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Come cambieranno tasse al 15% per milioni di italiani con nuova riforma fiscale al via: cosa prevede e anticipazioni
Si avviano a cambiare ancora le percentuali di tassazione sui redditi in Italia ma si pensa anche a cambiare proprio le modalità di calcolo delle tasse sui redditi. Allo studio del governo Meloni ci sarebbe, infatti, non solo un nuovo piano di revisione delle aliquote Irpef in base a diversi scaglioni di reddito ma anche l’estensione di una flat tax al 15% per tutti, e non solo per titolari di partita Iva forfettaria. Vediamo come le tasse potrebbero essere al 15% nel 2023 per milioni di italiani e non solo per partite iva forfettarie.
La nuova riforma fiscale è attesa per il mese di marzo: il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha, infatti, comunicato che la riforma dovrebbe arrivare al massimo entro l’inizio della prossima primavera e il primo obiettivo del governo è rivedere le aliquote Irpef, riducendole dalle attuali quattro a tre.
Le quattro aliquote Irpef attualmente previste in base agli scaglioni di reddito stabilite dall’ex governo Draghi sono le seguenti:
Il governo Meloni sembrerebbe intenzionato a ridurre ancora le aliquote Irpef, portandole a tre che potrebbero essere del 23%, 27% e al 43%. Si ipotizza che le nuove aliquote per fasce di reddito potrebbero essere così divise:
Se la prima intenzione del governo in tema di tassazione è quella di ridurre le attuali quattro aliquote Irpef portandole a tre, altro passo annunciato è l’estensione della flat tax a lavoratori dipendenti e pensionati, con aliquota piatta al 15% non solo dunque per lavoratori autonomi e professionisti con partita Iva forfettaria.
Con l’ultima Legge di Bilancio, il governo Meloni ha deciso di aumentare la soglia di reddito per rientrare nel regime fiscale forfettario con aliquota al 15% portandola da 65mila a 85mila euro e l’intenzione futura è quella di estendere la flat tax a tutti i lavoratori e pensionati italiani, fino a rendere, come annunciato, le tasse uguali per tutti, lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati.
In un primo momento, probabilmente la flat tax al 15% per tutti potrebbe essere per il primo scaglione di reddito, cancellando la cosiddetta attuale no tax area, che oggi permette di non pagare proprio le tasse a pensionati con un reddito fino a 8.500 euro, a lavoratori dipendenti con reddito fino a 8.174 euro e agli autonomi con reddito fino a 5.500 euro.
La flat tax al 15% anche per stipendi e pensioni dovrebbe essere applicata fino al limite degli 85mila euro di guadagni annui come già valido per lavoratori autonomi e liberi professionisti e, stando a quanto commentato da molti, la flat tax al 15% per tutti, anche per lavoratori dipendenti e pensionati, potrebbe rivelarsi decisamente vantaggiosa, non semplificherebbe il regime fiscale con tasse e detrazioni uguali per tutti, ma anche perché, prevedendo un’aliquota di tassazione dei redditi più bassa, avrebbe un impatto decisamente positivo per un minore pagamento delle tasse e contestuali aumenti di stipendi e pensioni per tutti.