Rottamazione quater cartelle ora a Settembre (problemi, soluzioni), proroga altre sanatorie e le nuove in arrivo

di Marianna Quatraro pubblicato il
Rottamazione quater cartelle ora a Sette

Mentre si preparano a partire i pagamenti per chi ha aderito alla rottamazione 2023, ci sono anche problemi, proroghe di diverse sanatorie e ulteriori possibili in arrivo

La questione dei pagamenti agevolati per il saldo dei propri debiti con il Fisco è stata particolarmente centrale negli ultimi mesi, sin dall’approvazione della nuova rottamazione quater che, stando alle notizie diffuse, sembra aver riscosso grande successo, permettendo ai contribuenti di aderire ad un piano agevolato di pagamento dei propri debiti e, di conseguenza, allo Stato di riscuotere somme che probabilmente non avrebbe mai incassato. 

Si preparano a partire ufficialmente i primi pagamenti per chi ha aderito alla rottamazione 2023 delle cartelle, ma ci sono anche problemi in merito e diverse proroghe di sanatorie dopo Settembre e nuove sanatorie in arrivo.

  • Rottamazione cartelle, problemi, soluzioni e proroga dopo settembre
  • Nuove sanatorie fiscali in arrivo 


Rottamazione cartelle, problemi, soluzioni e proroga dopo settembre

E’ scaduto il termine per l’adesione alla rottamazione quater per il pagamento agevolato di cartelle e multe ma c’è da segnare l’appuntamento del 30 settembre quando l’Agenzia delle Entrate Riscossione invierà a coloro che hanno presentato la domanda di adesione l’esito della richiesta e i dettagli dei pagamenti delle somme dovute. I versamenti partiranno dal 31 ottobre 2023.

La comunicazione da parte delle Entrate per perfezionare la definizione agevolata contiene importanti dati, all’importo richiesto per la chiusura delle pendenze, al piano di pagamento, ai relativi bollettini per effettuare i pagamenti.

Per il pagamento delle rate previste per il piano di rottamazione quater 2023 si possono, infatti, usare i relativi 10 bollettini che saranno inviati direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Nel caso in cui si verificasse il problema del mancato recapito dei bollettini, la soluzione è molto semplice: basta accedere al sito delle Entrate, entrare nella propria area riservata e scaricare i bollettini di pagamento. Stessa procedura si può seguire nel caso in cui sia necessario scaricare ulteriori bollettini oltre magari i 10 ricevuti dall’Agenzia delle Entrate. 

In ogni caso, se il proprio piano di rateizzazione prevede un pagamento in più di 10 rate (tanti quanti sono i bollettini che le Entrate invieranno), non c’è alcun problema perché, considerando che le rate della rottamazione sono a cadenza trimestrale, per pagare i primi 10 bollettini ci vorrà qualche anno e gli ulteriori bollettini saranno inviati sempre dall’Agenzia delle Entrate in un secondo momento, quando cioè si avvicina la scadenza di pagamento relativa al primo bollettino mancante.

Per chi non avesse ricevuto l’ok dall’Agenzia delle Entrate per aderire alla rottamazione quater 2023 c’è la possibilità di presentare ricorso contro il Fisco. 

Il ricorso deve essere presentato presso sedi differenti in base alle competenze: per somme escluse che non rientrano nella normativa, è possibile presentare ricorso con procedura ordinaria; per l’impugnazione di tributi ci si deve rivolgere alla Corte di giustizia tributaria competente per territorio; per contributi previdenziali ci si deve rivolgere al giudice del Lavoro.

Precisiamo che se la domanda di adesione alla rottamazione 2023 è stata fatta per somme da sentenze di condanna della Corte dei conti, multe comminate da un'autorità penale, recupero di aiuti di Stato alle imprese illegittimi e Iva all'importazione e risorse proprie Ue, per la domanda respinta non è possibile presentare ricorso perché si tratta di cartelle e multe che non rientrano per legge nel piano di rottamazione quater 2023. 

Sempre il 30 settembre scade poi il termine di presentazione della domanda di adesione alla rottamazione 2023 per coloro che si trovano nei territori dell’Emilia Romagna, delle Marche e della Toscana colpite dalle alluvioni di maggio. Tuttavia, precisiamo, che cadendo di sabato il 30 settembre, il termine slitta al 2 ottobre.

Altre sanatorie e rottamazioni con proroga dopo 30 Settembre

Intanto, sono ancora in vigore diverse sanatorie per pagare meno multe e cartelle e permettere ai cittadini di saldare i propri debiti con il Fisco. C’è tempo ancora fino al prossimo 31 ottobre 2023 per pagare cartelle e multe con una sanatoria che prevede il versamento di 200 euro in misura fissa, o in due rate o in un’unica soluzione, per saldare i propri debiti con il Fisco per regolarizzare violazioni di natura formale commesse fino al 31 ottobre 2022 e per chi decide di pagare in due rate la seconda resta fissata al la seconda entro il 31 marzo 2024.

Si tratta, però, di una possibilità valida solo per contribuenti che ricevono avvisi o cartelle per violazioni formali, per esempio per irregolarità formali relative a imposte sui redditi, Iva e Irap commesse fino al 31 ottobre 2022.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che rientrano nelle violazioni formali che possono essere regolarizzate con il pagamento dei 200 euro:

  • omessa comunicazione della proroga o della risoluzione del contratto di locazione soggetto a cedolare secca; 
  • invio tardivo di fatture e corrispettivi;
  • invio in ritardo della comunicazione Iva, o altre comunicazioni tardive;
  • trasmissione irregolare di corrispettivi. 
Sono stati prorogati anche i termini di pagamento del ravvedimento speciale e sanatoria delle irregolarità formali al 31 ottobre 2023, dal 31 marzo 2023, per il versamento della prima rata previsto per la regolarizzazione delle violazioni di natura formale; e al 30 settembre, sempre dal 31 marzo 2023, per il ravvedimento speciale, la rimozione delle irregolarità o dell’omissioni imputabili al contribuente.

Nuove sanatorie fiscali in arrivo 

Dopo l’approvazione della delega fiscale, si preparano ad arrivare nuove sanatorie fiscali. Un nuovo sistema di saldo e stralcio è stato, infatti, proposto dal vicepremier Matteo Salvini per chi ha debiti entro i 30mila euro, 

Prevista anche la possibilità di avere un sconto diretto del 30% sull’importo dovuto se si da il consenso all’addebito diretto sul proprio conto corrente per il saldo di debiti per multe, imposte come Tari, o Imu, ecc, da parte di Enti locali, come Comuni e regioni, ma anche di Agenzia delle Entrate, Inps e altri entri.

In particolare, per chi deciderà di dare il consenso ad un addebito diretto sul proprio conto corrente per il saldo di debiti per multe, imposte come Tari, o Imu, ecc, da parte di Enti locali, come Comuni e regioni, ma anche di Agenzia delle Entrate, Inps e altri entri, potrebbe essere previsto uno sconto immediato fino al 30% sull'importo iniziale calcolato da pagare.

La proposta del nuovo saldo e stralcio prevede la possibilità di cancellare per importi fino a 30.000 euro una percentuale, sottraendo dalla somma da pagare sanzioni e interessi, aiutando così i contribuenti in difficoltà economica a pagare solo l’importo dovuto iniziale. 

Si tratta di un nuovo sistema di riscossione che agevola lo Stato, con la certezza di un aumento delle entrate, e sia i cittadini che pagano in maniera ridotta. Dunque, se si presta consenso al pagamento di multe o cartelle per altre imposte con addebito diretto sul conto corrente, si paga l’importo dovuto scontato del 30%. Per esempio, se arriva una cartella per mancato pagamento della Tari di circa 400 euro, si potrebbe pagare solo 280 euro.

Tra le nuove sanatorie fiscali, dopo l’approvazione della delega fiscale, è prevista anche un’altra novità importante che è il concordato preventivo biennale: si tratta di un accordo preventivo sulle tasse che il contribuente si impegna a pagare nei due anni successivi e che emergono dall’incrocio di infiniti dati in possesso del Fisco, tra fatturazione elettronica, liquidazioni periodiche Iva, pagelle fiscali (Isa), ecc, che consentono all’amministrazione finanziaria di conoscere la situazione economica e fiscale dei diversi soggetti.

Il concordato preventivo biennale, per i titolari di reddito di impresa, piccole e medie imprese, e per lavoratori autonomi o professionisti con Partita Iva e con un fatturato non particolarmente consistente, prevede la possibilità di calcolare la base imponibile su cui pagare le tasse in misura fissa per due anni, per cui ogni soggetto potrà sapere preventivamente quante tasse dovrà versare nei prossimi due anni anche se avrà guadagni superiori al previsto.

Novità dal governo potrebbero arrivare anche per chi non paga le tasse non per volontà ma per impossibilità, cioè perché non ha a disposizione risorse economiche per rispettare le scadenze dei pagamenti delle tasse dovute.

Secondo quanto anticipato, infatti, nei casi in cui il mancato pagamento delle tasse da parte di alcuni contribuenti sia indipendente dalla propria volontà, le sanzioni penali saranno definitivamente eliminate.