Uso contanti per pagamenti, limiti 2022. Regole aggiornate, controlli e multe. Casi particolari e deroghe
Le regole 2022 sull'uso dei contati fissano in 3.000 euro il limite all'uso di contanti per effettuare pagamenti o operazioni economiche. E guai a fare i furbi, ad esempio suddividere la somma in piccoli importi per aggirare il tetto perché controlli e multe sono in agguato. Non conta la tipologia di operazione perché sono compresi tutti i passaggi di denaro, dagli acquisti ai negozi alla donazione del padre al figlio. Per spese superiori a 3.000 euro è obbligatorio il ricorso a strumenti tracciabili come bonifico bancario e carta di credito.
Money transfer a parte, con la soglia ferma a 1.000 euro, stando alle regole aggiornate 2022, il limite all'uso dei contanti è i 3.000 euro o, più precisamente, di 2.999 euro. E in questo tetto rientrano anche i pagamenti ai dipendenti mentre non è possibile riscuotere in contanti le pensioni di importo maggiore di 1.000 euro al mese. E attenzione: non può essere pagato in contante il carburante (benzina e diesel) per autotrazione, pena la mancata deducibilità del costo e la mancata detrazione dell'Iva.
C'è un aspetto di cui tenere conto perché nel caso di accertamento di violazione dopo i controlli, a essere perseguiti sono tutte le controparti e non solo chi effettua il pagamento. L'irregolarità rispetto al mancato rispetto del limiti dell'uso di contanti si paga con una multa da 3.000 a 50.000 euro, rapportate all'importo effettivo della violazione.
Se queste sono le regole di base, la legge prevede una serie di deroghe per casi particolari. Come precisato dal Ministero dell'Economia con successivi aggiornamenti, è possibile lasciare una caparra in contanti o frazionare un pagamento al di sopra della soglia d'allarme di 3.000 euro prevedendo una parte in contanti (comunque inferiore a 3.000 euro) e una seconda con strumento tracciabile. Questo è ad esempio il caso di una fattura dall'importo maggiore al tetto fissato dalla legge. Occorre poi attenzione nell'utilizzo dell'assegno.
Viene infatti data la possibilità di pagamento con più assegni, ma solo se le operazioni sono tracciate e presentino la clausola di non trasferibilità per importi maggiore di 1.000 euro. Un caso particolare di uso contante è certamente quello dei pagamenti al notaio. Essendo considerato mandatario della banca, è possibile pagare in contanti gli importi di cambiali o assegni consegnati al professionista in caso di protesto. E a proposito di banche, è possibile fare prelievi o depositare somme maggiore di 3.000 euro? La risposta è affermativa se non si tratta di trasferimento fra soggetti diversi.
Per le prestazioni dal valore superiore a 3.000 euro che si protrae nel tempo (ad esempio un trattamento dal dentista) è invece concesso di frazionare il pagamento, ma tutte le spese devono essere fatturate. Divieto assoluto, in ottica antiriciclaggio, di effettuare operazioni in contanti sopra i 500 euro dai compro oro.