Soldi in nero, controlli 2023 nuovi e già esistenti Agenzia Entrate
Proprio sui soldi in nero si concentrano le maggiori attenzioni dell'Agenzia delle entrate. E in qualche modo non potrebbe essere diversamente, considerando che l'obiettivo del fisco è proprio quello di individuare forme di evasione ovvero soldi nascosti e su cui il contribuente non ha pagato le tasse.
Sarà così anche nel 2023, tenendo conto che le Entrate hanno a disposizione nuovi strumenti di controllo per intercettare gli evasori. C'è comunque una precisazione indispensabile da fare: non tutti i soldi i contanti, indipendente se si tratta di poche centinaia di euro o di diverse migliaia, sono considerati guadagni in vero. Non c'è insomma la coincidenza tra guadagni in nero e soldi in contanti.
Ma a una sola condizione: il contribuente deve essere in grado di giustificare la provenienza. Vediamo quindi
Per via dei rapporti procedurali più stretti tra istituti di credito e Agenzia delle entrate, il flusso di informazioni è continuo e nel caso di sospette anomalie, ecco che il fisco approfondisce la posizione del contribuente, spulcia la dichiarazione dei redditi e può chiedere chiarimenti.
Il sospetto peggiore che può sorgere è che quella somma deposita sia frutto di un guadagno non dichiarato, ad esempio la prestazione di un'attività lavorativa senza il rilascio della fattura, con tutte i rischi che ne conseguono.
In questo contesto è bene sapere che spetta al contribuente dimostrare che quella somma di denaro non è stata tenuta nascosta agli occhi del fisco e non all'Agenzia delle entrare dimostrare di avere ragione.
Quei soldi possono essere il frutto di una vincita oppure della libera donazione di un parente o di un amico, ma occorre dichiararlo con documenti alla mano.
In vista del 2023 la maglia dei controlli diventa ancora più stretta e lo è in particolare nei confronti di chi cerca di fare il furbo ovvero di utilizzare la tecnica dei piccoli e costanti versamenti per non dare nell'occhio.
In realtà, questo comportamento è paradossalmente più pericoloso perché il rischio che si corre è di attirare lo sguardo dell'antiriciclaggio che si attiva in seguito alla segnalazione all'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia da parte dello sportellista che nota un passaggio troppo frequente del correntista.
E quando c'è di mezzo l'antiriciclaggio vuole dire che anche la Guardia di finanza si mette in moto. E naturalmente resta in vigore il potente strumento della Super anagrafe dei conti correnti grazie a cui l'Agenzia delle entrate riesce a osservare tutti i movimenti economici e finanziari.