per i cittadini
Da revisione delle aliquote Irpef a riduzione della ritenuta d’acconto, a nuova possibilità di rateizzazione degli acconti di novembre e non solo, la nuova riforma fiscale passa anche da una sorta di riforma dell’Isee. Indicatore della situazione economica equivalente delle famiglie, che ne calcola la ricchezza e che è oggi fondamentale per l’accesso a bonus, misure di aiuti, agevolazioni e altri benefici disponibili. Ma sembra che qualcosa proprio per l’Isee si prepari a cambiare. Vediamo allora quale svolta storia contiene la delega fiscale appena approvata per l’Isee e le conseguenze che ci saranno per tutti gli italiani.
Le anticipazioni confermano, infatti, la volontà di una riforma Isee da sostituire completamente, ma in modo graduale, con il nuovo quoziente familiare, che è un sistema di calcolo delle tasse e della ricchezza familiare differente dall’Isee.
Se, infatti, quest’ultimo si basa su redditi, patrimoni, mobiliari e immobiliari, di ogni componente di un nucleo familiare e sul numero dei componenti del nucleo familiare, il quoziente familiare non si basa sul reddito personale ma sul reddito familiare e divide il reddito complessivo della famiglia per il numero dei componenti del nucleo familiare.
Il quoziente familiare che potrebbe sostituire del tutto l’Isee si calcola dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti nell'anno precedente da:
I coefficienti previsti per ogni membro del nucleo familiare per il calcolo del quoziente familiare sono:
Le conseguenze della riforma Isee per i cittadini italiani sarebbero diverse sia in relazione ai vantaggi per alcune categorie di persone e svantaggi per altre, sia in relazione a bonus, aiuti e agevolazioni a cui poter accedere.
Se oggi, infatti, con l’Isee possono usufruire di misure di aiuti, bonus e agevolazioni tutti coloro che ne hanno bisogno, avendo un Isee basso, sia che siano in famiglie, più o meno numerose, sia che siano persone sole, con il quoziente familiare, solo le famiglie numerose avrebbero maggiori benefici.
Innanzitutto, sostituendo del tutto l’Isee con il quoziente familiare, più sono i componenti della famiglia più si riducono le tasse e viceversa, e se questo dovesse essere effettivamente l’impianto del quoziente familiare confermato nella riforma fiscale anche l’accesso a misure di aiuto, agevolazioni, bonus e simili sarebbe soprattutto appannaggio di famiglie numerose, il che significherebbe escludere quasi del tutto le persone sole da bonus e benefici disponibili.
Precisiamo che già oggi il quoziente familiare è valido per usufruire del superbonus 110%-90%, che si basa ormai sul reddito familiare.