Tasse case 2022, le novità
Tasse casa 2022, novità tra aumenti e riduzioni
Tempo di novità per gli italiani perché il nuovo governo sta mettendo a punto per il 2022 un programma di tasse che coinvolge quelle più redditizie e obbligatoria. Si va dalla coppia Imu-Tasi per cui si ipotizza l'unificazione fino ad arrivare ai cambiamenti sulla Tari, la tassa su rifiuti.
Non solo, aumenti anche sulla tassa relativa ai trasferimenti immobiliari e allla cedolare secca degli affitti con relativa proroga ma rialzo al 12,5%
In questo articolo vedremo:
Le novità Tari 2022 sono ufficiali perché l'Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, in nome della trasparenza) ha già definito le nuove regole sul calcolo della tariffa sui rifiuti.
Ma facciamo prima un passo indietro ricordano che si stiamo parlando della tassa sui rifiuti, quella a carico del contribuente e che serve per finanziare le spese comunali per il servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura. La pagano i possessori o detentori di locali o aree scoperte in grado di produrre dei rifiuti.
Il calcolo della Tari tiene conto delle dimensioni della casa o del locale e del numero degli abitanti. Il versamento della Tari per pagare di meno varia in base alle regole comunali con i contribuenti che ricevono a casa il bollettino con l'importo da saldare, quasi sempre in due rate.
Dal prossimo anno i Comuni dovranno essere più precisi nell'indicazione delle voci di spesa e, passaggio di primaria importanza, non saranno immediatamente i contribuenti a farsi carico del mancato pagamento dei debiti accumulati dai cittadini morosi. O meglio, sarà l'ultima carta da giocare
Ma se ci ci sono due tasse che rappresentano la croce (per chi le paga) e la delizia (per chi non le paga) dei contribuenti italiani sono l'Imu e la Tasi.
La prima è l'imposta sulla proprietà, la seconda sui servizi indivisibili. A oggi sono esonerati dal pagamento i possessori di immobili adibiti ad abitazione principale ed equiparati, come quelli posseduti dai dipendenti del comparto sicurezza, alloggi sociali e possessori di terreni agricoli.
All'opposto i titolari di una casa diversa dalla prima, a meno che non sia inquadrata nelle categorie catastali A1, A8 e A9 ovvero immobili di lusso, ville e castelli, sono chiamati a versare le imposte in due rate annuali.
L'ipotesi in pista, che se non altro semplificherebbe il panorama fiscale, prevede l'unificazione delle due imposte con un solo versamento da effettuare con il modello F24 da presentare a uno sportello bancario o postale se l'importo è inferiore rispetto a una soglia predeterminata.
Altrimenti il pagamento dovrà essere effettuato per via telematica. Da capire le tempistiche per fare il pagamento Tasi e Imu 2022.
La legge di Bilancio non ha ancora assunto la sua forma finale, ma le intenzioni del governo targato Movimento 5 Stelle-Partito democratico sono chiare e prevedono l'aumento delle tasse relative ai trasferimenti immobiliari soggetti all'imposta di registro, tra cui anche la prima cosa.
Non si tratta di un semplice ritocco verso l'alto ma di una vera e propria crescita in tripla cifra, considerando che l'imposta ipotecaria e catastale è stata adesso fissata a 150 euro nel 2022 rispetto ai 50 euro del 2022. Per bilanciare questo aggravio di tasse a carico del contribuente, l'esecutivo ha poi preventivato di abbassare di 50 euro (da 200 a 150 euro) ciascuna imposta sui trasferimenti immobiliari soggetti. Da scoprire quale sarà l'impatto di questo provvedimento nel mercato immobiliare italiano che non sta attraversando i suoi anni migliori.
Hanno già ottenuto il via libera del consiglio dei ministri i cambiamenti della cedolare secca sugli affitti a canone concordato e anche in questo caso si tratta di un aumento. Più precisamente, l'attuale aliquota l 10% viene accresciuta fino al 12,5%. Non si tratta di semplici ipotesi, ma di una vera e propria volontà, tenendo conto che la previsione di aumento è contenuta nel Documento programmatico di bilancio già inviato alla Commissione europea.
In pratica il governo punta a rendere strutturale questa misura, ma allo stesso tempo a renderla più vantaggiosa per le casse dello Stato del 25%. Resta da capire quale sarà la reazione delle associazioni di categoria - da Confedilizia alle organizzazione sindacali fino agli operatori del settore immobiliare - per una misura che, nella sua impostazione originaria, era stata ben accolta.
Quella intorno alla riforma del catasto è invece un mistero perché dopo una prima idea di inserirla sin da subito nella legge di Bilancio con un ddl collegato, il governo ha fatto un vero e proprio passo indietro.
L'appuntamento è quindi slittato e se ne potrebbe riparlare già nel corso del 2022, ma restano ancora numerosi punti interrogativi e alcuni passaggi preliminari. Rispetto alla primissima stesura si registra la novità della presa di posizione dell'Unione europea che ha formalmente chiesto di adattare i valori catastali a quelli di mercato.
Si tratta di un passaggio fondamentale perché di mezzo ci sono proprio le tasse ovvero le imposte sui redditi e quella sulla proprietà, destinati a variare con la revisione di rendite e valori catastali.
E per il contribuente c'è poco da rallegrarsi perché la rimodulazione sulla base dell'algoritmo sviluppato che tiene conto dei valori di mercato, gli importi saranno più alti.
L'appuntamento sembra però rinviato e dalla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza è sparito il riferimento con la previsione di un disegno di legge ad hoc.