Al via diverse novità già approvate e ancora in discussione per titolari di Partite Iva forfettarie dal prossimo anno: cosa prevedono e chiarimenti
Quali sono tutte le nuove regole per le partite iva forfettarie nel 2023 oltre limite aumento a 85mila euro? Il governo Meloni, con la presentazione della Manovra Finanziaria in attesa di essere ancora approvata definitivamente, ha definito diverse modifiche e novità per titolari di Partite Iva forfettarie. Vediamo quali sono.
Dunque, per uscire dal regime fiscale agevolato e passare al regime fiscale ordinario bisognerà superare gli 85mila euro di guadagni annui e non più i 65mila euro e se si raggiungono i 100mila euro bisognerà anche automaticamente emettere fatture Iva.
Se invece si superano gli 85mila euro, ma si rimane entro la soglia dei 100mila, si resta nel regime forfettario, ma solo fino all’anno successivo. Ciò significa, per esempio, che se nel 2023 si raggiungono i 100mila euro si esce subito dal regime agevolato ma se se si rimane tra gli 85mila e i 100mila euro, il passaggio avviene solo dal 2024.
Il regime fiscale agevolato prevede una tassazione piatta Irpef al 5% per i primi cinque anni di attività e adesione al regime e al 15% dal sesto anno in poi per redditi fino a 65mila euro che diventeranno 85mila euro e chi supera tali limiti di reddito il passaggio nel regime fiscale ordinario.
Il pagamento delle tasse con regime fiscale ordinario e non più forfettario si basa sui diversi scaglioni Irpef che cambiano a seconda dei redditi percepiti e sono:
In particolare, è stato stabilito che chi chiude una Partita Iva e vuole poi nuovamente aprirla, può farlo come:
Il nuovo obbligo di fideiussione si affianca a controlli fiscali mirati che puntano ad individuare i casi di evasione e frode fiscale collegate proprio all’apertura e alla chiusura continue di partite Iva.
Inoltre, le nuove regole su aumento del tetto all’uso del contante fino a 5mila euro e modifica dell’obbligo dell’uso del Pos interessano anche titolari di Partite Iva forfettarie. La Bozza della nuova Manovra Finanziaria 2023 prevede l'esenzione dall'obbligo di accettare carte di credito e bancomat per scontrini al di sotto dei 60 euro e valido anche per commercianti e professionisti con Partita Iva forfettaria.
Si tratta di una novità ancora in discussione e la premier Meloni ha spiegato che il Governo sta valutando la possibilità di non obbligare i commercianti ad accettare pagamenti in contanti per piccoli importi fino alla soglia indicativa dei 60 euro che al momento è indicativa e potrebbe anche essere abbassata.
Dal primo luglio 2022 è scattato l’obbligo di emissione di fatture elettroniche per tutti i titolari di Partita Iva anche forfettaria solo ad esclusione di coloro che percepiscono ricavi o compensi entro i 25mila euro annui. Sono, dunque, ancora esenti dall’obbligo di emissione di fatture elettroniche coloro che hanno Partita Iva forfettaria e hanno un reddito annuo di 25mila euro.
Al momento sembrerebbe essere confermata la scadenza di estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche per titolari di Partita Iva forfettaria fino al 2024, come già deciso, senza alcuna novità.
Infine, si attendono in realtà nuove regole nel 2023 per professionisti e lavoratori autonomi con Partite Iva forfettarie relativamente a disoccupazione e malattia.
Stando, infatti, a quanto più volte annunciato da Giorgia Meloni, ci sarebbe l’intenzione di definire una disoccupazione per titolari di Partite Iva come prevista per i lavoratori dipendenti al pari del riconoscimento della malattia e relativi diritti , novità che, stando alle ipotesi, potrebbero rientrare nella nuova riforma fiscale che dovrebbe essere definita nei primi mesi del 2023.