Come chiedere il rimborso della Tari
Il rimborso dell'importo Tari indebitamente pagato deve essere richiesto entro cinque anni dal giorno del versamento. Ecco a chi presentare domanda di restituzione.
E' arrivata finalmente la circolare del Megf che spiega quando e chi può avere diritto al rimborso per la Tari e come rpcoedere al calcolo del rimbroso e come sid evoo conteggiare esattemente le pertinenze.
Continua a fare discutere la questione della Tari illegittima ovvero della tassa dei rifiuti gonfiata rispetto all'importo reale. Succede perché alcuni Comuni non hanno previsto nei loro regolamenti la non applicabilità della quota variabile alle pertinenze dell'utenza domestica. Succede così che viene moltiplicata la quota variabile per garage, cantine e altre pertinenze facendo così schizzare verso l'alto l'importo che i contribuenti si trovano costretti a versare. Si tratta di una situazione che unisce l'Italia, con poca differenza tra grandi e piccoli comuni poiché la stragrande maggioranza ne viene coinvolta. Il consiglio è allora di leggere con scrupolosa attenzione gli avvisi di pagamento ricevuti e verificare che la quota variabile applicata sulle eventuali pertinenze sia pari a zero euro.
Il rimborso dell'importo Tari pagato ma non dovuto deve essere richiesto dal contribuente entro cinque anni dal giorno del versamento ovvero da quello in cui è stato accertato il diritto alla restituzione. L'ente locale è chiamato ad effettuare il rimborso entro 18 giorni dalla data di presentazione della domanda da parte del contribuente. Entro lo stesso termine va richiesto lo sgravio a decorrere dalla data della consegna della richiesta di pagamento o della notifica del provvedimento di riscossione coattiva. Il provvedimento è generalmente disposto nel termine di 180 giorni decorrenti dal momento della presentazione dell'istanza da parte del contribuente.
Attenzione, in caso di gestione esternalizzata della Tari, il contribuente deve presentare domanda di rimborso alla società terza e non al Comune. Provando a fare un esempio di calcolo legittimo e illegittimo nel caso di una abitazione di 100 mq, con garage di 15 mq e cantina di 10 mq, occupata da una famiglia di 4 persone, il calcolo corretto prevede l'applicazione di
Il contribuente non deve eseguire alcun calcolo in quanto l'importo Tari da pagare gli viene comunicato direttamente dal comune o dall'azienda che effettua il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il comune può applicare delle riduzioni della tariffa con riferimento al valore dell'Isee del nucleo familiare. La Tari si pagherà in un minimo di due e fino un massimo di quattro rate le cui scadenze sono fissate con delibera regolamentare del comune. Con bollettino di conto corrente postale o con modello F24 inviato al contribuente a cura del comune o dell’azienda che eroga il servizio di raccolta. Ogni comune potrebbe prevedere modalità e moduli diversi di dichiarazione per la Tari.
L'imposta sui rifiuti presenta caratteristiche ben diverse rispetto alle altre, anche sul versante di sconti e detrazioni per i Comuni. La Tari si paga per sostenere le spese dei comuni per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La Tari deve essere pagata dagli utilizzatori degli immobili che producono rifiuti urbani per i quali opera il servizio di raccolta e smaltimento. Ogni comune stabilisce le proprie tariffe in base ai costi reali della raccolta e smaltimento dei rifiuti. Se il comune ha approntato un sistema di rilevazione puntuale dei rifiuti urbani prodotti, la tariffa può avere natura di corrispettivo. La tariffa si rifà alla superficie calpestabile degli immobili e al numero di componenti del nucleo familiare che vi risiedono.