Tasse 2022 partita iva e lavoratore dipendente. Ecco quanto si paga e differenze

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Tasse 2022 partita iva e lavoratore dipe

Tasse 2022 partita Iva quanto si paga

Tasse 2022 partita iva e lavoratore dipendente. Ecco quanto si paga e differenze

In fondo è tutta una questione di numeri perché è sufficiente confrontare la quantità di tasse da pagare scaglione di reddito per scaglione per scoprire chi paga di più tra un lavoratore con partita Iva e un dipendente. E le sorprese, come vedremo a breve, non mancano.

Perché se è vero che fino a un certo livello di reddito (alcune) partite Iva pagano meno tasse, occorre considerare che una parte del reddito finisce per pagare i contributi previdenziali e nessuna alimenta il trattamento di fine rapporto o la mensilità aggiuntiva.

Quando si parla di partita Iva occorre però fare una distinzione fondamentale di base ed è quella tra adesione al regime ordinario o forfettario. Gli stessi lavoratori dipendenti, poi, riceveranno dal mese di luglio 2022 un aumento in busta paga per via del taglio al cuneo fiscale ovvero del livello di tasse che sono chiamati a pagare.

La questione è quindi in continuo movimento e le modifiche sono sempre in agguato. In ogni caso è già possibile esaminare le due posizioni ovvero

  • Tasse 2022 partita Iva, quanto si paga
  • Tasse 2022 lavoratore dipendente, differenze

Tasse 2022 partita Iva quanto si paga

Come premesso, esistono due tipi di partite Iva, quella forfettaria e quella ordinaria. La prima è sicuramente più interessante dal punto di vista fiscale perché prevede l'applicazione di un'aliquota unica al 15% su redditi o ricavi annui fino a 65.000 euro.

Sicuramente più complessa è la situazione fiscale per chi aderisce al regime ordinario delle partite Iva perché anziché l'imposta unica è applicata un'aliquota variabile sulla base dei redditi. Più esattamente, l'Irpef è pari a

  • 23% per i redditi fino a 15.000 euro
  • 27% per i redditi da 15.000 a 28.000 euro
  • 38% per i redditi da 28.000 a 55.000 euro
  • 41% per i redditi da 55.000 a 75.000 euro
  • 43% per i redditi oltre 75.000 euro
Non solo, ma le persone fisiche che svolgono attività commerciali o di lavoro autonomo sono chiamati a pagare anche l'Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive, la cui aliquota varia in base al valore della produzione netta. Come lascia intuire lo stesso nome, non è invece previsto il versamento dell'Ires ovvero l'imposta sul reddito della società.

Tasse 2022 lavoratore dipendente, differenze

Nel case dei lavoratori dipendenti, le tasse da pagare sono organizzate in cinque scaglioni di reddito Irpef con relative aliquote e imposta netta: reddito imponibile fino a 15.000 euro: 23% di aliquota, 23% Irpef del reddito; reddito imponibile oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro: aliquota del 27%, 3.450 euro, a cui aggiungere il 27% sulla eventuale parte eccedente 15.000 euro; reddito imponibile oltre 28.000 euro e fino a 55.000 euro: aliquota del 38%, 6.960 euro, a cui aggiungere il 38% sulla eventuale parte eccedente 28.000 euro; reddito imponibile oltre 55.000 euro e fino a 75.000 euro: aliquota del 41%, 17.220 euro, a cui aggiungere il 41% sulla eventuale parte eccedente 55.000 euro; reddito imponibile oltre 75.000 euro: aliquota del 41%, 25.420 euro, a cui aggiungere il 43% sulla eventuale parte eccedente 75.000 euro.

Quali sono allora le differenze reali sul versante delle tasse 2022 tra partita Iva e lavoratore dipendente? Provando a sintetizzare, più il reddito aumenta e più il fisco penalizza i dipendenti, le cui tasse - ricordiamolo - sono prelevate alla fonte. E viceversa. Alcuni esempi aiutano a rafforzare l'idea:

  • con reddito di 20.000 euro lordi, reddito netto di 17.377 euro per i dipendenti e di 17.206 euro per le partite Iva forfettarie, differenza +1%
  • con reddito di 28.000 euro lordi, reddito netto di 21.882 euro per i dipendenti e di 24.755 euro per le partite Iva forfettarie, differenza -13%
  • con reddito di 40.000 euro lordi, reddito netto di 27.677 euro per i dipendenti e di 35.280 euro per le partite Iva forfettarie, differenza -28%
Nel caso delle partite Iva forfettarie occorre infatti calcolare solo l'imposta unica al 15% e i contributi previdenziali. I lavoratori dipendenti aggiungono invece le addizionali regionali e comunali, ma fino a una certa soglia di reddito possono godere del bonus di 80 euro e presto del taglio del cuneo fiscale.