Cosa cambia per partite Iva con nuova legge di bilancio e Iri abbassata dal 25,7 al 24%: le ultime novità e convenienza
Novità in arrivo per Partite Iva e soprattutto per imprese individuali con la nuova legge di Bilancio 2017: dopo l'annuncio dell'abolizione di Equitalia, il premier sorprende con un'altra novità, già annunciata in realtà, vale a dire l'abbassamento dell'aliquota Iri dal25,7% al 24% per redditi d’impresa prodotti da imprenditori individuali e società di persone. Il tributo sarà applicato sul reddito decurtato di quanto prelevato dall’imprenditore individuale o dai soci ma se soci e imprenditore effettueranno prelievi dall’impresa, saranno soggetti alla normale tassazione Irpef in base ai rispettivi scaglioni. In questo modo il reddito di impresa sarà soggetto a due diverse tassazioni: una ridotta e una ordinaria. L’Iri dovrebbe permettere soprattutto ad artigiani e commercianti che lasciano il reddito in azienda senza distribuirlo di usufruire di una tassazione piatta al 24% e non con l’aliquota progressiva Irpef come accade attualmente, permettendo ai lavoratori, sia individuali che piccole imprese, di pagare le tasse unicamente sul reddito effettivamente incassato e non su quello fatturato.
Secondo alcune analisi portate avanti dal Sole 24 Ore, questa novità Iri non sarà conveniente per tutti, ma dipenderà essenzialmente da alcune variabili, dal livello di reddito, a quanti prelievi di utili vengono effettuati dall’imprenditore, all’incidenza delle addizionali all’Irpef, alle detrazioni personali e di altri redditi accanto a quello d’impresa che possono essere applicate. Ciò significa, in termini pratici, che l’Iri potrebbe non convenire a agli imprenditori individuali che prelevano un elevato importo degli utili per impiego personale, perchè il reddito sarebbe soggetto a tassazione ordinaria. L’Iri conviene invece a chi esercita attività d’impresa in contabilità ordinaria,m perché, invece, le imprese in contabilità semplificata dovrebbero rinunciare ai vantaggi in termini di adempimenti e di tenuta dei registri in caso di scelta dell’aliquota semplificata.
Ma, considerando che i prelievi degli utili effettuati dall’imprenditore non rientrano nell’Iri e confluiscono nel reddito complessivo, uno stesso imprenditore se effettua prelievi potrebbe comunque usufruire di quelle detrazioni che solitamente valgono quando si è soggetti a tassazione ordinaria. Stesso discorso vale anche non per chi ha redditi d’impresa, ma anche per lavoratori dipendenti soci nella Sas o commercianti che hanno immobili locati, anche se in quest’ultimo caso dovrebbero essere fatte poi ulteriori riflessioni nel caso in cui si decide di applicare la cedolare secca per gli immobili da dare in locazione.
Passando, invece, alle partite Iva in regime dei minimi, nulla dovrebbe cambiare rispetto a quanto previsto già dalla scorsa legge di bilancio. Anche per il prossimo anno, infatti, varrà il regime dei minimi che prevede un’aliquota forfettaria al 15% per tutti coloro che hanno guadagni entro i 30 mila euro e senza limiti anagrafici. Per poter accedere a questo regime dei minimi, la soglia dei 30mila euro vale per i professionisti, senza limiti temporali o anagrafici, stessa soglia anche per artigiani e imprese.