Tari, al via ora a Settembre. Cosa fare se non ho ricevuto bollettini (ma sono obbligatori da parte del Comune?)

di Marianna Quatraro pubblicato il
Tari, al via ora a Settembre. Cosa fare

Come pagare la Tari sui rifiuti se non si riceve bollettino precompilato da Comune e quanto: cosa prevedono leggi in vigore e chiarimenti

E' obbligatorio l'invio del bollettino della Tari? La Tari è l’imposta sui rifiuti che tutti i cittadini devono pagare ogni anno e che legge si paga su tutte le aree, comprese le aree scoperte pertinenziali o accessorie a civili abitazioni, e cioè balconi e terrazze scoperte, posti auto scoperti, cortili, giardini e parchi, aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, aree comuni condominiali non detenute o occupate in via esclusiva, come androni, scale, ascensori, stenditoi o altri luoghi di passaggio o di utilizzo comune tra i condomini, suscettibili di produrre rifiuti.

Il calcolo della Tari  sui rifiuti si basa sul numero dei componenti del nucleo familiare, la superficie dell’immobile espressi in mq e il numero degli occupanti di residenza e le tariffe di pagamento della Tari vengono definite da ogni singolo Comune. 

  • Invio bollettino pagamento Tari è obbligatorio o no?
  • Cosa succede se non si riceve bollettino per pagamento Tari 

Invio bollettino pagamento Tari è obbligatorio o no?

Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, spetta ad ogni singolo Comune calcolare obbligatoriamente l’importo della Tari che i cittadini devono pagare e lo stesso Comune, una volta effettuato il calcolo, ha il compito di inviare ad ogni cittadino, direttamente presso ogni singolo indirizzo di residenza, il bollettino già precompilato con l’importo Tari da pagare.

Il bollettino precompilato per il pagamento della Tari può prevede una sola scadenza di pagamento dell’importo totale dell’imposta da versare, o due rate, dividendo l’importo calcolato in due tranche.

L’invio del bollettino per il pagamento della Tari sui rifiuti dovrebbe essere sempre inviato da parte dai Comune ma non emerge alcun riferimento a tale obbligo preciso nella norma vigente e se, infatti, il Comune non invia il bollettino Tari, ciò non significa che il contribuente è esonerato dal pagamento dell’imposta.

È, infatti, sempre obbligato a pagare la Tari sui rifiuti chiunque occupi l'immobile, a prescindere se sia inquilino in affitto o proprietario e, nel caso dell'affittuario, se possiede un contratto di locazione superiore a 6 mesi.


Cosa succede se non si riceve bollettino per pagamento Tari

Se non si riceve direttamente a casa il bollettino precompilato per il pagamento della Tari sui rifiuti, bisogna rivolgersi al proprio Comune di residenza per chiedere eventuali spiegazioni del ritardo, perché il calcolo della Tari viene effettuato proprio dal proprio Comune di solito e se ancora non si ricevono informazioni, per evitare sanzioni, si può procedere al calcolo al Tari in piena autonomia.

Il calcolo della Tari si può effettuare usando il calcolatore online ufficiale, disponibile per tutti i Comuni italiani, o di altri siti web specifici, e poi effettuare il pagamento dell’imposta con modello F24 in banca o presso qualsiasi ufficio postale. 

Per fare il calcolo della Tari da sé, bisogna conoscere in particolare le seguenti informazioni:

  • superficie in metri quadri di casa o altro immobile per cui deve essere pagata l’imposta;
  • periodo di riferimento;
  • numero di membri che compongono il nucleo familiare;
  • quota fissa (che si calcola moltiplicando i metri quadrati dell’unità immobiliare per il numero di persone che la occupano);
  • quota variabile;
  • quota provinciale 5%.
Alla quota fissa deve essere, infatti, sommata la quota variabile e bisogna poi applicare al risultato ottenuto la quota provinciale.

Una volta effettuato il calcolo della Tari sui rifiuti da pagare, bisogna compilare il modello F24 riportando:

  • apposito codice tributo Tari nella 'Sezione Imu e altri tributi locali' in corrispondenza delle cifre indicate nella colonna 'Importi a debito versati';
  • Codice ente/Codice Comune, codice catastale del Comune che si trova nella tabella disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate; 
  • Numero immobili, fino ad un massimo di tre numeri, per cui si paga l'imposta; 
  • inserire l'anno di riferimento (in questo caso 2012).
Infine, bisogna barrare lo spazio Rav solo nel caso in cui il contribuente si avvalga del ravvedimento operoso.