Fase 2, quando serve l'autocertificazione
Si avvicina la fase 2 e nuove misure entreranno in vigore nelle prossime settimane, ma il messaggio lanciato dal premier Conte è chiaro: non è un libera tutti.
La fatidica data del 4 maggio è sempre più vicina. Si tratta del lunedì che segna l'avvio della fase 2, quella in cui siamo chiamati a convivere con il coronavirus, ma in modo attivo e non passivo.
Non è però il caso di abbandonarsi a facili entusiasmi perché se gli spostamenti saranno più facile e assisteremo a un prima passo verso il ritorno alla normalità, la ripartenza sarà lenta. Significa che il distanziamento sociale continuerà a essere una regola nei rapporti umani e lo strumento dell'autocertificazione continuerà a essere utilizzato.
Rispetto a quanto abbiamo visto fino a questo momento - in cui il modello ha assunto quattro versioni differenti anche se i motivi per cui utilizzarlo sono sempre rimasti sostanzialmente gli stessi - la nuova autocertificazione ammette nuovi casi di utilizzo.
Si tratta quindi di un parziale allentamento delle regole, che però rimangono ancora ben presenti. Insomma, si avvicina la fase 2 e nuove misure entreranno in vigore nelle prossime settimane, ma il messaggio lanciato dal premier Conte è chiaro: non è un libera tutti. Vediamo insieme
Chiariamolo sin da adesso: l'autocertificazione continuerà a essere richiesta. Il rinnovo dell'utilizzo del modulo cartaceo con nome, cognome, indirizzo e destinazione dello spostamento è stato in dubbio fino all'ultimo momento e la decisione finale è stata quella di procedere per gradi.
In pratica fino al 18 maggio e dunque per le prime due settimane della fase 2 continuerà a essere indispensabile, poi si vedrà.
Alla base di questa decisione c'è anche un ragione di tipo psicologico poiché l'allentamento di tutte le misure e la libera circolazione sarebbe stata percepita come un immediato ritorno alle condizioni precedenti del coronavirus con il rischio di far aumentare i contagi da coronavirus, adesso sotto controllo.
Per dirla con le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, l'autocertificazione è fondamentale. Rispetto all'ultima versione (la quarta), si arricchisce di una nuova motivazione.
Dal 4 maggio l'autocertificazione per gli spostamenti sarà necessaria per quattro motivi: lavoro, salute, stato di necessità e incontro con i congiunti, vera e propria novità che sarà formalizzata nel decreto in via di formazione in queste ore.
A oggi non è ancora disponibile il nuovo modello di autocertificazione che dovrà essere utilizzato dal 4 maggio.
Lo sarà dai prossimi giorni, in coincidenza con l'emanazione del nuovo decreto della presidenza del Consiglio, e - al pari dei precedenti - potrà essere scaricato sia da questo sito e sia da quello del Ministero dell'Interno.
Verrà richiesto in caso di controlli anche negli spostamenti all'interno del proprio comune di residenza. Come spiegato, nel modulo saranno inserite nuove motivazioni rispetto a quelle adesso presenti.
L'incontro con i congiunti, come figli, genitori e fratelli, diventa una ragione valido per lasciare la propria abitazione purché non si crei aggregazione in famiglia. Non è però da escludere che possano essere aggiunte anche altre motivazioni.
Per quanto riguarda gli spostamenti consentiti all'interno della regione o da un comune all'altro lo abbiamo spiegato nel dettaglio in questo articolo