Quali sono le novità previste per Imu e Tari sui rifiuti nella prossima riforma fiscale tanto attesa: cosa potrebbe cambiare e novità già ufficiali
Cosa cambia per Imu e Tari su case, terreni e fabbricati in riforma del Fisco? La riforma fiscale èstata approvata nel diseno egge di delega che ora il Governo ha 2 anni di tempo per attuare. Misure cardine della nuova riforma fiscale saranno nuova revisione delle aliquote Irpef di tassazione sui redditi ma anche riordino di detrazioni, nuovi sistemi di controlli e sconti fiscali.
Secondo quanto previsto dalla nuova riforma del Fisco, con il federalismo fiscale le imposte regionali, Imu e Tari sui rifiuti comprese, saranno razionalizzate e rimodulate su un nuovo sistema fiscale per comuni, province e città metropolitane.
Gli enti locali potranno avere una maggiore autonomia finanziaria e la possibilità di gestire in piena libertà eventuali definizioni agevolate delle proprie entrate, tra sanatorie ed eventuali rottamazioni. In tal modo, il gettito Imu sarà destinato esclusivamente ai Comuni e si tratta di un federalismo che attribuisce a regioni e Comuni la stessa autonomia e libertà per le imposte imu e Tari già mostrata per la definizione delle aliquote Irpef locali.
All’indomani della decisione di permettere alle singole realtà locali, cioè regioni e Comuni, di definire le aliquote di tassazione delle proprie addizionali locali, Irpef regionale e Irpef comunale, molti enti le hanno già aumentate seppur in maniera variabile in base alle diverse fasce di reddito considerate. Queste modifiche sono state un primo passo di definizione di un federalismo fiscale a livello locale.
Se al momento nessuna novità particolare per Imu e Tari è stata specificatamente inclusa nella riforma del Fisco di marzo, come in realtà già avviato del Governo Draghi con la sua riforma fiscale, si tratta di imposte che dovranno, con tempi ancora da stabilire, comunque essere meglio definite, anche con ulteriori o determinate nuove esenzioni, da singole regioni e Comuni come in realtà già accaduto in Friuli Venezia Giulia.
Qui, infatti, l’Imu ha cambiato nome diventato Ilia Imposta Locale Immobiliare Autonoma ed è diventata del tutto di competenza della regione e non più dello Stato e la stessa che ha già provveduto a fissare l'aliquota per il pagamento dell’imposta allo 0,86% con la possibilità, però, per ogni singolo Comune di portarla anche al massimo all'1,06%.
La novità Imu in Friuli prevede cambiamenti a livello legislativo e giuridico essendo diventata l’imposta regionale e non più di competenza dello Stato ma non prevede alcun cambiamento per i cittadini che continueranno a pagare l’imposta come sempre fatto. Le uniche differenze riguardano nome cambiato e che il gettito derivante dal pagamento Imu dei cittadini del Friuli andrà solo alla regione.
Nell’attesa di capire se, come e quando saranno riprese eventuali discussioni per specifiche novità per Imu e Tari, quest’anno sono già diventate ufficiali diverse novità relative a Imu e Tari.
Partendo dall’Imu, stando a quanto stabilito dalla Manovra Finanziaria 2023, se un Comune non delibera le proprie aliquote di calcolo dell’imposta e non le pubblica entro il 14 ottobre sul Portale del Federalismo Fiscale, il calcolo del pagamento deve essere effettuato sulle aliquote minime stabilite dalla legge.
Dunque, se oggi, quando un Comune non delibera nuove aliquote per il pagamento dell’imposta, l’acconto Imu del 16 giugno si paga sulla base delle aliquote dell’anno precedente e al momento del pagamento del saldo del 16 dicembre si effettua l’eventuale conguaglio in presenza di nuova delibera, nel 2023 in mancanza di nuove aliquote Imu deliberate da ogni singolo Comune, il calcolo dell’imposta avverrà sull’aliquota minima prevista dalla legge.
Altre novità già approvate per l’Imu sulle case riguardano le nuove esenzioni stabilite: è stato, infatti, deciso che se una casa viene abusivamente occupata, il proprietario è esente dal pagamento Imu 2023 solo però a condizione di aver presentato denuncia all’autorità giudiziaria per occupazione abusiva.
Prevista, inoltre, l’esenzione dal pagamento dell’Imu 2023 per gli immobili che si trovano nei territori colpiti dai terremoti del 2012 (Emilia Romagna, Lombardi e Veneto) e del 2016, come Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria.
Esenzioni dal pagamento dell’Imu sono previste anche per specifiche tipologie di terreni nel 2023 che sono in particolare le seguenti:
Ulteriori modifiche già ufficiali sulla Tari sui rifiuti riguardano i pagamenti di chi si ritrova in grosse difficoltà economiche. Stando, infatti, a quanto previsto dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, Arera, è possibile usufruire di un piano straordinario di pagamenti con rateizzazione dell’imposta per rate di importo minimo pari a 100 euro se le rate superano del 30% il valore medio degli ultimi due anni.
Possono usufruire della possibilità di rateizzazione del pagamento del Tari i cittadini che dimostrano di essere in comprovate condizioni economiche difficili, che saranno stabilite con criteri specifici per ogni comune e che usufruiscono del bonus sociale per i settori elettrico, gas e idrico.
Ulteriori modifiche già ufficiali nel 2023 per Imu e Tari riguardano reclami e gli importi addebitati per errore: in tal caso Arera ha previsto che i tempi di risposta non dovranno superare i 30 giorni, mentre entro 60 giorni lavorativi si dovrà procedere alla verifica del bollettino e alla rettifica delle somme addebitate e il rimborso dovrà avvenire entro 120 giorni al massimo.
Inoltre, per quanto riguarda la Tari, potrebbero cambiare le modalità di pagamento dell’imposta sui rifiuti, prevedendo il calcolo di pagamento della Tari proporzionale alla quantità di rifiuti prodotti, considerando che una recente sentenza dalla commissione tributaria regionale della Toscana ha stabilito che i Comuni non possono far pagare ai non residenti rispetto ai residenti lo stesso importo tari, prevedendo tariffe alte senza che siano legate alla produzione dei rifiuti.
Secondo i giudici, il calcolo del pagamento della Tari dovrebbe, infatti, essere proporzionale alla produzione rifiuti, perché risulterebbe illegittimo il regolamento comunale che non rispetta il principio di proporzionalità.
Altra novità già ufficiale per il 2023 relativa alla Tari è l’esenzione totale dal pagamento della Tari su terreni agricoli, per cui l’imposta è considerata illegittima, così come è prevista la totale esenzione del pagamento della Tari sui rifiuti anche per case disabitate e prive di arredi e utenze e inagibili.