Come potrebbero cambiare le pensioni con il nuovo ministro del Lavoro che potrebbe essere Salvini: ipotesi in ballo tra uscite anticipate e aumento assegni
Quali sono le idee sulle pensioni di chi potrebbe essere nuovo Ministro del Lavoro del Governo di centrodestra? Vince il centrodestra le ultime elezioni in Italia, Giorgia Meloni, leader di Fratelli di Italia, si avvia a diventare il primo premier donna in Italia e si inizia a formare la squadra di governo.
Diversi i nomi proposti e che circolano sulle varie personalità che potrebbero diventare ministri e si tratta di una scelta che influenzerà certamente discussioni e decisioni su ogni nuovo tema e questione da affrontare, a partire dalle pensioni.
Se Matteo Salvini diventasse ministro del Lavoro le discussioni sulla questione pensioni potrebbero aprirsi sia su aumenti degli assegni e sia su uscite anticipata. E’ ben noto, infatti, come Salvini da sempre punti sulla revisione totale dell’attuale legge pensionistica Fornero e sull’uscita anticipata con quota 41 per tutti, cioè dando la possibilità a tutti e non solo a determinate categorie di persone, di andare in pensione prima solo con 41 anni di contributi e a prescindere dal requisito anagrafico.
Secondo Salvini, l’uscita anticipata con quota 41 permetterebbe non solo ai più anziani di lasciare il lavoro e collocarsi finalmente a riposo ma, allo stesso tempo, anche un ricambio generazionale a lavoro dando ulteriore spinta all’occupazione in un momento decisamente particolare complesso per il nostro Paese. In discussione anche gli aumenti delle pensioni soprattutto minime e di invalidità.
La proposta di Matteo Salvini di voler approvare una uscita anticipata con quota 41 per una riforma strutturale dell’attuale Legge Fornero, che oggi fissa a 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi i requisiti per andare in pensione di vecchiaia e con 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne e indipendentemente dall’età, dovrà essere discussa con una futura premier che, come chiaramente emerso, non ha tra gli obiettivi primari al momento e più urgenti quello di rivedere la riforma pensioni quanto concentrarsi sull’aumento dei trattamenti mensili.
Considerando, infatti, difficoltà economiche, aumento dei prezzi e impennata dell’inflazione, nelle intenzioni della Meloni c’è soprattutto l’obiettivo di aumentare le pensioni, in modo da dare ai pensionati maggiore potere di acquisto.
Nel programma elettorale presentato da Fratelli di Italia, per le pensioni, si puntava infatti su aumento delle pensioni minime e sociali e aumento strutturale e progressivo delle pensioni di invalidità, che non devono essere inferiori ad altre forme di assistenza sociale.
Sul fronte flessibilità in uscita dal lavoro, nelle intenzioni della Meloni quello di: