Soluzione di compromesso su anticipo e nuove regole Tfr-Tfs proposto da Inps e quando ci sarà verdetto Consulta

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Nell’attesa della sentenza ufficiale della Consulta sulla legittimità del pagamento differito di Tfr-Tfs, l’Inps avanza nuove proposte di tutela dei conti pubblici

Qual è la soluzione di compromesso per anticipo Tfr-Tfs proposta da Inps alla Consulta in attesa ancora sentenza? Nell’attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legittimità del pagamento differito del Trattamento di fine rapporto Tfs agli statali, è intervenuto sulla questione l’Inps, con un nuovo allarme.

  • Soluzione per anticipo Tfr-Tfs proposta da Inps alla Consulta in attesa della sentenza
  • E si resta in attesa della sentenza ufficiale della Consulta


Soluzione per anticipo Tfr-Tfs proposta da Inps alla Consulta in attesa della sentenza

Stando a quanto spiegato dall’Inps, se la Consulta dovesse giudicare illegittimo il pagamento differito del Tfs agli statali che, come noto, arrivano a ricevere il proprio trattamento fino a cinque anni dopo la conclusione del rapporto di lavoro, l’Inps dovrebbe pagare in tempi rapidi una cifra esagerata pari a quasi 14miliardi di euro di Tfs, per la precisione 13,9 miliardi di euro.

Si tratterebbe di un esborso straordinario, che non era stato messo in conto, e che intaccherebbe fortemente i conti pubblici, secondo l’Inps. Per tutelare l’equilibrio dei conti pubblici ed evitare forti perdite, in attesa della sentenza definitiva, l’Inps ha proposto alla stessa Consulta di pagare subito il Tfr e non il Tfs, continuando a seguire in tal caso i tempi e le norme vigenti, ponendo dunque una forte distinzione tra i due trattamenti.

Il Tfr è, infatti, il Trattamento che viene erogato ai dipendenti pubblici assunti a partire dal 2001 in poi: in tal caso si tratterebbe di pagare i primi trattamenti tra 20 anni circa, quando tali lavoratori inizieranno ad andare in pensione, rimandando, dunque, il problema. 

E si resta in attesa della sentenza ufficiale della Consulta

Nel frattempo, si attende da giorni ormai la sentenza della Consulta sulla questione pagamento Tfs-Tfr, che avrebbe dovuto essere resa nota lo scorso 9 maggio. Come confermano le ultime notizie, la consulta è chiamata ad esprimersi sulla legittimità del pagamento differito del Tfr e del Tfs agli statali, i cui tempi oggi possono arrivare anche fino a 4-5 anni.
 
La Corte Costituzionale dovrebbe esprimersi sostenendo l’illegittimità dei pagamenti in tempi così lunghi, il che significherà poi ridurre i tempi di pagamento del Tfs agli statali in modo da permettere loro di avere a disposizione sin da subito i propri soldi accumulati negli anni di lavoro.

Oggi, infatti, i tempi di pagamento del Tfr-Tfs agli statali sono molto più lunghi rispetto ai tempi di liquidazione del Tfr ai dipendenti pubblici: in questo caso, infatti, la liquidazione del Tfr avviene in massimo 45 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.

I tempi di pagamento del Tfr-Tfs agli statali cambiano anche in base al motivo di cessazione del rapporto di lavoro e sono generalmente di:

  • 12 mesi per cessazione del rapporto di lavoro se raggiungimento dei requisiti, limiti di età o di servizio, per andare in pensione; 
  • 24 mesi per cessazione del rapporto di lavoro se per dimissioni volontarie.
Inoltre, si allungano ancora i tempi di liquidazione anche in base all’importo di Tfr da liquidare, che per legge può avvenire:
  • in un’unica soluzione se l’importo è pari o inferiore a 50mila euro; 
  • in due rate annuali se l’importo è compreso tra 50mila euro e inferiore 100mila euro e se l’importo lordo complessivo è superiore a 50.000 euro e inferiore a 100.000 euro la liquidazione del Tfs avviene in due rate, la prima pari a 50.000 euro e la seconda pari all’importo residuo; 
  • in tre rate annuali, se l’importo da liquidare è pari o superiore a 100mila euro
Per quanto riguarda la data del verdetto della Consulta dovrebbe avvenire o matedì o giovedì di questa settimana, giorni in cui di solito la Consulta, fra le varie attività, si preannuncia.