Perché e come aumentano i costi e si allungano i tempi nel 2023 per pagamento Tfs agli statali: ecco cosa prevedono le ultime novità
Perché i costi e i tempi per pagamento del Tfs statali si allungheranno nel 2023 nonostante nuovo decreto ufficiale approvato? Raggiungere l’età della pensione significa per i lavoratori dipendenti avere diritto alla liquidazione del proprio Tfs (tfr), trattamento di fine rapporto che rappresenta una somma di denaro che viene ogni anno accantonato dal datore di lavoro e che deve essere pagato ai dipendenti al momento della cessazione del rapporto di lavoro (per qualsiasi motivo tale cessazione avvenga). Vediamo perché nel 2023 aumentano i costi e si allungano i tempi per avere il Tfs statali.
Il motivo è spiegato: considerando i sistemi di uscita anticipata, insieme alle uscite normali per la pensione, i tempi per avere il Tfr potrebbero allungarsi perché insieme alle vecchie domande di liquidazione anticipata del Tfs si aggiungeranno le nuove, prospettando, secondo alcuni esperti, tempi decisamente più lunghi di lavorazione delle richieste.
Secondo le leggi in vigore, sono diversi i tempi di pagamento del Tfs (Tfr) agli statali in base al motivo di cessazione del rapporto di lavoro e sono:
Non sono, dunque, particolarmente alti i costi del rimborso del finanziamento, pur se bisogna comunque considerare un costo di rimborso che attendendo la normale liquidazione del Tfs non si pagherebbero, ma i costi per avere il Tfs anticipato per gli statali aumentano nel 2023 per effetto di una tassa occulta da pagare sul Tfs che ne riduce l’importo.
Si tratta del tasso di inflazione che continua a salire e che incide sul pagamento delle tasse di chi deve avere il proprio Tfs. Per esempio, per capire di quanto la nuova tassa occulta dovuta all’inflazione potrebbe ridurre l’importo di un Tfs per gli statali, considerando il caso di un Tfs di importo circa 100mila euro, chi va in pensione quest’anno, con l’inflazione all’8-10%, prenderebbe anche meno di 90mila euro.